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Notiziario Marketpress di
Sabato 14 Febbraio 2004
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CARNEVALE 2004 / TORNANO MATOCI, BUFONS, LACHÈ E MARASCONS. MASCHERE DI LEGNO, SATIRA, SCHERZI E DAN |
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Valfloriana è un comune della Valle di Fiemme formato da una miriade di piccoli paesini sparsi qua e là lungo il costone montano. La sua gente ha saputo conservare le proprie antiche tradizioni, fra cui uno dei carnevali arcaici fra i più belli e suggestivi dell'intera regione, noto come il “Carnevale dei Matoci”. Sabato 21 febbraio a partire dalle 10, un lungo corteo di personaggi con maschere in legno di cirmolo chiamate “facère”, opera di artigiani locali, e in costumi sgargianti scende da ogni villaggio per incontrarsi sulla piazza principale di Casatta. Per raggiungere la meta i "matoci" devono superare una serie di ostacoli e impegnarsi in scanzonati "botta e risposta” satirici, prima di riprendere il cammino: un'usanza che richiama l'antico sistema di dazi e pedaggi da pagare per passare da un comune all'altro. Una volta giunti a Casatta i "matoci” vengono accolti da tutta la compagnia delle maschere guidate dai classici Arlecchini, Suonatori, i Paiaci che danno il via alla festa, con balli, scherzi, dolci e vin brulè. La manifestazione del sabato grasso costituisce anche un'occasione irripetibile di incontro fra gli abitanti delle diverse frazioni del comune in quanto il corteo delle maschere, che si snoda per l'intera giornata coinvolgendo la popolazione, si sofferma, secondo un programma prestabilito, in tutte le località della valle. Davvero caratteristico anche il Carnevale Ladino, che ha il suo cuore a Penìa, a pochi chilometri da Canazei, in Valle di Fassa. Qui vengono organizzate le ormai tradizionali "mascherèdes", (19 e 24 febbraio ore 21) rappresentazioni che hanno per protagonisti i Bufons (ai quali sono permessi tutti i lazzi, tutti gli scherzi e le offese più sguaiate), i Lachè (servitori, maggiordomi, accompagnatori e garanti delle maschere) e i Marascons (grandi maschere con le cinture cariche di campanacci, che vengono fatti risuonare al ritmo di una particolare danza). E sono ancora i Bufons, i Lachè e i Marascons che partecipano nella piazza di Campitello, l'ultima domenica di carnevale (inizio ore 14), alla sfilata del carnevale fassano (Carnascèr Fascian) assieme alle "facere da bel" (maschere con vestiti sontuosi ed eleganti) e alle "facere da burt" (maschere brutte che impersonano anche negli abiti i valori più negativi della società rurale di un tempo). Novità di quest'anno è il "Mercatino tradizionale delle Maschere Ladine" a Canazei, Alba e Penìa dal 19 al 24 febbraio. Alcuni artisti locali insieme agli alunni della Scuola d'Arte di Pozza di Fassa dimostreranno al pubblico l'arte di scolpire le maschere tipiche ladine. Le opere verranno premiate e poi vendute, e il ricavato sarà utilizzato per finanziare il Progetto Columbia dell'Unicef adottato dal Comune di Canazei. Infolink: www.fassa.com
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