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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Aprile 2004
 
   
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  DALL’ITALIA ALLE ANDE, PER STUDIARE I VULCANI  
   
  Roma, 13 aprile 2004 - Prevedere eruzioni vulcaniche e sismi attraverso la misurazione di emissioni acustiche. E’ questo il compito al quale è chiamata a rispondere la nuova stazione di monitoraggio installata dal Cnr sulle Ande argentine, in cima al vulcano Peteroa. “Grazie a queste rilevazioni”, spiega Gabriele Paparo, ricercatore dell’Idac, Istituto di acustica del Cnr, e responsabile italiano della stazione, “possiamo prevedere, prima di quanto ci permettano i sismografi, l’evolversi di fenomeni che potrebbero dare luogo a eventi catastrofici”. I primi risultati saranno disponibili entro la fine del 2004 grazie all’elaborazione dei dati che ogni giorno vengono acquisiti e trasferiti attraverso un telefono satellitare, che controlla i sensori di emissione acustica in funzione giorno e notte. L’italia esporta così la sua esperienza nel settore, già sperimentata con analoghe stazioni collocate per esempio sul Vesuvio, in Argentina grazie alla collaborazione con il dipartimento di Onde elastiche del Comitato nazionale di energia atomica di Buenos Aires, nell’ambito di un accordo bilaterale promosso dal ministero degli Esteri italiano. “Si tratta di un progetto particolarmente importante perché oltre a rendere possibile la codificazione del vulcano andino, può darci indicazioni significative per situazioni tettoniche analoghe”, prosegue Paparo. Il Peteroa, formatosi solo un milione di anni fa, infatti, fa parte del Planchon, un antico sistema vulcanico. E’ quindi un vulcano “giovane”, esplosivo, come il Vesuvio, e molto attivo dal punto di vista tettonico. Inoltre, la posizione del Peteroa, localizzato a 32° di latitudine Sud, proprio in corrispondenza della faglia di Juan Fernandez, che forma una lastra litosferica orizzontale che si incunea sotto alcuni segmenti delle Ande, fa di questo vulcano un caso di studio particolarmente interessante. “Anche perché”, conclude il ricercatore dell’Idac – Cnr, “i vulcani del Sud America sono legati a sostanziali differenze morfologiche del Pacifico che agisce in modo diverso alle varie latitudini”. Grazie alle misurazioni delle emissioni acustiche del Peteroa sarà quindi possibile scoprire che cosa hanno in comune vulcani esplosivi di emisferi diversi, se c’è sincronismo tra loro e soprattutto se è possibile prevederne l’attività esplosiva. Per informazioni: Gabriele Paparo, tel. 06/49934110; paparo@idac.Rm.cnr.it  
     
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