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Notiziario Marketpress di
Giovedì 29 Aprile 2004
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‘POLLICINO NELLA RETE: EDUCARE I MINORI A UNA NAVIGAZIONE SICURA IN INTERNET’ SYMANTEC ITALIA E ICAA PRESENTANO I RISULTATI DI UN’INDAGINE SUL RAPPORTO FRA I MINORI E INTERNET |
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Milano, 29 aprile 2004 - Symantec, leader mondiale nella sicurezza informatica, e Icaa (International Crime Analysis Association), associazione no-profit dedicata ad attività di studio in aree psicologico-giuridiche e criminologiche, annunciano i risultati di una ricerca dedicata allo studio psicologico della percezione del rischio dei minori durante la navigazione Internet, condotta su un campione di bambini italiani di età compresa fra gli 8 e i 13 anni, con il patrocinio del Ministero delle Comunicazioni, del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, del Consiglio Regionale del Lazio e dell'Unicef. In particolare, l'indagine si propone di monitorare i comportamenti on-line dei minori fornendo un'attenta valutazione della percezione dei rischi sulla Rete e degli atteggiamenti dei bambini rispetto alle dinamiche del mondo Web. In primo piano anche l'analisi della percezione del rischio da parte di coloro che sono istituzionalmente deputati al controllo e all'educazione dei più piccoli, soprattutto genitori ed insegnanti. La diffusione sempre più pervasiva di Internet quale mezzo di comunicazione e di socializzazione è confermata dal numero crescente di minori che navigano sul Web e dal tempo sempre più ampio che i più giovani dedicano alla comunicazione on-line. L'ambiente digitale è un contesto di interazione ed espressione della personalità dei più giovani, che colgono con entusiasmo tutti i vantaggi dell'interattività nelle attività di apprendimento, di gioco e di ricerca di informazioni funzionali ai propri studi. Questo habitat di socializzazione consente di neutralizzare differenze di età e di cultura, favorendo tuttavia anche l'adozione di identità fittizie. L'anonimato degli interlocutori alimenta spesso la curiosità dei minori, portandoli a utilizzare lo strumento Internet per dialogare su temi lontani dalle loro possibilità emotive e cognitive. La ricerca, frutto di un'indagine condotta da Icaa, si è avvalsa di una metodologia basata su due principali strumenti di raccolta dei dati. La distribuzione di questionari nelle scuole a un campione di 5000 bambini di età compresa dagli 8 ai 13 anni, ripartiti in modo uniforme in tutta la penisola (1000 nord, 1000 centro-nord, 1000 centro, 1000 centro-sud, 1000 sud) e la realizzazione di brevi interviste semi-strutturate a campioni di genitori e di insegnanti. Il questionario, somministrato a 5000 studenti delle scuole di varie città italiane, fra le quali Torino, Genova, Terni, Roma, Napoli, Reggio Calabria e Palermo, è stato messo a punto in via preliminare sottoponendolo a un campione pilota di 500 giovani già utenti di Internet, allievi delle ultime due classi delle Scuole elementari e dei tre anni delle Scuole medie inferiori di Roma e delle regioni Campania e Sicilia. Le domande contenute nei questionari si sono focalizzate principalmente su quattro direttive: la tipologia di utilizzo del Web, le modalità di comunicazione prescelte, la consapevolezza del mondo Internet da parte dei minori e la disponibilità dei ragazzi a raccontare le proprie esperienze via Web. Particolarmente significativo è il dato emerso dall'indagine sulle modalità e la frequenza di navigazione da parte della maggior parte dei minori intervistati, che ha dichiarato di utilizzare chat, newsgroup e altri servizi interattivi in modo continuativo, esprimendo la volontà di instaurare un dialogo on-line con persone sconosciute e l'interesse per tematiche a sfondo sessuale. Lo studio dell'Icaa ha poi mostrato una notevole percentuale di situazioni in cui i minori navigano con un controllo solo saltuario da parte degli adulti (47%) e talvolta in assoluta solitudine (27%). Quando la comunicazione con i genitori è carente, i minori si dimostrano propensi a vivere la propria esperienza Web come dimensione privata della propria vita, favorendo così eventuali situazioni di ambiguità relazionale con gli adulti e, in casi estremi, l'incontro nel mondo reale. In questa prospettiva diventa indispensabile intraprendere un'attività di sensibilizzazione e informazione verso i minori. Altrettanto fondamentale si rivela il dialogo fra bambini e genitori per la prevenzione di situazioni a rischio e l'adozione di misure e strumenti di prevenzione adeguati, non solo tecnologici, ma anche educativi. La ricerca evidenzia che, nonostante una significativa percentuale del campione abbia ricevuto consigli dai genitori su come comportarsi durante la navigazione in Internet (66%) è ancora consistente il numero di minori che non ha mai ricevuto indicazioni in proposito (34%) dimostrando come, ancora oggi, sia necessario migliorare la sensibilità e la consapevolezza socio-culturale delle famiglie italiane rispetto alle tematiche legate al mondo Internet. "Il ruolo della comunicazione fra genitori e figli e la creazione di percorsi guidati per la condivisione dell'esperienza in ambiente Internet possono giocare un ruolo decisivo nel successo delle attività di prevenzione a tutela dei minori", ha sottolineato Francesca Giudice, Vice President & Managing Director Southern Europe Middle East and Africa di Symantec, commentando i risultati dell'indagine: "La messa a punto di un'adeguata serie di azioni di "evangelizzazione all'era digitale" attraverso l'educazione degli utenti più giovani e degli educatori stessi è fondamentale per un uso della Rete corretto e pienamente consapevole. In questa prospettiva risulta fondamentale l'adozione di soluzioni di protezione che consentono all'adulto di predefinire i confini di navigazione, in termini di accesso e contenuti". "Il progetto Cirp (Child Internet Risk Perception) è in linea con lo spirito e il know how dell'Associazione Icaa, impegnata sul fronte della ricerca scientifica criminologica applicata nell'ambito della prevenzione dei comportamenti criminali e della tutela dei minori", ha dichiarato Marco Strano, Presidente dell'Associazione internazionale di criminologi I.c.a.a. "L'obbiettivo primario di questo progetto di ricerca e di intervento è, infatti, costituito dallo studio dei comportamenti pericolosi e dalla valutazione della reale percezione dei rischi sulla rete Internet (e dei loro atteggiamenti rispetto al rischio) da parte dei bambini, nonché della percezione del rischio da parte di coloro che sono istituzionalmente deputati al loro controllo ed educazione (genitori ed insegnanti)". "Il progetto "child Internet risk perception" - continua Strano – "prevede una serie di interventi di formazione e sensibilizzazione su tutti gli "attori in campo" (minori, genitori ed insegnanti), utilizzando strumenti educativi moderni ed efficaci (brevi corsi, focus group, brochure e materiali on-line) e specifiche tecnologie realizzate appositamente da Symantec con la consulenza dell'Icaa". I risultati della ricerca confortano e sostengono la necessità di avviare attività mirate rivolte agli apparati di socializzazione primari, quali famiglia e scuola, con l'obiettivo di prevenire e neutralizzare le dinamiche di interazione on-line a maggior rischio. Tale percorso formativo dovrebbe agevolare la fruizione sicura della Rete da parte dei ragazzi e consentirne l'utilizzo come ambiente di crescita e di espressione serena della propria personalità. Strumenti di controllo della navigazione e dei contenuti visualizzabili dai ragazzi sono un supporto efficace, ma non sufficiente alla prevenzione. La campagna 'Pollicino nella Rete: educare i minori a una navigazione sicura in Internet' - che insieme a Symantec e Icaa continuerà a vedere fra i patrocinatori il Ministero delle Comunicazioni, il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, il Consiglio Regionale del Lazio e l'Unicef - prevede, nel prossimo futuro, la pianificazione di azioni di formazione e sensibilizzazione nei confronti di tutti gli "attori in campo" (minori, genitori ed insegnanti) attraverso strumenti educativi moderni ed efficaci, specifiche tecnologie e la realizzazione di iniziative 'speciali' dedicate al tema. Il progetto, che ha preso il via nei primi mesi del 2004, ha già ricevuto il riconoscimento del Ministro per le Pari Opportunità, On. Stefania Prestigiacomo, come miglior progetto per la prevenzione degli abusi sui minori su Internet.
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