Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 20 Aprile 2004
 
   
  Pagina1  
  NUOVO DIRITTO SOCIETARIO: TRASPARENZA, DIRITTI DEGLI AZIONISTI, CONTROLLI E SANZIONI  
   
  Strasburgo, 20 aprile 2004 - La commissione giuridica e per il mercato interno ha adottato una relazione d'iniziativa di Fiorella Ghilardotti (Pse, I) in merito alla comunicazione sulla modernizzazione del diritto delle società e sul rafforzamento del governo societario nell'unione europea. Nella comunicazione l'Esecutivo definisce i grandi obiettivi politici che dovranno guidare ogni iniziativa futura e presenta un piano d'azione che stabilisce il programma di una serie di strumenti regolamentari e non, destinati ad essere predisposti a breve, medio e lungo termine. Due sono gli obiettivi di fondo: il rafforzamento dei diritti degli azionisti e la protezione dei terzi e la promozione dell'efficienza e della competitività delle imprese. La relazione parlamentare coglie anche l'occasione per valutare la comunicazione della Commissione sul rafforzamento della revisione legale dei conti nell'Unione europea, in quanto si tratta di una materia strettamente collegata a quella del governo societario. La relazione sostiene la necessità di intervenire urgentemente in materia di diritto societario europeo e considera di particolare importanza far sì che le misure di armonizzazione del diritto societario della Ue servano alla creazione di identiche condizioni di partenza per le imprese. Tuttavia, il tema della governance non può essere presentato come un problema limitato esclusivamente alla relazione tra azionisti e management e, a questo proposito, i deputati ricordano il ruolo essenziale dei portatori di interessi (stakeholders) che sono dentro o ruotano attorno all’impresa. Valutando positivamente le proposte della Commissione per un moderno governo societario e concordando con essa nel non giudicare necessaria la definizione di un apposito codice europeo per la governance, i deputati ritengono che l’Unione debba esplicitare quale dovrebbe essere il quadro di norme internazionali da rispettare e definire le modalità affinché esse vengano recepite per completare le disposizioni regolamentari presenti a livello nazionale. Tuttavia, essi sono convinti che le priorità a livello europeo debbano vertere su settori effettivamente transfrontalieri e, pertanto, sollecitano l'Esecutivo ad accelerare l'elaborazione delle raccomandazioni agli Stati membri per la revisione delle norme nazionali che ostacolano la creazione di imprese a livello transfrontaliero. La relazione approva l'approccio globale assunto dalla Commissione in relazione a un calendario armonizzato con quello del piano d'azione per i servizi finanziari - Pasf - che dovrebbe essere sufficientemente flessibile nell'uso equilibrato degli strumenti giuridici, delle direttive e delle raccomandazioni e «accoglie favorevolmente l'intenzione della Commissione di rivedere e dare priorità alla Comunicazione sul diritto societario e il governo societario in considerazione dei recenti scandali registrati in Europa». La relazione accoglie con favore l'iniziativa delle imprese a favore di una maggior trasparenza ed esorta gli Stati membri ad operare ai fini di una maggiore apertura e trasparenza per quanto riguarda la rendicontazione della gestione societaria, «in quanto ciò migliorerà l'approvvigionamento di capitale societario e, a lungo termine, la fiducia dei soggetti attivi sul mercato». In tale ottica, i deputati offrono il proprio sostegno all'intenzione della Commissione di migliorare i diritti degli azionisti, in particolare grazie a regole di trasparenza ampliate, diritti di voto per procura, la possibilità di partecipare alle assemblee generali per via elettronica e la garanzia dell'esercizio dei diritti di voto transfrontalieri. Inoltre, alla Commissione è chiesto di agire per far passare in via prioritaria, mediante idonee proposte, il principio di «un'azione un voto» al fine di garantire la parità di trattamento di tutti gli azionisti e di procedere con urgenza al rafforzamento della normativa sul controllo delle società, in particolare per quanto riguarda la revisione dei bilanci e «l'introduzione di severe sanzioni contro le frodi». In tale ambito, si esorta la Commissione e gli Stati membri ad un'applicazione rigorosa della legislazione europea sull'abuso di mercato, sui prospetti finanziari e sulla trasparenza. I deputati condividono l'approccio della Commissione secondo cui tutte le società quotate - e in particolare le banche, le assicurazioni, gli ospedali, i fondi pensione - debbano essere definite e regolamentate come entità di pubblico interesse, «data la loro rilevanza economica e sociale». Insistendo affinché si garantisca che nelle società quotate in Borsa la verifica e la consulenza non possano essere effettuate dalla stessa azienda, essi sottolineano la necessità che tali società e gli altri enti di interesse pubblico si dotino di un comitato di revisione contabile le cui funzioni includano la supervisione dell'indipendenza, dell'obiettività e dell'efficacia del revisore esterno. Inoltre, ritengono necessario inserire nel governo societario norme in materia di revisione dei conti destinate a rafforzare le responsabilità del gruppo di revisori e la loro indipendenza rispetto alla direzione, nonché a inasprire e ad armonizzare la sorveglianza pubblica dei revisori dei conti. La relazione, poi, condivide la proposta della Commissione di istituire un registro pubblico elettronico delle società di revisione legale dei conti - che siano state riconosciute da autorità pubbliche designate all'interno degli Stati membri - «da cui risulti in modo chiaro e trasparente la struttura, la composizione e l'indipendenza del gruppo di revisione legale». I tale ambito, peraltro, sottolinea l'importanza di prevedere un sistema di riconoscimento basato «su un alto livello di competenza, preparazione ed etica professionale delle società di revisione legale dei conti e la necessità di rendere pubbliche, accessibili e trasparenti le informazioni sui rapporti tra la società di revisione e la società controllata». Inoltre, è sottolineata la necessità di sviluppare un comune sistema di standards di revisione legale dei conti all'interno dell'Ue attraverso un meccanismo di cooperazione che sia efficiente e coesivo rispetto ai sistemi nazionali esistenti e, in tale ambito, i deputati ritengono che una soluzione di lungo termine possa consistere «nell'istituzione di un'autorità unica incaricata della vigilanza contabile e finanziaria in Europa». I deputati chiedono alla Commissione di proporre un quadro giuridico volto a disciplinare l'attività e la struttura degli «investitori istituzionali», accettando tra l'altro di introdurre l'obbligo di partecipazione alle assemblee degli azionisti. Inoltre, ritengono che sia fondamentale mantenere, tra le altre proposte della Commissione, quella che sottopone gli investitori istituzionali ad obblighi di informazione sul loro comportamento di azionisti, «tenuto conto dell'influenza che esercitano direttamente sulla natura e sulla realtà del governo d'impresa delle società nelle quali investono». La relazione, peraltro, accoglie favorevolmente il ruolo più attivo che taluni investitori istituzionali, come i fondi pensione, hanno già adottato nel governo societario ed invita la Commissione ad avviare una consultazione con il settore sugli obblighi di fornire informazioni quanto alle loro politiche di investimento e di esercitare i diritti di voto nelle società in cui investono. Inoltre, è chiesto all'Esecutivo di valutare l'eventualità di conflitti di interessi nelle partecipazioni in imprese e banche e di proporre regolamentazioni volte a scartarli e impedirli. Esprimendo il proprio sostegno ai lavori relativi alla società privata europea, infine, i deputati accolgono con favore l'iniziativa della Commissione di lanciare uno studio di fattibilità in materia e, in tale contesto, la esortano a riesaminare i requisiti minimi relativi al capitale per l'istituzione di una Società europea (Se) o a presentare proposte per una nuova forma societaria europea adattata alle piccole e medie imprese. In proposito, essi ritengono che il requisito minimo di capitale pari a 120.000 euro renda difficile per le piccole e medie imprese il ricorso alla Società europea come forma societaria.  
     
  <<BACK