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Notiziario Marketpress di
Martedì 06 Aprile 2004
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DAL 16 APRILE PAOLO ROSSI AL PICCOLO TEATRO CON IL SIGNOR ROSSI E LA COSTITUZIONE |
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Milano, 6 aprile 2004 - Paolo Rossi torna a Milano con Il Signor Rossi e la Costituzione dopo una lunga e fortunata tournée che ha toccato ben 90 piazze e che ha avuto oltre 125.000 spettatori. Fortemente legato all’attualità, lo spettacolo affronta le contraddizioni e le lacerazioni del nostro presente attraverso un testo che tutti conoscono e che forse pochi hanno letto realmente: la Costituzione Italiana. Proprio perché legato ai continui cambiamenti della nostra società, lo spettacolo si è profondamente trasformato nel corso delle diverse rappresentazioni e, pur mantenendo inalterato il canovaccio originale, si è arricchito di nuovi temi e di nuove riflessioni. Dopo aver affrontato con successo e a modo suo i classici del teatro in Romeo and Juliet e Questa sera si recita Molière, con Il Signor Rossi e la Costituzione Paolo Rossi, accompagnato da un gruppo di musicisti, torna quindi alla struttura dei suoi primi lavori teatrali: il monologo, la canzone, le affabulazioni, i cantastorie. Allo stesso tempo lo spettacolo si nutre dell’eredità degli happening recitati con il diretto coinvolgimento del pubblico, ossia dell’esperienza del teatro di Rianimazione maturata dal Romeo and Juliet in poi. Il sottotitolo recita “adunata popolare di delirio organizzato”. L’articolo 17 della Costituzione, infatti, sancisce il diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi, e le armi della poesia sicuramente non sono ancora contemplate fra le armi improprie. Paolo Rossi, avvalendosi di questa norma, invita gli spettatori a riunirsi in un luogo pubblico per parlare della Costituzione, coinvolgendoli direttamente in un confronto imprevedibile e in veste di cicerone, capo-comico, presidente d’assemblea, affronta il testo della nostra Legge Fondamentale per conoscerlo prima di vederlo modificato, discuterlo, riscriverlo, certamente per capirlo. Io non sono un attore di una parte politica, o di una società per azioni, o di un partito; io sono un attore del popolo, e non lo dico per vantarmi, è un dato di fatto: è il popolo che mi mantiene, da sempre. Colgo anche l’occasione per ringraziarlo. Dunque, nel suo mantenermi, è come se mi delegasse: io studio da mesi la Costituzione per loro, e ricerco tutto quello che mi viene in mente intorno a questo testo, anche storie, anche canzoni; ora – a lavori non completamente ultimati – convoco il popolo e gli espongo la mia relazione. E il popolo dirà la sua, ogni sera, in ogni momento. Mi piacerebbe definirla una serata di teatro di delirio legislativo. Un teatro che spettacolarizza la vita di questa nostra Repubblica fondata sul lavoro (Art. 1) e fondata sulla nostra Costituzione. Ho viaggiato a lungo nei classici del teatro – Rabelais, Shakespeare, Molière – ora mi confronto con il testo di legge per eccellenza. Un classico più classico della Costituzione non l’ho trovato, e come tutti i classici anche per la Costituzione valgono le stesse regole: tutti sanno che esiste, chi ne è il protagonista, ma la trama nessuno la ricorda. E’ un classico così ben costruito che ogni volta che lo si rilegge ci si dimentica chi è l’assassino. L’unica differenza è che essendo scritto a 1.000 mani, nessuno si era preso la briga di registrarlo alla Siae. L’ho fatto io. (Paolo Rossi) Lo spettacolo è in scena al Teatro Strehler ed è stato prorogato fino al 9 maggio. Teatro Strehler – dal 16 aprile al 9 maggio 2004 Infolink: www.Piccoloteatro.org
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