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Notiziario Marketpress di
Venerdì 13 Febbraio 2004
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LA BANCA E I TESORI DEI MUSEI CIVICI DEL COMUNE DI MILANO
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Milano, 3 febbraio 2004 – Ieri, l’assessore alla Cultura e Musei, Salvatore Carrubba, e il Presidente della Banca Popolare di Milano, Roberto Mazzotta, hanno presentato il ciclo “ La Banca e i Tesori dei Musei Civici del Comune di Milano” promosso da Banca Popolare di Milano e Comune di Milano - Assessorato Cultura e Musei. L’iniziativa permetterà di esporre al pubblico le più importanti donazioni di collezionisti e artisti del Novecento, ricevute dalle Civiche Raccolte d’Arte. Queste mostre, che si terranno presso la sede centrale della Banca Popolare di Milano in piazza Meda 4 a Milano, sono la testimonianza della passione che ha animato e che ancora vive nel collezionismo milanese e vogliono anche incoraggiare altre donazioni che troveranno piena visibilità nel nuovo Museo del Novecento all'Arengario che il Comune di Milano sta realizzando. Il ciclo si apre con la mostra “Cesare Andreoni. Futurista e milanese”. Nel corso di due anni, dall’inizio del 2004 alla fine del 2006, verranno proposte sei rassegne che hanno come nucleo fondamentale le donazioni fatte alle Civiche Raccolte d’Arte a partire dagli anni Venti del Xx secolo. Due donazioni vennero fatte direttamente da artisti, che scelsero i musei milanesi quale sede per conservare alcune delle proprie opere alle quali riconoscevano particolare valore: Fausto Melotti, uno dei più interessanti scultori del Novecento, che nel 1979 dona dieci sculture, datate tra il 1934 e il 1935, integrandole poi nel 1981 con i Sette Savi, esposti nei giardini della Villa Reale di via Palestro; e Lorenzo Guerrini che fa dono nel 1974 di 83 sculture tra cui i rami e gli argenti sbalzati degli anni ‘40, le medaglie sbalzate e cesellate di rame e ottone del decennio successivo, i bassorilievi in ottone e bronzo che vanno dagli inizi degli anni ‘50 al 1973. Non meno interessanti la donazione da parte degli eredi dei sette grandi disegni realizzati da Carlo Carrà per l'affresco Il Giudizio Universale eseguito al Palazzo di Giustizia di Milano nel 1935 e donazioni di singole opere, indiscussi capolavori pervenuti nel corso degli anni alle Civiche Raccolte d’Arte, dalla scultura L'uomo antico, 1913, di Adolfo Wildt, donata da Attilio Verali nel 1920, al Paesaggio urbano, 1921-22, di Mario Sironi, donato da Carlo Frua de Angeli nel 1928, dal dipinto di Massimo Campigli, La scala, 1929, dono di Gianni Mattioli nel 1951, alle più recenti donazioni come i due dipinti di Carla Accardi, Scomposizione, 1947, e Grande integrazione, 1957, che la stessa artista ha donato in occasione dell'apertura del Civico Museo d'Arte Contemporanea, nel 1985, per citarne alcune. Come è noto, poi, il nucleo della pittura futurista di proprietà delle Civiche Raccolte d'Arte di Milano è assai cospicuo; vanta tra l’altro le opere che fanno parte della donazione di Ausonio Canavese, di cui verrà esposta un'importante selezione di capolavori. Canavese fece dono al Comune di Milano nel 1934 di un eccezionale numero di lavori di Boccioni: 14 dipinti, 47 opere su carta e il modello in gesso della scultura Linea e forma di una bottiglia del 1912 cui si affiancano il trittico di Gerardo Dottori, opere di Depero, Funi, Oriani, Dal Monte e Notte. Nel 1992 gli eredi di Cesare Andreoni donarono le opere dell'artista futurista, al quale è dedicata la prima rassegna di questo ciclo. Cesare Andreoni. Futurista e milanese 14 febbraio – 2 maggio, Banca Popolare di Milano – Piazza Meda 4 La mostra dedicata a Cesare Andreoni (1903-1961), in occasione del centenario della nascita, è curata da Luigi Sansone e da Mariateresa Chirico per l’Archivio Cesare Andreoni di Milano. Nel 1992, gli eredi dell’artista donano alle Civiche Raccolte d’Arte un corpus di quindici lavori in buona parte realizzati nel decennio Trenta e in parte durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, quando Andreoni fu al fronte. Queste opere vanno a integrare il patrimonio delle Civiche Raccolte già ricco di dipinti e sculture del Futurismo, tra cui anche due grandi olii dell’artista, acquistati negli anni Trenta, e testimonianza di un’attenta e lungimirante politica di acquisizioni, Volo di ricognizione (1932-34) e Frecce nere (1937-38), significative espressione dell’aeropittura. Accanto alle opere di proprietà del Comune saranno esposti altri lavori provenienti da collezioni pubbliche e private, a illustrare in modo più ampio la vasta e articolata produzione dell’artista. Il periodo che viene preso in considerazione è quello tra le due guerre, la grande stagione del “Secondo Futurismo”, che vede nell’aeropittura una nuova e originale interpretazione della realtà: si sconfina poi fino agli anni della guerra, durante i quali Andreoni sul fronte balcanico prima, su quello russo poi, registrò momenti drammatici di scontri e guardò con partecipe sofferenza uomini e donne prostrati dalle dolorose vicende belliche. Oltre a olii e opere su carta sono esposti anche numerosi oggetti – scialli, pochette, capi di abbigliamento, scatole, soprammobili - realizzati dalla sua bottega d’arte, con la preziosa collaborazione della moglie Chiff. Le “Creazioni d’arte” di Cesare Andreoni sono l’unica bottega futurista milanese, analoga a quella di Depero, che operava a Rovereto, alla Casa d’Arte Pippo Rizzo aperta a Palermo, al laboratorio fiorentino di Thayaht, per citarne solo alcuni, espressione tutti del desiderio dei futuristi di “ricostruire”, secondo i dettami del movimento, anche il quotidiano. La mostra dedicata a Cesare Andreoni, Futurista e milanese aprirà la rassegna il 14 febbraio, chiuderà il 2 maggio 2004 e sarà corredata da un ricco catalogo a colori edito dagli Enti promotori.
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