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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 21 Aprile 2004
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LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI: LA COMMISSIONE CHIEDE ALLA GERMANIA DI MODIFICARE I SUOI SISTEMI DI CAUZIONE E DI RESTITUZIONE PER CERTI TIPI DI IMBALLAGGI "A PERDERE" |
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Bruxelles, 21 aprile 2004 - Dopo aver esaminato la risposta della Germania a una prima richiesta d'informazioni inviata nell'ottobre 2003, la Commissione europea ha ora deciso di chiedere formalmente alla Germania di modificare la legge sugli imballaggi ("Verpackungsverordnung") relativa alla cauzione e alla restituzione degli imballaggi "a perdere" (p. Es. Lattine e bottiglie in plastica). Pur riconoscendo i vantaggi ambientali della richiesta di una cauzione e della restituzione degli imballaggi, la Commissione ritiene che il modo in cui i sistemi di cauzione e di restituzione funzionano in Germania costituisca un ostacolo sproporzionato alla libera circolazione delle bevande imballate degli altri Stati membri, in violazione delle norme sul mercato interno del trattato (articolo 28) e dell'articolo 7 della direttiva 94/62/Ce (la "direttiva imballaggi"). Tali disposizioni colpiscono in particolare le bevande importate, poiché per ragioni legate soprattutto alle forniture a lunga distanza, circa il 95% delle bevande importate sono contenute in imballaggi "a perdere". La richiesta della Commissione sarà trasmessa sotto forma di parere motivato, la seconda fase del procedimento previsto in caso di infrazione dall'articolo 226 del trattato Ce. Se la Germania non risponderà in modo soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà decidere di adire la Corte europea di giustizia. Se le norme nazionali ostacolano la libera circolazione delle merci nell'Unione europea (uno dei principi fondamentali del mercato interno, sancito dall'articolo 28 del trattato Ce), le imprese sono private del diritto di vendere un prodotto in tutta l'Unione. La concorrenza sui mercati nazionali potrà quindi ridursi e i consumatori avranno una scelta minore e rischieranno di pagare di più. Il Commissario Frits Bolkestein, responsabile del mercato interno, ha affermato: "Abbiamo avuto una serie di discussioni ad alto livello con le autorità tedesche per tentare di risolvere questo caso in modo consensuale. I progressi compiuti sono stati insufficienti per garantire alla Commissione che il sistema della Germania non violi più le norme europee, che la Germania stessa e tutti gli altri Stati membri hanno stabilito. La Commissione non ha altra scelta che di procedere con la causa, anche se continua a sperare che si possa trovare una soluzione che ci eviti il ricorso alla Corte di giustizia". La legge tedesca in materia di imballaggi ("Verpackungsverordnung") prevede una cauzione obbligatoria di almeno €0,25 o €0,50 (a seconda del volume del prodotto) per l'acqua minerale, le birra e le bevande gassate vendute in imballaggi "a perdere" (p. Es. Lattine e bottiglie in plastica). Contemporaneamente, i dettaglianti sono tenuti ad accettare la restituzione degli imballaggi usati di tipo, forma e dimensione uguale agli imballaggi presenti nella loro gamma di prodotti. Tuttavia, non esiste ancora un sistema di restituzione nazionale funzionante in modo adeguato che permetta ai consumatori di restituire gli imballaggi "a perdere" in qualsiasi punto vendita per recuperare la cauzione versata. I dettaglianti, invece, sono tenuti solo ad accettare la restituzione degli imballaggi di tipo, forma e dimensione uguali a quelli che hanno in magazzino. Essi possono rifiutare di riprendere gli altri tipi di imballaggi vuoti. Di conseguenza, sono state adottate varie soluzioni definite "insulari", vale a dire imballaggi creati specificamente per certi dettaglianti con modifiche minime per quanto riguarda il tipo, la forma e la dimensione rispetto agli imballaggi forniti ad altri dettaglianti. In questo modo i dettaglianti limitano i loro obblighi finanziari, riprendendo e rimborsando solo gli imballaggi dei prodotti che essi stessi hanno venduto. Il risultato finale è che invece di disporre di un sistema di restituzione nazionale, in Germania esiste attualmente un mosaico di diversi sistemi di restituzione chiusi e incompatibili gli uni con gli altri. I due sistemi di restituzione esistenti che potrebbero essere adottati a livello nazionale coprono attualmente solo una parte molto limitata del mercato tedesco delle bevande. Nel frattempo i prodotti presentati in imballaggi "a perdere" sono stati ritirati dagli scaffali di molti negozi. Questa situazione aumenta i costi di produzione ed ostacola le importazioni di birra, acqua minerale e bevande gassate provenienti da altri Stati membri. Secondo la normativa europea, le misure che limitano la libera circolazione delle merci possono essere giustificate se sono motivate dall'interesse generale, ad esempio da ragioni ambientali, a condizione che siano applicabili senza distinzione ai prodotti nazionali e a quelli importati e a condizione che siano proporzionate. Il principio della proporzionalità richiede tra l'altro che la misura adottata limiti il meno possibile gli scambi all'interno dell'Ue. La direttiva sugli imballaggi prevede inoltre espressamente che gli Stati membri che introducono sistemi di cauzione e di restituzione lo facciano in modo tale da non ostacolare il commercio interno dell'Ue. L'esperienza di altri Stati membri ha dimostrato che può essere introdotto un sistema di cauzione senza causare perturbazioni degli scambi commerciali nel mercato interno. La Commissione ritiene tuttavia che il modo in cui l'obbligo di cauzione e di restituzione previsto dalla "Verpackungsverordnung" è stato applicato in Germania crei in pratica ostacoli sproporzionati al commercio europeo. Essa dubita inoltre che le misure adottate siano necessariamente le più appropriate per proteggere l'ambiente. Nessuno degli elementi fattuali supplementari forniti dalle autorità tedesche in seguito alla lettera di costituzione in mora inviata dalla Commissione nell'ottobre 2003 fornisce prove sostanziali sufficienti per sedare le preoccupazioni della Commissione. Le ultime informazioni sulle procedure d'infrazione riguardanti tutti gli Stati membri sono disponibili sul sito seguente: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm
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