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Notiziario Marketpress di
Giovedì 29 Aprile 2004
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Web alimentazione e benessere |
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IL GRANTURCO GENETICAMENTE MODIFICATO STA PER GIUNGERE IN UNIONE EUROPEA |
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I 15 ministri dell'agricoltura dei paesi comunitari non sono riusciti ad accordarsi, il 26 aprile, sul concedere il permesso alla società svizzera Syngenta di vendere il suo granturco di bioingegneria Bt-11. Il Regno Unito, la Finlandia, l'Irlanda, l'Italia, i Paesi Bassi e la Svezia hanno votato in favore della concessione del permesso alla vendita di tale granturco, mentre l'Austria, la Danimarca, la Francia, la Grecia, il Lussemburgo e il Portogallo hanno espresso parere contrario. Il Belgio, la Spagna e la Germania si sono astenuti. Questa decisione di stallo si traduce nel rinvio della decisione alla Commissione europea, che ha giù espresso un parere "tendenzialmente positivo" in merito alla vendita del raccolto, malgrado le proteste degli Stati Uniti e dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. Chiedendogli quando prevede la decisione della Commissione sulla questione, il membro della Commissione Salute, David Byrne, ha affermato: "E' difficile prevederlo con esattezza, ma immagino che la Commissione si pronuncerà alla fine di maggio o ai primi di giugno [...]. Una volta autorizzati tali alimenti, [essi] potranno accedere al mercato e mi aspetto che gli Stati membri si uniformeranno alle normative dell'Unione europea". Gli Stati Uniti, il principale partner commerciale dell'Unione europea, seguiti da Canada, Argentina e otto paesi diversi hanno protestato contro la decisione degli alimenti geneticamente modificati (Gm) dell'Unione europea, di fatto moratoria, sostenendo che viola i trattati commerciali internazionali. Autorizzando la società Syngenta ad importare il granturco dolce, i ministri hanno abolito di fatto il divieto relativo dell'Unione europea, stabilito nel 1999. La varietà di granturco Bt-11 è stata geneticamente modificata fino a divenire resistente agli insetti e agli erbicidi. La proposta della Commissione di autorizzarla, si applica unicamente al consumo del granturco, non alla sua coltivazione. Si tratta della prima delle 34 richieste di autorizzazione a livello normativo di prodotti contenenti ingredienti Gm. Gli enti ambientali si oppongono all'introduzione degli alimenti Gm nel mercato europeo e hanno dimostrato al riguardo davanti al Consiglio dei Ministri a Lussemburgo. In una dichiarazione rilasciata prima del convegno dei ministri, Greenpeace ha affermato: "I nostri governi devono trattare varie questioni altamente controverse sugli organismi geneticamente modificati (Ogm) e sono sottoposti alle pressioni della Commissione europea e delle aziende di biotecnologia, sostenute dal governo statunitense. [...] Al contrario, i ministri dovrebbero appoggiare i consumatori, rifiutare il Bt-11 e dare un giro di vite alle attuali procedure di valutazione oramai inefficaci". Anche l'associazione "Friends of the Earth" si è pronunciata in merito, dichiarando: "Non esiste un consenso scientifico o politico chiaro sulla sicurezza di questa varietà di granturco geneticamente modificato. Ora, la Commissione deve fare una scelta. Può autorizzare l'introduzione del granturco Gm nel mercato europeo, benché sia consapevole delle risposte insolute in merito alla sua sicurezza, oppure può opporvisi fermamente. E' ora che dia la precedenza alla sicurezza della gente rispetto alle tematiche commerciali dell'industria biotecnologica". D'altro canto, la società Syngenta ha dichiarato: "Stiamo guardando avanti e attendiamo i futuri sviluppi dell'Unione europea in merito alla scelta dei consumatori e all'innovazione tecnologica". Michael Stopford, responsabile degli affari pubblici presso la società Syngenta, ha aggiunto: "Ovviamente, siamo assolutamente convinti che il nostro prodotto sia sicuro".
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