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Notiziario Marketpress di
Lunedì 19 Aprile 2004
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SECONDO UNO STUDIO L'AMPLIAMENTO PORTERÀ BUONI RISULTATI NEL SETTORE DELLE SCIENZE NATURALI
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Bruxelles, 19 aprile 2004 - Secondo un recente studio condotto da Cap Gemini Ernst & Young, l'ampliamento potrebbe, a lungo termine, consolidare la posizione dell'Europa nel settore delle scienze naturali. Attualmente, l'Europa è al primo posto nel mondo nella produzione farmaceutica, ma è piuttosto indietro se si parla di innovazione nelle scienze naturali. Il successo europeo è ostacolato da un mercato frammentato, pressione verso una produzione inferiore come anche i costi per ricerca e sviluppo (R&s), e da unambiente che non è in grado di sostenere o ripagare linnovazione. Secondo lo studio, questa situazione potrebbe cambiare con ladesione di dieci nuovi paesi all'Ue. In effetti, i futuri Stati membri consentiranno l'accesso a un più vasto complesso di specializzazioni, un maggior numero di pazienti per sperimentazioni cliniche e più strutture efficienti in termini di costo. I nuovi paesi dellUe sono in prima linea nel sostegno dello sviluppo delle attività cliniche - accelerando potenzialmente il time to market per i nuovi farmaci. Costi di investimento, questioni culturali e requisiti regolatori nell'Europa occidentale hanno tradizionalmente impedito che l'Ue possa diventare il 'luogo scelto' per effettuare sperimentazioni cliniche,' ha spiegato Paul Nannetti, leader globale per le scienze naturali, presso Cap Gemini Ernst & Young. 'I paesi dell'Europa centrale e orientale, che offrono minori costi per lo sviluppo del settore clinico, maggiore produttività sul sito e meno normative locali, potrebbero attutire alcune delle attuali pressioni sulle aziende farmaceutiche in Europa.' 'Osservando il mercato notiamo che la forza lavoro altamente specializzata dellEuropa centrale e orientale, competenze multilingue e attività di back-office a basso costo come finanza, amministrazione e risorse umane potrebbero anche essere i principali settori ad essere trasferiti nellEuropa dellEst, e fornire un prezioso complemento alle tradizionali locazioni internazionali,' ha aggiunto. Fino ad ora, i paesi europei hanno sviluppato e prodotto la maggior parte dei nuovi prodotti farmaceutici. Ma le quote dei nuovi lanci nel mercato mondiale stanno decisamente scendendo negli ultimi anni. Tra il 1990 e il 2002, linvestimento in R&s negli Usa è stato cinque volte maggiore, mentre in Europa è aumentato solo di 2.5 volte rispetto al suo livello originale. Questo lento investimento in Europa indica che il settore delle scienze naturali ha patito la fuga dei cervelli verso gli Usa, dove esistono migliori opportunità professionali. La complessità dei requisiti regolatori, daltra parte, rende lEuropa meno attraente rispetto agli Usa riguardo agli investimenti nelle scienze naturali. A differenza degli Usa, che dispone di ununica agenzia di regolazione per tutti gli stati, lEuropa conta 15 singole autorità regolatorie allinterno dellattuale Ue, e non meno di 40 in tutta Europa. Questa situazione non cambierà con lampliamento dellUe. Anche i numerosi comitati etici dellEuropa occidentale considerano lUe il luogo adatto per un rapido sviluppo dei farmaci. A confronto, uno studio multicentrico negli Usa richiede solo un comitato etico centrale e, là dove applicabile, comitati etici locali per i singoli centri. Considerando un aspetto più positivo, tuttavia, lo studio indica che tra il 1997 e il 2002 ci sono stati 787 progetti esteri di investimento nel settore europeo delle scienze naturali, con Regno Unito e Francia ai primi posti. Irlanda, Germania, Belgio e Spagna un pò più indietro. Lo studio rivela inoltre che i paesi nordici potrebbero diventare il centro della ricerca biotecnologica allinterno dellUe, grazie alle strutture di R&s, infrastrutture di sostegno, incentivi disponibili per avviare e concludere rapporti tra università e industria. Pertanto, oltre a questi sviluppi, lampliamento dell'Ue [ora] offre lopportunità di ridurre il 'divario di innovazione' tra Usa ed Europa. Un ambiente più attraente e innovativo che permetta ai giovani talenti europei di svilupparsi dovrebbe aiutare a invertire la tendenza della nostra forza lavoro con la possibilità di cercare professioni ovunque. Costi più bassi per lo sviluppo clinico, aumento della produttività in sito e manodopera altamente specializzata sono tutti fattori chiave, a cui tutti e dieci i paesi sono in grado di contribuire,' afferma Roy Lenders, lautore dello studio. Lo studio informa, tuttavia, che a breve termine, i nuovi paesi aderenti allUe affronteranno difficoltà pratiche nel tentativo di adottare la legislazione dellUe per le scienze naturali. Essi dovranno armonizzare le loro normative sullesclusività dei dati, la marcatura e la promozione dei medicinali. Lo studio conclude affermando che tra i nuovi paesi lUngheria è quello che investe maggiormente in ricerca e sviluppo, seguito dalla Repubblica Ceca. Di sicuro, se la valutazione di strutture farmaceutiche include la produzione di medicinali generici, ladesione di questi paesi porterà a un risultato di gran lunga più elevato a causa dei bassi costi dei salari, strutture di regolazione competitive e autorizzazioni facilmente conseguibili. Questi paesi, in particolare la Slovacchia e lUngheria, dispongono anche di elevati livelli di istruzione. 'Ci auguriamo che lo sviluppo delle attività cliniche possa spostarsi sempre di più verso i nuovi paesi dellUe,' termina lo studio. 'Per lUnione Europea questo aumenterà nellinsieme la competitività nellUe nella corsa dellinnovazione farmaceutica nei confronti degli Usa. In breve, i nuovi paesi dellUe possono emergere come partner globale nello sviluppo dei farmaci.' Per maggiori informazioni sulla priorità tematica su 'Scienze naturali, genomica e biotecnologia per la salute' nel 6Pq : http://www.Cordis.lu/lifescihealth/home.html Per informazioni sullampliamento: http://europa.Eu.int/comm/enlargement/index.htm
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