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Notiziario Marketpress di
Venerdì 16 Aprile 2004
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LA SICUREZZA ALIMENTARE NELL’UNIONE EUROPEA A 25 STATI MEMBRI: GLI ULTIMI PASSI VERSO L’ALLARGAMENTO DEL 1° MAGGIO |
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Bruxelles, 16 aprile 2004 - I 10 nuovi Stati membri che si uniranno all’Ue il 1° maggio 2004 stanno compiendo gli ultimi passi per conformarsi alle norme europee in materia di sicurezza alimentare, ha dichiarato oggi David Byrne, commissario europeo responsabile per la salute e la tutela dei consumatori. «Sono stati realizzati enormi progressi grazie ad una stretta collaborazione tra la Commissione europea e le autorità competenti dei nuovi Stati membri». Alcuni stabilimenti del settore alimentare (stabilimenti di trasformazione, latterie e macelli) avranno bisogno di un periodo di transizione per terminare le operazioni di adeguamento. Durante questo periodo, i loro prodotti saranno venduti solamente sui mercati nazionali dei rispettivi nuovi Stati membri. L’unione a 15 ha raggiunto oggi un accordo sulla lista finale degli stabilimenti che beneficeranno di questo periodo transitorio per l’adeguamento. Inoltre, la Commissione ha presentato oggi informazioni dettagliate su 37 nuovi posti di ispezione frontalieri, situati alle nuove frontiere, che saranno attivati a partire dal 1° maggio al fine di controllare l’entrata dei prodotti veterinari provenienti dai paesi terzi. «Dopo il 1° maggio, i consumatori di tutti gli Stati membri attuali e nuovi avranno una scelta ancora più vasta di alimenti. In questi ultimi mesi, i nuovi Stati membri hanno compiuto enormi progressi nell’adeguamento della legislazione, dei sistemi e delle fabbriche di produzione di prodotti alimentari. Le regole dell’Ue in materia di sicurezza alimentare sono a questo punto attuate e i sistemi locali destinati ad assicurarne l’applicazione sono operativi. Si tratta di un risultato notevole, tenuto conto dell’alto livello degli standard europei», ha dichiarato David Byrne, commissario europeo responsabile per la salute e la tutela dei consumatori. «Comunque, i nuovi Stati membri dovranno continuare a lavorare duramente per attuare e fare applicare le leggi. I miei ispettori continueranno a controllare la situazione in loco, come accade già negli attuali Stati membri e nei paesi terzi». Legislazione in materia di sicurezza alimentare e attuazione: i lavori avanzano bene Tutti i nuovi Stati membri, entro il 1° maggio, devono rendere la regolamentazione nazionale conforme alla legislazione alimentare e veterinaria dell’Ue (capitoli 1 e 7 dei negoziati di adesione). Rimangono alcuni problemi di attuazione e la Commissione è in contatto con le autorità dei nuovi Stati membri interessati per risolverli prima dell’allargamento. I nuovi Stati membri si preparano anche ad attuare la legislazione europea in materia di sicurezza alimentare. Hanno realizzato reti nazionali di sorveglianza della sicurezza dell’alimentazione umana e animale, che saranno collegate al sistema di allerta rapida di cui dispone l’Ue in questo settore. I laboratori alimentari e veterinari sono stati migliorati, l’organizzazione dei sistemi di controllo delle derrate alimentari e degli alimenti per animali è stata razionalizzata, il controllo sugli alimenti geneticamente modificati è iniziato, gli ispettori e il personale di laboratorio è stato formato ai diversi aspetti della legislazione alimentare e, in via generale, il livello di qualità degli stabilimenti di trasformazione degli alimenti è aumentato nettamente. Periodi di transizione accordati ad alcuni stabilimenti del settore alimentare Il trattato di adesione dei nuovi Stati membri, firmato nell’aprile 2003, ha accordato dei periodi di transizione di una durata massima di tre anni per un certo numero di stabilimenti di trasformazione alimentare della Repubblica ceca, dell’Ungheria, della Lettonia, della Lituania, della Polonia e della Slovacchia che avevano scarse possibilità di adeguarsi alle norme europee entro il 1° maggio 2004. Le proposte approvate oggi dal Comitato permanente per la catena alimentare e la salute animale, che rappresenta gli Stati membri, permettono ad un ulteriore gruppo di stabilimenti polacchi, ungheresi, lettoni, lituani, maltesi, slovacchi e sloveni di beneficiare di un periodo transitorio che varia dai tre mesi fino ad un anno per terminare i lavori di adeguamento. Questo nuovo gruppo di stabilimenti rispetta tutte le regole dell’Ue in materia di igiene, ma ha ancora bisogno di tempo per conformarsi a pieno ad alti standard europei in materia. Gli Stati membri hanno anche approvato proposte per porre fine alle modalità transitorie accordate a diversi stabilimenti lettoni, lituani, ungheresi e polacchi citati nel trattato di adesione. Gli stabilimenti eliminati dalle liste si sono adeguati alle norme europee prima della fine del periodo transitorio previsto oppure hanno cessato l’attività. In totale, periodi transitori sono stati accordati a 1006 stabilimenti di trasformazione alimentare dei nuovi Stati membri, ossia circa l’8% dei 12000 stabilimenti di questi paesi. Gli stabilimenti che beneficiano di un periodo transitorio potranno proseguire la vendita di derrate alimentari nel proprio Stato membro, ma la vendita in altri Stati membri sarà vietata e una speciale etichettatura impedirà questo tipi di vendita. Nuovi posti di ispezione frontalieri Per mantenere l’elevato livello di sicurezza alimentare e salute animale nell’Ue, è necessario procedere a controlli efficaci alle sue frontiere esterne. L’importazione nell’Ue di derrate alimentari e di animali può effettuarsi unicamente attraverso posti di ispezione frontalieri (Pif) specifici, approvati dalla Commissione europea. Nel marzo scorso, la Commissione ha approvato un elenco di 22 Pif che rispondevano alle norme europee nei nuovi Stati membri[1]. L’intenzione è quella di approvare un altro elenco di Pif prima dell’allargamento, portando il numero totale di nuovi posti di ispezione a 37. Alcuni Pif italiani, austriaci e tedeschi verranno disattivati. In questi ultimi mesi i nuovi Stati membri hanno portato avanti un lavoro considerevole per realizzare le strutture e trovare le risorse umane necessarie perché nuovi Pif fossero approvati. Il lavoro va avanti, dato che alcune strutture non sono ancora ultimate. L’ufficio alimentare e veterinario della Commissione ha già effettuato numerose missione di ispezione nelle strutture proposte e controllerà altri posti frontalieri quando i lavori saranno terminati per verificarne la conformità alle norme europee. La Commissione si baserà su queste ispezioni per approvare altri Pif dopo l’adesione.
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