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Notiziario Marketpress di
Martedì 06 Aprile 2004
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LA RICERCA È IN QUESTO MOMENTO PARTE DELL'IDENTITÀ EUROPEA, DICHIARA IL MEMBRO USCENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO ROLF LINKOHR |
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Bruxelles, 6 aprile 2004 - Negli ultimi venticinque anni del secolo, Rolf Linkohr ha operato in qualità di membro tedesco del Parlamento europeo, e nel corso di questo periodo ha assistito a grandi cambiamenti nell'approccio della Comunità verso la scienza e la tecnologia. Il Dott. Linkohr ha confermato di aver programmato di lasciare l'incarico prima delle prossime elezioni del Parlamento europeo del 10 giugno, ma prima che questo avvenga, Cordis News gli ha chiesto in che modo si sono evolute le politiche dell'Ue verso la ricerca nel periodo in cui egli è stato in carica. "25 anni fa, il bilancio dell'Unione riservato alla ricerca ammontava a 120 milioni di euro all'anno, attualmente raggiunge oltre 4 miliardi di euro annui - è un grande salto in avanti," afferma. Il Dott. Linkohr ha aggiunto di augurarsi che la prossima generazione dei responsabili politici europei possa seguire in futuro questo stesso andamento. "Questa è la cosa più importante." Ugualmente rilevanti, tuttavia, sono i cambiamenti nelle opinioni a cui il Dott. Linkohr ha assistito sin dal suo arrivo a Bruxelles nel 1979. "All'inizio, le opinioni nazionali erano predominanti, ma adesso è stata realizzata una rete europea. Il concetto di Spazio europeo della ricerca [Ser] dimostra che nei nostri approcci siamo molto più europei di prima. "La ricerca non è più solamente un sistema tecnico volto a risolvere le problematiche, è diventata parte dell'identità europea," ha affermato. Il Dott. Linkohr ha notato inoltre un cambiamento di atteggiamenti tra i leader degli stati appartenenti all'Ue. I governi sono consapevoli che il successo e la crescita futura dipendono dagli impegni realizzati nel settore dell'istruzione, della scienza e della tecnologia, afferma, e i politici sono ora pienamente consci della necessità di investire in ricerca e sviluppo (R&s), anche se non sempre si adoperano per tutto quello che viene richiesto. "Se non altro esiste un senso di consapevolezza sulla mancanza di iniziative," ha aggiunto il Dott. Linkohr. Una delle battaglie più importanti che egli ha condotto negli ultimi mesi è stato il suo tentativo di aumentare in modo significativo la proporzione del bilancio dell'Ue impiegato a favore della ricerca. La sua relazione sull'iniziativa, adottata dal Parlamento nel novembre 2003, chiede un aumento del 70 per cento del bilancio del Programma Quadro, nonché la costituzione di un Consiglio europeo per la ricerca (Cer) allo scopo di aumentare il sostegno finanziario a favore della ricerca di base. "Anche se il Parlamento sostiene le coraggiose proposte avanzate dalla Commissione nelle sue prospettive finanziarie, bisognerà attendere e vedere cosa accadrà nel momento in cui le proposte saranno sottoposte al Consiglio," dichiara il Dott. Linkohr. "Non si tratta solo di una questione di denaro, ma anche del modo in cui viene strutturato il sostegno dell'Eu per la ricerca," afferma. Il Dott. Linkohr ha illustrato a Cordis News la sua visione di una politica di ricerca europea fondata su tre fattori di base. Innanzitutto, il Programma Quadro, realizzato principalmente per sostenere la ricerca applicata. A seguire il Cer, sebbene egli ammetta la necessità di maggiori dibattiti sulla struttura di un tale organismo. Per quanto concerne il terzo fattore, il Dott. Linkohr propone la realizzazione di un'area europea di innovazione, o consiglio, allo scopo di migliorare la capacità di ricerca e innovazione delle piccole e medie imprese (Pmi) in Europa. "Le Pmi rappresentano in Europa il nostro vero punto debole," sostiene. Un altro settore in cui l'Europa ha riscontrato diverse difficoltà è stato quello relativo alla valutazione della ricerca dal punto di vista etico. "I dibattiti sull'etica della ricerca nel campo della biotecnologia, dell'energia nucleare e delle cellule staminali hanno nuovamente messo a nudo le nostre sensibilità nazionali. Se vogliamo un vero Ser, bisognerà cercare dei compromessi a livello europeo," dice il Dott. Linkohr. L'unità di valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche del Parlamento Europeo, che il Dott. Linkohr ha guidato dal 1989 al 1994, ha aiutato a sollevare le questioni etiche a livello europeo, ha affermato, e anche la Commissione ha fatto molto in tal senso, pur essendo egli ancora convinto che questo argomento richiederebbe maggiore attenzione. Chiamato a identificare qualunque altra zona in cui l'Ue abbia necessità di migliorare i suoi interventi, il Dott. Linkohr ha sottolineato l'importanza di una collaborazione globale, in modo particolare con il mondo in via di sviluppo. "Esiste un background culturale e filosofico nella ricerca - un senso di curiosità e ottimismo - che deve essere riconosciuto. [...] Se saremo in grado di condividere questo impegno con il resto del mondo, potrebbe rappresentare una nuova rinascita, con l'Europa a rappresentare il nuovo punto focale per la ricerca nel mondo. " Il Dott. Linkohr ha voluto dare un messaggio ai nuovi Parlamentari europei (Pe) e ai membri della Commissione che rileveranno il testimone dai loro predecessori: "Dovranno essere rigidi sulle loro prospettive finanziarie, battersi per una maggiore importanza della ricerca, e procurarsi degli alleati nella lotta per destinare una quota superiore del bilancio comunitario alla R&s." Quando abbiamo chiesto al Dott. Linkohr cosa avesse programmato di fare a giugno al termine del suo incarico presso il Parlamento europeo, ha risposto che, per il momento, non aveva fatto ancora programmi concreti. "Qualunque cosa io faccia, il mio obiettivo sarà sempre quello di lavorare a favore di questo progetto europeo. Non smetterò mai di promuovere la scienza e la tecnologia in Europa," ha concluso. Infolink: http://www.Linkohr.de/
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