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Notiziario Marketpress di
Martedì 30 Marzo 2004
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Pagina7-PolEst |
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IL MERCATO INTERNO INDIANO IN RAPIDA ESPANSIONE. |
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Se i produttori indiani si stanno aspettando molto dalle future esportazioni, la loro contropoarte europea ed americana, sopratutto per quanto riguarda il prodotto di marca, attende impazientemente di poter avere più agevole accesso all'esponenziale mercato interno. La moda può anche non essere un fenomeno di vitale interesse per la maggior parte del miiliardo di indiani, ma per la classe media in rapida espansione è qualcosa di molto coinvolgente.Malgrado l'India nell'ultimo"Globalization Index"di At Kearney, occupi soltanto il 61° posto, davanti all'Iran, su un totale di 62 paesi, non si può ignorare l'attrazione fatale che la classe media indiana subisce per la moda globale.Quotidiani e periodici dedicano notevole attenzione agli stilisti e modelle indiani e internazionali. Le principali scuole del paese, il Nift(national Institute of Fashion Technology), a gestione governativa, e la privata Pearl Academy of Fashion, sono famosi in India.pare siano molto ben collegati con le scuole di moda occidentali e con i trends di moda globale. Lentamente ma con passo sicuro, l'India sta entrando negli appuntamenti internazionali della moda.La Lakmè India Fashion Week, creata dal Fashion Design Conncil of India nel luglio del 2000 è stata spostata quest'anno all'ultima settimana di aprile per essere meglio inserita nel contesto della moda internazionale. Dsyn 04(leggasi Design for you), dal 29 al 31 marzo 2004, organizzata dal Nift in cooperazione l'australiano Simon Lock, l'esperto organizzatore di Australian Fashion Week, è maggiormente legata ai processi di produzione. Gli stilisti in team con i produttori di tessuto e gli strumenti di produzione avranno modo di dimostrare dove possa portare la complementarietà tra tecnica indiana di produzione e fantasia creativa. L'interesse per la moda abbinato al potere d'acquisto in aumento fa dell'India un mercato promettente. Il numero delle famiglie che si può permettere capi di marca è in continua crescita.Secondo l'Indian Market Demographic Report del 2002, solo il 14,2% dei 14,.4 milioni di famiglie indiane ha avuto nell'89-90 un reddito mensile di almeno 7.500 rupie(Us$ 155), il tetto in base al quale sono stati definiti la"classe media".Dal 2001-2002, il 28% dei 188,2 milioni di famiglie indiane ha avuto un reddito mensile al di sopra dei 155$, e si presume che per il 2009-2010 quasi la metà della totalità delle famiglie indiane, toccherà questo confortevole traguardo ( il 48,4% delle circa 221,9 milioni di famiglie). Nessuna meraviglia dunque, se i marchi solidamente introdotti nel mercato indiano sono euforici sul futuro. Himanshu Chakrawarti, direttore della catena di abbigliamento al dettaglio Westside Retail (una delle proprietà della ultra miliardaria famiglia Tata), che recentemente ha vinto il premio di "più ammirato grande magazzino indiano di vendita al dettaglio", ha dichiarato: "nel segmento indiano della vendita al dettaglio c'è una capacità quasi illimitata.Non ho ancora trovato un grosso antagonista in India.westside ritiene più saggio esplorare il potenziale esistente a casa nostra, poichè il mercato al dettaglio è saturo in altre parti del pianeta." Le marche di abbigliamento più di successo in India (secondo"Lycra images Excellence Awards"sono Levi's per iljeanswear, Allen Solly per i pantaloni, Arrow per le camicie, e Park Avenue di Raymond per gli abiti da uomo. Jozef De Coster – New Dehli Fashion Design Council of India. La comunità degli stilisti della moda ha dato nel corso degli anni un sostanziale contributo alla crescita interna dell'industria dell'abbigliamento. Benchè l'India seguiti ad essere internazionalmente riconosciuta come un paese dalla ricca tradizione tessile, l'industria della moda si trova ancora dinnanzi a problemi infrastrutturali e concernenti l'industria. Su tali presupposti , è stato creato nel 1998 Fdci (Fashion Design Council of India), una singola entità che mira a rappresentare gli affari degli stilisti di moda.Punta di iceberg della moda indiana, esso è stato creato per alimentare la crescita dell'industria della moda. In assenza di una precisa politica di detassazione nei confronti del settore moda, il Council facilita il dialogo tra governo e industria. E' collegato per conto della comunità dei designers con i rappresentanti del governo in materia di dazi, struttura fiscale,tariffe preferenziali sui cargo ed altre problematiche che minano la crescita dell'industria della moda. Fdci si adopera a rafforzare e ristrutturare l'intera catena di produzione, compresa la creazione di collegamenti a monte con la produzione, collaborando in modo serrato con il settore della tessitura. Vuole stimolare maggior consapevolezza nelle aziende tessili per una produzione di tessuti di qualità di livello internazionale, basata su previsioni e trend degli stilisti della moda sia per il mercato interno che quello internazionale. Sottolinea anche la necessità di promuovere collegamenti con la distribuzione e la vendita al dettaglio. La spinta dovrebbe venire dallo sviluppo del mercato interno del pret -a- porter. Lifw(lakme India Fashion Week) è un'iniziativa che dovrà servire da piattaforma nazionale a promuovere il"Business della moda ed aiutare a sviluppare sia in India che all'estero il target del cliente base"Il Council sta anche approntando un sistema di norme per i suoi membri. Sono previsti studi sulla standardizzazione in aree come quella della etichettatura e delle 'size' indiane. Si conducono anche ricerche di mercato sui trends, sui cicli di acquisto dei consumatori, per poi mettere a disposizione dei membri tutte queste informazioni d'importanza vitale. Il Council si pone a centro nodale di scambio d'informazioni tra i designer indiani e esteri, per creare collegamenti reciprocamente utili con i rispettivi Council all'estero.
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