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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Aprile 2004
 
   
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  APPALTI PUBBLICI: LA COMMISSIONE RICHIEDE A SEI STATI MEMBRI DI RIMEDIARE A VIOLAZIONI DEL DIRITTO COMUNITARIO  
   
  Bruxelles, 1 marzo 2004 - La Commissione europea ha deciso di richiedere formalmente a sei Stati membri di porre rimedio ad un totale di nove infrazioni della normativa comunitaria in tema di appalti pubblici. Essa richiede all'Italia di garantire la lealtà della concorrenza aprendo ad offerenti di tutta l'Unione l'aggiudicazione di contratti per la costruzione delle linee ferroviarie per l'alta velocità. Alla Grecia viene richiesto di uniformarsi alle direttive in tema di appalti pubblici per quanto riguarda l'aggiudicazione di contratti per la stampa e la pubblicazione di testi scolastici, ed al Portogallo di applicare correttamente la normativa comunitaria sugli appalti nel settore delle forniture di acqua ed energia elettrica nonché in quelli dei trasporti e delle telecomunicazioni. La Commissione ha parimenti deciso di chiedere ad Irlanda e Regno Unito d'introdurre procedure che consentano agli offerenti d'impugnare le decisioni delle amministrazioni aggiudicatrici prima che sia troppo tardi per cambiarle, conformemente a quanto prescritto dalla direttiva sui rimedi giurisdizionali applicabili agli appalti pubblici. In Bassa Sassonia ad Hinte è stato aggiudicato senza alcuna concorrenza un contratto per l'eliminazione delle acque usate, ed alla Germania si richiede di rettificare questa infrazione. Queste richieste formali assumono la forma di "pareri motivati", corrispondenti alla seconda fase del procedimento per infrazione di cui all'articolo 226 del trattato Ce. Qualora non riceva una risposta soddisfacente la Commissione può deferire gli Stati membri in questione alla Corte europea di giustizia. In due altri casi che interessano la Germania in forza dell'articolo 228 del trattato la Commissione richiede alle autorità nazionali di applicare decisioni già prese dalla Corte in merito all'aggiudicazione illegale di contratti per la raccolta delle acque usate a Bockhorn e per lo smaltimento dei rifiuti a Braunschweig (entrambe queste località si trovano in Bassa Sassonia). Qualora la Germania non accolga tale richiesta la Commissione può richiedere alla Corte d'imporre un'ammenda giornaliera. La normativa comunitaria in tema di appalti pubblici mira a garantire che tutte le imprese europee abbiano un'equa possibilità di presentare offerte per i contratti pubblici. Procedure aperte e trasparenti d'appalto comportano una maggiore competizione, garanzie più valide contro la corruzione, migliori servizi, un impiego più efficiente del denaro dei contribuenti e per finire una maggiore concorrenzialità dell'Europa. I mercati degli appalti pubblici dell'Unione valgono più di 1 500 miliardi di €, pari a più del 16% del Pil complessivo dell'Unione. Le direttive comunitarie esistenti in tema di appalti pubblici hanno aumentato la concorrenza transfrontaliera sui mercati degli appalti e ridotto del 30% circa i prezzi pagati dalle amministrazioni pubbliche per beni e servizi, secondo quanto risulta da un documento di lavoro della Commissione europea (vedere Ip/04/149). A febbraio il Parlamento europeo ed il Consiglio dei ministri hanno adottato un nuovo pacchetto legislativo che modernizza e semplifica le procedure d'appalto, grazie al quale dovrebbe essere possibile dare ulteriore impulso alla concorrenza transfrontaliera (vedere Ip/04/150). Italia linee ferroviarie ad alta velocità La Commissione ha deciso d'inviare un parere motivato all'Italia per quanto riguarda le modalità d'aggiudicazione alla società Tav dei contratti per la realizzazione delle linee ferroviarie per l'alta velocità da parte della società "Ferrovie dello Stato" (Fs). Nel 1991 la Fs ha deciso di affidare alla Tav la realizzazione di queste linee secondo criteri da definire in una convenzione d'esecuzione nella quale è stipulato che la Tav avrebbe dovuto fornire le prestazioni in oggetto facendo ricorso a contraenti che andavano scelti tra i principali gruppi industriali italiani. La Commissione, previo esame degli argomenti presentati dalle autorità italiane, ha stimato che la disposizione suddetta abbia avuto l'effetto di riservare alle imprese italiane l'attribuzione della realizzazione delle linee in questione e costituisca pertanto una violazione dei principi di libertà di stabilimento e di libertà di prestazione dei servizi sanciti dagli articoli 43 e 49 del trattato Ce. L'intervento della Commissione nell'ambito di questo procedimento si prefigge l'obiettivo principale di aprire alla concorrenza comunitaria la realizzazione dei lavori relativi alle linee (segnatamente Milano-verona e Milano-genova) per cui non ha ancora avuto inizio la fase di costruzione. Grecia stampa e pubblicazione di libri di testo La Commissione invia un parere motivato alla Grecia perché tale paese non si è uniformato alle disposizioni della direttiva 92/50 (appalti pubblici di servizi) per quanto riguarda la stampa e la pubblicazione di libri scolastici in Grecia. L'organizzazione per la pubblicazione dei testi scolastici coopera con 80-90 imprese del settore, stabilite nella regione dell'Attica, alle quali aggiudica ogni anno la pubblicazione e la stampa dei testi scolastici senza indire alcun bando di gara, basandosi sulle caratteristiche delle imprese in fatto di personale, attrezzatura e produttività. Le autorità greche sostengono che vi sono vincoli di tempo perché i testi devono essere disponibili per l'inizio di ogni anno scolastico. Benché la direttiva summenzionata (articolo 11, paragrafo 3, lettera d)) consenta di negoziare direttamente accordi con i fornitori senza pubblicare un bando generale di gara in casi giustificabili di estrema urgenza, la Commissione non ritiene che nel caso in oggetto sussistano tali condizioni. In primo luogo non vi è alcuna prova che i vincoli di tempo in questione siano così stringenti da impedire di rispettare anche i termini ridotti per le procedure ristrette accelerate di cui all'articolo 20 della direttiva stessa. Inoltre l'urgenza invocata dalle autorità greche non è dovuta ad eventi che le amministrazioni aggiudicatrici non sono in grado di prevedere o controllare tali da rientrare nel novero di quelli che la direttiva considera atti a giustificare l'estrema urgenza delle circostanze. Dopo tutto l'inizio dell'anno scolastico è un evento che si verifica ogni anno ad una data stabilita dalle stesse autorità greche. Il numero approssimativo di testi da pubblicare e redigere ogni anno e la data prevista di fornitura sono dunque note in anticipo alle amministrazioni aggiudicatrici. Portogallo acqua, energia, trasporti e telecomunicazioni La Commissione ha deciso d'inviare due pareri motivati al Portogallo per non aver recepito correttamente nella legislazione nazionale la direttiva 93/38/Cee che coordina le procedure d'appalto degli enti erogatori di acqua e di energia, degli enti che forniscono servizi di trasporto e degli enti che operano nel settore delle telecomunicazioni nonché la direttiva 92/13/Cee che mira a garantire un'applicazione efficace della direttiva precedente ponendo a disposizione di fornitori, imprenditori e prestatori di servizi mezzi di ricorso efficaci e rapidi in caso di violazione del diritto comunitario in questo campo ovvero delle norme nazionali che lo recepiscono. La Commissione ritiene che la legislazione portoghese non sia conforme a quella comunitaria, segnatamente per gli aspetti riguardanti il campo e le soglie di applicazione della direttiva, i termini per il ricevimento delle offerte, i concorsi e le offerte anormalmente basse. Irlanda e Regno Unito procedure di ricorso per gli offerenti respinti La Commissione ha deciso di esprimere pareri motivati nei confronti dell'Irlanda e del Regno Unito perché tali paesi non si sono uniformati agli obblighi derivanti dalla direttiva 89/665/Cee sui rimedi giurisdizionali applicabili agli appalti pubblici. Nella sua sentenza "Alcatel" (causa C-81/98) la Corte europea di giustizia ha statuito che gli Stati membri sono tenuti ad istituire procedure di ricorso tali da consentire che la decisione con cui viene aggiudicato un contratto pubblico venga sospesa ed annullata in una fase in cui è ancora possibile rettificare l'infrazione. Ciò dovrebbe consentire all'offerente che ricorra di ottenere a titolo provvisorio la sospensione della decisione di un'amministrazione aggiudicatrice, a prescindere dalla possibilità di ottenere un indennizzo per danni una volta che il contratto sia stato concluso. A parere della Commissione attualmente né la legislazione irlandese né quella britannica rispettano pienamente queste prescrizioni. Le autorità britanniche hanno proposto modifiche al loro attuale sistema di rimedi giurisdizionali, ma la Commissione non le ritiene sufficienti a soddisfare le prescrizioni della sentenza Alcatel. Germania smaltimento dei rifiuti e delle acque usate La Commissione invia tre pareri motivati alle autorità tedesche in merito all'aggiudicazione senza concorrenza di contratti per lo smaltimento di rifiuti ed acque usate. Nei primi due casi la Corte di giustizia ha già dichiarato in torto la Germania il 10 aprile 2003 (cause riunite C-20/01 e C-28/01). La Commissione richiede ora alle autorità nazionali di uniformarsi a questa sentenza; qualora non lo faccia non può richiedere alla Corte d'imporre un'ammenda giornaliera. La Corte ha sentenziato che la Repubblica tedesca di Germania non aveva ottemperato agli obblighi derivanti dalla direttiva sugli appalti pubblici di servizi (92/50/Cee) in due casi di appalti aggiudicati da amministrazioni locali dello Stato tedesco della Bassa Sassonia. Nel 1996 il comune di Braunschweig ha aggiudicato un contratto per lo smaltimento dei rifiuti mediante licitazione diretta con i contraenti senza pubblicare alcun bando preliminare. Nel 1998 il comune di Bockhorn non ha bandito alcuna gara pubblica per l'aggiudicazione del contratto relativo alla raccolta delle sue acque usate. I contratti sono stati conclusi per periodi della durata minima di 30 anni. Nell'ottobre 2003 la Commissione ha inviato alla Germania una lettera di costituzione in mora, richiedendole informazioni circa i provvedimenti presi per uniformarsi alla sentenza della Corte. Nella loro risposta tuttavia le autorità tedesche si sono limitate a ripetere argomenti esposti in precedenza, che la Corte aveva respinto. La sentenza della Corte ha stabilito che l'infrazione alle disposizioni in tema di appalti continua per tutta la durata dei contratti aggiudicati illegalmente. Poiché i contratti in corso continueranno a produrre effetti per decenni la Commissione ritiene che non basti evitare la violazione delle disposizioni in future procedure d'appalto: per uniformarsi alla sentenza occorrono provvedimenti volti a porre termine alle infrazioni in corso. Nel dicembre 1999 infine il comune di Hinte, anch'esso in Bassa Sassonia, ha aggiudicato al Oldenbugisch Ostfriesischen Wasserverband una concessione per la fornitura di servizi di smaltimento delle acque usate. Non si è avuta alcuna procedura trasparente d'aggiudicazione quale prescritta dal diritto comunitario nell'interpretazione datane dalla Corte di giustizia (causa C-324/98, Teleaustria). La Germania ha argomentato che il comune era giustificato nel ritenere che la sua decisione fosse in accordo col diritto comunitario poiché al momento di prenderla non avrebbe potuto essere al corrente dell'evoluzione della giurisprudenza della Corte di giustizia. La Commissione tuttavia respinge questo parere poiché un'interpretazione del diritto comunitario da parte della Corte non implica che sostanza prima della decisione della Corte le disposizioni interpretate fossero diverse nella. Ne decorre che l'aggiudicazione della concessione di servizi costituisce quindi già di per sé una violazione del diritto comunitario. Informazioni aggiornate su tutti i procedimenti per infrazione contro gli Stati membri sono reperibili sul sito: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm  
     
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