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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Aprile 2004
 
   
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  ASTRA ZENECA CRESCITA E RIASSETTO IN ITALIA  
   
  Milano, 1 aprile 2004 - Astra Zeneca secondo gruppo farmaceutico europeo cresce sul mercato italiano e, in vista di una ulteriore espansione nel nostro Paese legata all’introduzione di nuovi farmaci, assume altre 250 persone e si dà una nuova struttura di vertice. “ Abbiamo completato una fase triennale di integrazione seguita alla fusione tra Astra e Zeneca – afferma il Presidente e a.D. Per l’Italia, Gianni Marini – Dal 2000 siamo cresciuti su questo mercato del 14,6%: una performance tra le migliori. Ma il fatto più importante è che il gruppo sia riuscito a rimpiazzare ben 7 miliardi di fatturato sottoposto alla concorrenza dei generici”. Secondo Marini, ora si apre una nuova fase di sviluppo che vede il lancio sul mercato di nuovi farmaci ( come Crestor, Exanta e Iressa). Il 2003 si è chiuso con ricavi in Italia cresciuti del 4% - afferma –, ora stiamo completando un programma di assunzione di circa 250 persone per la nuova fase di espansione. Quasi tutti nel commerciale, ma una decina di persone anche nella produzione: nel 2004 sarà inaugurato il terzo impianto a Caponago”. Marini che è anche vicepresidente di Farmindustria con delega per i rapporti con le Regioni e la distribuzione, allenta quindi le redini sulla gestione operativa. La responsabilità commerciale di tutte le attività in Italia viene assunta da Nicola Braggio. E da gennaio è arrivato dagli Stati Uniti Mark Mallon, 41 anni, finora a capo negli Usa dell’area gastrointestinale e respiratoria per assumere la funzione di direttore generale e sembra destinato – dopo una esperienza in un importante mercato europeo come l’Italia – a futuri incarichi di vertice negli States o nel gruppo. “Tra le multinazionali c’è un certo timore che il modello americano possa avvicinarsi progressivamente a quelli europei – afferma Marini – le riforme che espandono il ruolo pubblico potrebbero portare a future manovre di abbattimento della spesa farmaceutica. In ogni caso, è bene che i managers statunitensi vengano a conoscere la complessità della situazione europea”. Marini calcola che l’impatto sui conti 2003 delle misure di contenimento della spesa in Italia sia stato superiore a 45 milioni di euro.  
     
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