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Notiziario Marketpress di
Lunedì 03 Maggio 2004
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DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE PRODI IN OCCASIONE DELL'ALLARGAMENTO DELL’ UNIONE EUROPEA |
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Bruxelles, 3 maggio 2004 - Il 1° maggio è una data storica per l'Europa. Quest'oggi accogliamo nella famiglia dell'Unione europea 10 nuovi paesi membri e 75 milioni di nuovi cittadini. Mezzo secolo dopo l'avvio del grande progetto dell'integrazione europea, le divisioni della guerra fredda si sono dissolte per sempre, e viviamo ormai in un'Europa unica. Ci sono voluti coraggio, determinazione e notevoli sforzi della popolazione e delle forze politiche nei nuovi Stati membri per raggiungere questo traguardo. I popoli e i responsabili politici dei paesi che già formavano l'Unione hanno a loro volta dato prova di capacità di visione e generosità. Questa settimana avrò l'immenso piacere di dare il benvenuto a 10 nuovi colleghi nella Commissione europea. Essi e i loro concittadini porteranno nell'Unione le culture e la diversità di 10 paesi radicati in una storia plurisecolare. Ora che l'allargamento diventa realtà, i popoli dell'Europa organizzano una serie di celebrazioni, dalla costa occidentale dell'Irlanda alla frontiera orientale della Polonia, da Valletta a sud fino all'estrema punta settentrionale della Finlandia. In questo giorno, gli europei festeggiano la fine di una separazione basata su frontiere ideologiche artificiali. In qualità di presidente della Commissione europea, desidero sottolineare che la ragion d'essere della Commissione è operare per il bene dei cittadini d'Europa. Il nostro compito consiste nel mettere l'Unione europea al servizio dei cittadini, garantendo prospettive occupazionali maggiori e migliori, un contesto economico competitivo, un ambiente più pulito, persino una migliore qualità alimentare, nonché un'area di libertà e di giustizia al riparo dalle minacce congiunte della criminalità e del terrorismo. L'allargamento rappresenta però molto più di questo. Come ha dichiarato il primo ministro irlandese e attuale presidente del Consiglio, Bertie Ahern, in una recente visita a Praga: "L'allargamento deve favorire l'apertura delle mentalità oltre che delle frontiere". Nel rallegrarmi e inorgoglirmi dello straordinario risultato di aver riunito un continente un tempo diviso, mi rendo conto che questo è solo l'inizio. Ognuno di noi, nella nuova Unione europea con una popolazione di 455 milioni di cittadini, deve ora dare il proprio contributo per continuare a costruire sulle fondazioni che abbiamo aiutato a creare. Nulla va dato per scontato. Quello che siamo riusciti a realizzare non è irreversibile. La nostra cooperazione dovrà far fronte in continuazione a nuovi ostacoli e sfide. Uniti nella diversità saremo però più forti e meglio attrezzati per trovare soluzioni ai nostri problemi comuni. Uniti nella diversità, possiamo lavorare più fattivamente per la sicurezza e la prosperità di tutti. Esorto tutti gli europei ad associarsi alle celebrazioni di questo nostro prodigioso successo. Benvenuti nella nuova Europa.
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