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Notiziario Marketpress di
Giovedì 12 Febbraio 2004
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OSSERVATORIO NAZIONALE PREZZI COOP: UNO STRUMENTO AUTOREVOLE E TRASPARENTE, TESTIMONIANZA DELL’IMPEGNO CONTRO L’INFLAZIONE. I RISULTATI DEL 2003: FATTURATO 11 MILIARDI DI EURO, PREZZI DUE PUNTI SOTTO L’ INFLAZIONE. LA RETE DI VENDITA PIU’ CONVENIENTE IN CAMPO NAZIONALE. LE PREVISIONI PER IL 2004 |
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Milano, 12 febbraio 2004 - Osservatorio nazionale dei prezzi Coop Sicurezza dei prezzi e tutela del potere d’acquisto dei consumatori rappresentano uno dei cardini della missione cooperativa. In questa prospettiva è stato presentato alla stampa il rinnovato “Osservatorio nazionale prezzi Coop”. L’osservatorio è stato costruito nel 2003 da Coop Italia con il supporto metodologico e la convalidazione di un autorevole Comitato Tecnico Scientifico presieduto dal prof. Paolo Onofri, Direttore del Dipartimento Scienze Economiche all’Università di Bologna e Segretario di Prometeia. Finalità dell’Osservatorio è monitorare con la massima efficacia le variazioni dei prezzi alimentari nella rete di vendita Coop, informandone periodicamente consumatori, soci e tutti gli altri settori politici e privati interessati. Il nuovo Osservatorio si basa su un paniere di ben 1.600 articoli, composto da prodotti industriali (1.200 prodotti di marca, a marchio Coop e di primo prezzo) e di prodotti freschi e freschissimi (400 prodotti dalle carni all’ortofrutta, dai salumi ai latticini). Si tratta di una tipologia di consumi che rappresenta il 15,6% dei consumi delle famiglie (per Coop l’83% delle vendite totali). E’ un Osservatorio aperto alle comparazioni: i nostri indici di prezzo saranno anche raffrontabili omogeneamente con gli analoghi indici Istat. Nella presentazione alla stampa il Presidente di Coop Italia, Vincenzo Tassinari, ha ricordato che la responsabilità sociale di Coop si sostanzia nel garantire ai consumatori sicurezza dei prezzi e qualità dei prodotti. Il monitoraggio continuativo e sistematico della dinamica dei propri prezzi alla vendita rappresenta quindi la testimonianza concreta di un impegno alla trasparenza. I prezzi nel 2003 In questo quadro concreti e tangibili sono i risultati dello scorso anno. Pur in presenza di forti tensioni nei mercati delle materie prime e nell’area dei prodotti freschi, l’aumento medio dei prezzi Coop è stato dell’1,3%, cioè oltre due punti al di sotto della media nazionale Istat: particolarmente contenuta la variazione dei prezzi Coop nei prodotti industriali (+ 0,8%), ma anche nei freschi più soggetti a problemi oggettivi stagionali (+1,6%). Inoltre la rete di vendita Coop è risultata più conveniente di 1,5 punti rispetto ai principali concorrenti (rilevazione Panel International) e il prodotto a marchio Coop ha prezzi mediamente inferiori del 25% rispetto ai prodotti di marca leader (elaborazione su dati Nielsen). Coop non solo ha assorbito parte cospicua degli aumenti dei prezzi all’acquisto senza riversarli sui consumatori, ma ha anche trasferito i contributi promozionali ottenuti dall’industria a tutto vantaggio della propria clientela. Risultati del 2003 Grazie al contenimento dei prezzi e alla garanzia della qualità offerta, pur in presenza di un forte contenimento della propensione al consumo, Coop ha ottenuto risultati decisamente positivi raggiungendo sull’intera rete (super, iper, discount) gli 11 miliardi di euro, con un incremento del 12,3%, decisamente superiore al trend del mercato (6,6% relativamente alla rete super+iper). Previsioni prezzi nel 2004 Non sono certo positive, sembra rafforzato lo scenario di fine 2003. Permane una forte crisi di fiducia dei consumatori, in assenza di ripresa economica e di rilancio dei consumi; gli attesi aumenti di prezzo di importanti materie prime (soia, mais e grano) stanno impattando direttamente sui listini dei prodotti alimentari derivati, ed indirettamente sui mangimi per la zootecnia; a questo si aggiunge un inatteso aumento del prezzo del petrolio, non compensato dal favorevole rapporto euro-dollaro. Coop, rinnovando il proprio impegno, punta a contenere la crescita media dei propri prezzi entro un massimo dell’1,5% (a fronte ad un’ipotesi di inflazione alla vendita nazionale del 2,5%). Si tratta di un obiettivo molto impegnativo, dichiara Vincenzo Tassinari: manca oggi un ampio fronte di collaborazione tra gli operatori della filiera industria-distribuzione per ricercare soluzioni adeguate allo sviluppo di un commercio più efficiente e competitivo, attento ai bisogni dei consumatori. In conclusione, Giorgio Riccioni – Presidente dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori/coop – ha dichiarato che il risultato della rilevazione dei prezzi sarà messo a disposizione sia delle autorità preposte alla valutazione e al calcolo dell’inflazione sia dei soci e dei consumatori. Per quanto riguarda l’azione diretta di Coop – ha proseguito Riccioni – i prezzi rilevati dall’Osservatorio non avranno un’unica e mera funzione di informazione, ma saranno elementi di valutazione per iniziative specifiche al fine di intervenire su tutta la filiera di formazione dei prezzi che vanno dal produttore al consumatore. In questo senso Coop intende dare un contributo anche ad uno sviluppo, moderno e più efficiente della produzione italiana e del commercio nel nostro Paese.
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