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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Aprile 2004
 
   
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  ASSOBIOTEC, DOMPÈ: CHIEDIAMO AL GOVERNO DI AIUTARCI A FAR CRESCERE LA BIOINDUSTRIA INNOVATIVA PRESENTATA DA DELOITTE UN’INDAGINE SULL’INDUSTRIA BIOTECNOLOGICA ITALIANA E LE SUE PROSPETTIVE  
   
  Roma, 8 aprile 2004 - "Ci attendiamo dal Governo una politica nazionale di incentivazione per lo sviluppo del settore, in linea con quanto sta accadendo nel resto dell’Europa" – così Sergio Dompé, Presidente di Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, che fa parte di Federchimica, si è rivolto alle Istituzioni e ai media durante il Seminario su "La Bioindustria innovativa: un’opportunità cruciale per l’Italia" organizzato ieri a Roma dalla stessa Assobiotec. "Il rapporto sullo stato della bioindustria italiana presentato oggi da Deloitte evidenzia chiaramente le significative potenzialità di crescita del settore. Soprattutto alla luce di quanto avvenuto in altri Paesi, emerge che, con un adeguato sostegno, il comparto biotecnologico potrebbe contribuire in maniera significativa alla crescita dell’intero sistema-Paese. – Ha proseguito il Presidente di Assobiotec – Se l’Italia adottasse provvedimenti per accelerare lo sviluppo della bioindustria nazionale, il Paese ne ricaverebbe una crescita reale in termini di creazione di valore, aumento della competitività, incremento di occupazione altamente qualificata e miglioramento della qualità della vita ". "L’europa ha chiaramente individuato le biotecnologie – continua il Presidente di Assobiotec – come priorità e fra le principali leve strategiche dello sviluppo per l’Unione. Molti Stati dell’Ue, che le considerano uno dei motori del cambiamento e di promozione della competitività, hanno già attuato misure concrete e significative, quali la completa defiscalizzazione e la decontribuzione del costo del lavoro, quantomeno per la ricerca innovativa. Tali provvedimenti portano un immediato vantaggio alle imprese, in quanto hanno impatto diretto sul conto economico. Ciò assume ancora maggiore significato in realtà come quelle biotech che spesso, nei primi anni di vita, non producono reddito." "In Italia operano oggi circa 76 imprese biotech contro le 370 della Germania, le 340 della Gran Bretagna, le 245 della Francia. Va sottolineato anche che nei principali Paesi dell’Occidente, le biotech crescono mediamente ad un ritmo del 10 % annuo. – Prosegue Dompé – E’ indispensabile dunque in Italia un'inversione di tendenza rispetto al passato. Se vogliamo crescere e competere, dobbiamo affrettarci a promuovere lo sviluppo delle imprese biotech, nonché la loro integrazione nello spazio industriale e di ricerca europeo. Altrimenti saremo destinati a perdere le eccellenze qualitative e le preziose risorse ed energie scientifiche ed imprenditoriali, che pure oggi sono presenti nel nostro Paese". "Chiediamo dunque ai rappresentanti delle Istituzioni un impegno chiaro e forte nell’attuare una vera e propria strategia nazionale per le biotecnologie, ponendo in essere misure specifiche per sostenere la ricerca, favorire lo sviluppo delle piccole-medie imprese esistenti e agevolare la nascita di nuove realtà imprenditoriali, che di norma richiedono, per decollare,10 anni di lavoro in attività di Ricerca e Sviluppo". Ha concluso Dompé. Alla giornata sono intervenuti Rossana Boldi, Membro della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Enrico Letta, Responsabile Economico della Margherita, Nicola Rossi, Membro della Commissione Finanze della Camera dei Deputati e Bruno Tabacci, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera. Ha concluso i lavori il Ministro delle Attività Produttive, Antonio Marzano.  
     
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