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Notiziario Marketpress di
Lunedì 19 Aprile 2004
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ORA LA QUALITÀ È UN NUMERO DI BILANCIO! UN ALGORITMO PER QUANTIFICARENE IL VALORE |
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Milano, 19 aprile 2004 - La qualità diventa patrimonio reale dell’azienda ed entra nel bilancio, contribuendo a creare Valore oggettivo per la proprietà e per gli azionisti. È questo il risultato del servizio Equity studiato da P4q (acronimo che significa Premium for Quality), che permette di misurare in maniera scientifica il Valore dell’asset intangibile delle imprese che utilizzano un Sistema di gestione della qualità certificato. L’impiego di sistemi certificati in Italia è cresciuto, negli ultimi dieci anni, a passi da gigante, diventando un distintivo quasi irrinunciabile per l’affidabilità aziendale e per la creazione del Valore. A fine 2003 le imprese italiane certificate erano più di 70mila, dalle grandi aziende alle Pmi, e il boom ha coinvolto in maniera particolare il Mezzogiorno, che ha registrato tassi di crescita costantemente superiori alla media nazionale. Grazie al sistema Equity, però, oggi la certificazione è in grado di fare un salto – è il caso di dirlo - “di qualità”, trasformandosi da fattore immateriale a componente effettiva dello stato patrimoniale. L’intangibile per eccellenza compare così nei documenti di bilancio, terreno finora esclusivo della “solida” misura monetaria, e lo fa grazie a un algoritmo che il Centro di ricerche economico-aziendali (Crea) dell’Università Bocconi di Milano ha messo a punto su incarico di P4q. La ricerca, coordinata dal professor Alessandro Nova, ha esaminato i bilanci di più di 106mila aziende - contro un campione di oltre 9000 certificate - su due esercizi consecutivi (2000 e 2001), e ha misurato il vantaggio competitivo che le società certificate ottengono rispetto alle loro concorrenti dirette in termini di ritorno sull’investimento (Roi), che si traduce in netto patrimoniale: questa marcia in più è diventata l’algoritmo che trasforma la qualità in numeri di bilancio. In questo modo proprietà e azionisti si vedono riconosciuto il valore aggiunto prodotto dall’investimento e l’azienda ha uno strumento in più per incrementare la propria affidabilità presso banche, clienti e fornitori. “Nel promuovere la ricerca – spiega Augusto Salzani, presidente di P4q – siamo partiti dalla premessa logica che la qualità certificata fa parte della dotazione delle aziende, e quindi deve comparire nel loro patrimonio. Misurando il suo Valore e il vantaggio competitivo che produce, inoltre, abbiamo creato la condizione per combattere la percezione inesatta di chi vede la qualità come un onere e non come un’opportunità”. P4q raccoglie così un’esigenza molto sentita dagli operatori che dispongono ora di un “osservatorio permanente” e super partes per la misurazione degli effetti economici della qualità. L’ingresso degli asset intangibili nei bilanci, infatti, è previsto anche dall’evoluzione impressa dall’Unione europea al diritto societario. Alla fine dello scorso ottobre il Consiglio europeo ha varato infatti gli Ias (International accounting standards), i principi contabili internazionali che saranno presto recepiti anche in Italia, e tra questi ha trovato spazio lo Ias 38, che fissa i criteri per contabilizzare le attività immateriali. Nella scrittura dei bilanci la reale sostanza economica dell’azienda prende così il sopravvento sugli aspetti formali, e il servizio Equity di P4q (per informazioni www.P4q.it) garantisce a questo processo un solido criterio scientifico. “Recentemente – aggiunge Salzani – siamo stati presentati al British Standard Institute di Londra, importante ente di certificazione internazionale, e abbiamo concluso accordi con Csicert, Tüv , Bureau Veritas Quality International, enti di certificazione affiliati alla Aioici (Associazione italiana degli organismi indipendenti di certificazione e ispezione), in virtù del quale le aziende certificate potranno accedere ai nostri servizi con tariffe agevolate del 15%. In questo modo abbiamo aperto un nuovo importante canale per promuovere il benchmarking e la valutazione scientifica degli investimenti in qualità e per avvicinare le aziende italiane agli standard qualitativi europei. Infine, stiamo definendo una serie di intese con diversi altri enti di certificazione”. Infolink: www.P4q.it
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