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Notiziario Marketpress di
Giovedì 08 Aprile 2004
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Web alimentazione e benessere |
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AGRICOLTURA TRASPORTO DI ANIMALI: NORME PIÙ RIGOROSE |
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Il trasporto degli animali è stato sempre un argomento molto controverso. Nel 2000, 12 milioni di suini, 3,5 milioni di bovini e 4,1 milioni di ovicaprini sono stati oggetto di scambi commerciali tra gli Stati membri. La maggior parte di essi sono stati trasportati su strada. Gran parte degli animali trasportati da Paesi terzi sono diretti al mattatoio nel Paese di destinazione, ma alcuni muoiono durante il viaggio a causa dello stress, della mancanza di spazio e di ventilazione. La relazione, adottata in procedura di consultazione, mette l'accento sulla necessità di limitare il trasporto degli animali che, al contrario, dovrebbero essere macellati quanto più vicino possibile al luogo di allevamento. Di conseguenza, nell'ambito della politica di sviluppo rurale, vanno sviluppati mattatoi a livello locale e l'impiego di mattatoi mobili. Per garantire il benessere degli animali, la Commissione propone che, per il trasporto su strada superiore ai 50 chilometri, sia obbligatorio fermarsi ogni 9 ore e lasciare riposare gli animali per 12 ore. Tale regolamento deve riguardare tutte le specie animali. I deputati, non giudicando percorribile tale ipotesi e preferiscono limitare la durata complessiva del viaggio a un massimo di 9 ore per gli animali destinati al macello quando il tragitto supera 100 km. Ma tale restrizione non si applicherebbe ai casi in cui non vi siano almeno due macelli disponibili in un raggio di 500 km da luogo di partenza. Gli animali diretti a spettacoli pubblici, a esposizioni o che devono partecipare a particolari allenamenti (come i cavalli da corsa), secondo i deputati, non debbono rientrare nel campo d'applicazione della nuova normativa, così come i trasporti legati alla transumanza e al pascolo tradizionali. Inoltre, gli animali che presentano lesioni o problemi fisiologici o patologie non vanno considerati idonei al trasporto e, in particolare, se si tratta di suini di meno di tre settimane (al posto delle quattro proposte dalla Commissione), ovini di meno di una settimana e bovini di meno di due settimane. Per non esporre gli animali a inutili sofferenze, i deputati chiedono che i veicoli adibiti al trasporto rispettino norme minime riguardo al numero di animali per ogni camion, alla temperatura, allo spazio disponibile per capo, al sistema di ventilazione e all'approvvigionamento di alimenti e acqua fresca. Ad esempio, i bovini dovrebbero essere trasportati in gruppi di massimo 8 adulti o 15 vitelli, i suini in gruppi di massimo 15 suini o giovani scrofe, gli ovini e i caprini in gruppi di massimo 30 animali. Il ricorso a strumenti volti ad amministrare scosse elettriche, inoltre, dev'essere vietato. Riguardo ai permessi, i deputati ritengono che siano indispensabili delle misure supplementari volte a garantire che le imprese si conformino alle nuove norme malgrado i costi elevati che possono generare talune misure ipotizzate. Un emendamento chiede che ogni Stato membro designi un'autorità nazionale responsabile della concessione dei certificati di autorizzazione dei mezzi di trasporto che rispondono alla esigenze in materia di equipaggiamento. I conducenti, inoltre, dovranno detenere un certificato specifico di formazione sul benessere degli animali se sono chiamati ad effettuare viaggi superiori a 100 km o alla due ore. In caso di violazioni colpose o deliberate che arrecano gravi sofferenze agli animali, secondo i deputati, le sanzioni debbono comportare il ritiro, per un anno, dell'autorizzazione rilasciata al trasportatore e l’obbligo di seguire una formazione adeguata per tutto il personale. Tali sanzioni, inoltre, devono includere la possibilità di una pena detentiva sino a due anni. Infine, dovranno essere rafforzate le ispezioni da parte delle autorità nazionali sulla durata e sulle condizioni dei viaggi. Secondo i deputati, almeno il 20% dei viaggi dovrebbero essere controllati, di cui almeno il 10% nell'ambito dei controlli stradali sul posto. Le esportazioni e importazioni di animali dovrebbero, infine, essere soggette alle stesse norme sul benessere degli animali e, in caso contrario, le autorità dovrebbero essere autorizzate a negare l'ingresso degli animali nel territorio comunitario.
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