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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Aprile 2004
 
   
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  ANDREA RIELLO INTERVIENE AL CONVEGNO SU TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE ITALIANA ORGANIZZATO A PADOVA DA ALLEANZA NAZIONALE  
   
  Padova, 19 aprile 2004 - Andrea Riello, presidente di Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e di Intermeccanica, la federazione nazionale tra le associazioni italiane dell’industria meccanica, intervenuto, al convegno organizzato da Alleanza Nazionale, il 17 aprile in merito al tema della tutela e della promozione del made in Italy, ha dichiarato: “Credo sia opportuno procedere alla definizione di un regolamento comunitario per l’apposizione obbligatoria di un marchio di origine per i beni commercializzati nella Ue, con l’obiettivo di meglio difendere i diritti dei consumatori e i diritti di proprietà intellettuale dei produttori. Per quanto riguarda, poi, l’applicazione del marchio di origine nazionale ritengo fondamentale che questa sia ricondotta alle fasi di ideazione, assemblaggio e collaudo del prodotto, quote rilevanti della produzione italiana, e non alla localizzazione fisica della produzione in senso stretto. L’istituzione del marchio “made in Italy” non deve, infatti, diventare una penalizzazione per le imprese italiane che, in un’ottica di globalizzazione e di ampliamento degli orizzonti del mercato, hanno delocalizzato parte dei loro processi come, per esempio, lavorazioni, acquisto di componenti e di tecnologie. In questo senso più che di tutela del made in Italy, credo si possa, più correttamente, parlare della difesa e della valorizzazione del made by Italians, un concetto, che si riferisce, alla filosofia e allo stile italiano, nel produrre con creatività, flessibilità e eccellenza qualitativa. Il successo dell’attività di tutela e valorizzazione del prodotto italiano nel mondo non può prescindere dal coordinamento delle azioni realizzate dal sistema, volte a favorirne la promozione sul mercato internazionale, soprattutto in un’ottica di rilancio della competitività del Paese. Affinché i mercati emergenti, come per esempio la Cina, siano considerati opportunità di business e non soltanto come minaccia alle realtà imprenditoriali italiane, è necessario che il sistema dia utili indicazioni agli imprenditori che, coraggiosamente, scelgono la via dell’internazionalizzazione. Dal supporto informativo e formativo utile per conoscere i nuovi mercati, alle agevolazioni di carattere finanziario e burocratico per favorire l’aggregazione tra le imprese, agevolazioni in grado di assicurare la riduzione dei costi e l’ottimizzazione degli investimenti”.  
     
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