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Notiziario Marketpress di
Martedì 06 Aprile 2004
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CONSORZIO INTERNAZIONALE SEQUENZIA IL GENOMA DEL RATTO |
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Bruxelles, 6 aprile 2004 - Un consorzio internazionale di scienziati ha sequenziato il genoma del surmolotto (Rattus norvegicus), che molti prevedono darà un grande impulso alla scienza medica e alla nostra comprensione dell'evoluzione. Quello del ratto è la terza sequenza di Dna di mammifero a essere decifrata, dopo il genoma dell'uomo e del topo. Sequenziarlo era un priorità per i ricercatori, per via del diffuso utilizzo dei ratti nella ricerca medica. La sequenza stessa, pubblicata sulla rivista Nature, è costituita da circa 25.000 geni, il 90 percento dei quali ha una corrispondenza nei modelli umani e del topo. Ciò significa che quasi tutti i geni umani legati alle malattie hanno un equivalente nel ratto, il che dovrebbe garantire migliori modelli di ratto per la ricerca delle malattie dell'uomo e fornire nuovi bersagli per i trattamenti. "Non si sottolineerà mai abbastanza l'importanza di disporre di un database completo come questo," ha affermato il Dr. Richard Gibbs del Baylor College of Medicine di Houston, Usa, che ha coordinato il lavoro disequenziamento internazionale. Il progetto ha visto il coinvolgimento di équipe di vari istituti del Regno Unito, Germania e Svezia. Il genoma del ratto è stato documentato combinando i metodi del progetto del genoma umano e del topo per produrre una sequenza altamente accurata. "Ciò la rende più efficiente e completa delle sequenze genomiche precedenti," ha aggiunto il Dr. Gibbs. L'impegno di sequenziamento ha già portato ad alcune interessanti scoperte. Ad esempio, tra quel dieci percento di geni del ratto che non hanno corrispondenza nel genoma umano ve ne sono alcuni che costituiscono il codice per le proteine legate all'olfatto, il che potrebbe spiegare l'olfatto eccezionalmente sviluppato dei roditori. I ratti inoltre hanno più geni destinati a scomporre le tossine rispetto agli esseri umani e ciò potrebbe avere conseguenze per i test dei farmaci. Se è vero che i ratti riescono a scomporre le tossine meglio dell'uomo, i ricercatori dovranno rivalutare la pratica di utilizzare i ratti nei test di tossicità per i farmaci umani. I confronti tra il genoma del ratto e quello dell'uomo suggeriscono inoltre che il ritmo di evoluzione nei roditori è fino a tre volte più rapido che nelle persone, dato che il genoma del ratto è molto più eterogeneo. Potrebbe essere questa diversità genetica ad aver permesso ai ratti di colonizzare una vasta gamma di habitat in tutto il mondo. Nell'ottica di ottenere informazioni più approfondite sull'evoluzione, il Dr. Gibbs e i suoi colleghi rivolgeranno ora la loro attenzione al sequenziamento del genoma della mucca, dei macachi e dei ricci di mare. "Ciò dovrebbe aiutarci a perfezionare i nostri confronti evoluzionistici," ha concluso il Dr. Gibbs. Http://www.nature.com/cgi-taf/dynapage.taf?file=3d/nature/journal/v428/n6=982/full/nature02426_fs.html
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