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Notiziario Marketpress di Venerdì 13 Febbraio 2004
 
   
  Web moda & tendenze  
  BABY MODELLA IN PASSERELLA, IL CODACONS INTERPELLA L’UFFICIO DEL LAVORO DI ROMA. LA LEGGE SUL LAVORO DEI MINORI IMPONE L’AUTORIZZAZIONE DELLE AUTORITA’ PER I MINORI DI ANNI 15  
   
  Anche il Codacons, sollecitato da molte segnalazioni di genitori, interviene sulla questione della baby modella di 13 anni, Jade Foret, che sfila sulle passerelle dell’alta moda e a Roma in questi giorni per partecipare ad eventi mediatici. L’associazione ha inviato oggi un esposto all’ Ufficio del lavoro in cui si chiede se siano state date le autorizzazioni previste dalla legge a tutela del lavoro dei bambini e adolescenti. L’art. 3 della legge 977/67, modificata dai D. Lgs 345/99 e 262/2000, afferma. “L'età minima per l'ammissione al lavoro e' fissata al momento in cui il minore ha concluso il periodo di istruzione obbligatoria e comunque non può essere inferiore ai 15 anni compiuti.” L’art. 4 della stessa legge precisa: “La direzione provinciale del lavoro può autorizzare, previo assenso scritto dei titolari della potestà genitoriale, l'impiego dei minori in attività lavorative di carattere culturale, artistico, sportivo o pubblicitario e nel settore dello spettacolo, purchè si tratti di attività che non pregiudicano la sicurezza, l'integrità psicofisica e lo sviluppo del minore, la frequenza scolastica o la partecipazione a programmi di orientamento o di formazione professionale”. Ciò che il Codacons ha chiesto all’Ufficio del lavoro, è proprio di sapere se tale autorizzazione sia stata rilasciata, in relazione alle attività svolte dalla baby modella nella capitale, e se queste attività possano in qualche modo pregiudicare l’integrità psicofisica e lo sviluppo della ragazza. Il Codacons chiede comunque agli organizzatori degli eventi romani che vedranno protagonista la 13enne Jade Foret di farla sfilare non come una donna, bensì come quello che è, una bambina. No quindi a scollature vertiginose, seni nudi e trasparenze eccessive. In caso contrario, conclude il Codacons, potrebbero anche entrare in gioco le disposizioni normative contro le pedofilia.  
     
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