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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Aprile 2004
 
   
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  COMMERCIO ESTERO, CONFINDUSTRIA: SEGNALE INCORAGGIANTE CSC: "IL MADE IN ITALY TIENE, NONOSTANTE L'EURO FORTE"  
   
  Roma, 22 aprile 2004 - "E' un'indicazione positiva importante, particolarmente significativa in quanto maturata in un contesto di crescita ancora debole ed incerta dell'economia europea. La domanda estera sembra registrare una netta ripresa, che potrebbe consolidarsi ed estendersi qualora la crescita economica sui mercati europei, che sono i nostri principali partner commerciali, ripartisse in modo sostenuto e sostenibile. Migliora quindi, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il disavanzo commerciale con l'Ue, che rientra parzialmente riducendosi di circa il 12%". Così il Centro Studi di Confindustria commenta la variazione congiunturale delle esportazioni e delle importazioni verso i paesi Ue registrata dall'Istat nel mese di febbraio (rispettivamente più 3,2% e 3,3%) e resa nota oggi. Considerando l'interscambio complessivo, Ue ed extra Ue, i dati indicano, rispetto a gennaio, un aumento del 5,6% delle esportazioni. La forte crescita dell'economia internazionale – prosegue il Csc - sembra perciò essersi tradotta in un aumento di esportazioni, pur in presenza di un apprezzamento dell'euro e di una conseguente erosione dei margini di competitività di prezzo. Ciò sembrerebbe indicare una relativa tenuta del made in Italy sui mercati extra-Ue malgrado l'apprezzamento dell'euro ed uno sforzo significativo di riposizionamento strategico dell'industria. Le indicazioni che emergono da queste rilevazioni sul commercio estero costituiscono un primo chiaro segnale di miglioramento della domanda, e quindi delle prospettive di crescita. Si confermano perciò i segnali incoraggianti emersi dai dati di fatturato e di ordinativi. Per tradurre tuttavia queste indicazioni in valutazioni positive sulla situazione congiunturale - conclude il Csc -, è necessario che si determini una risposta della domanda interna, particolarmente di stimolo alla ripresa degli investimenti, che restano condizionati dalla perdurante incertezza e dal clima di fiducia.  
     
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