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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Maggio 2004
 
   
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  CELEBRATA LA XV GIORNATA DEL RICORDO A GORIZIA PROMOSSA DALL’ASSOCIAZIONE MITTELEUROPA ALOIS MOCK E GYULA HORN INSIGNITI DEL RICONOSCIMENTO “LAUDIS ET HONORIS SIGNUM”  
   
  Gorizia, 4 maggio 2004 Alois Mock e Gyula Horn, Ministri degli Esteri dei Governi di Austria e di Ungheria nel 1989, sono stati insigniti ieri a Gorizia del riconoscimento internazionale “Laudis et Honoris Signum”. Mock e Horn furono gli artefici della caduta della cortina di ferro il 2 maggio 1989 quando con un paio di cesoie tagliarono il filo spinato che divideva l’Austria dall’Ungheria e di fatto aprirono un varco attraverso cui passarono migliaia di profughi in fuga dalla Germania dell’Est diretti in Austria e in Germania. “Questa cerimonia avviene in una città, Gorizia, ha affermato Alois Mock, in cui in passato ci sono stati migliaia di morti per la guerra e il loro ricordo va rispettato. Poi l’Europa ha tracciato un altro percorso. Schuman, Adenauer e De Gasperi hanno voluto che in Europa non ci fossero più guerre civili e sono lieto di vedere che dieci nuovi ma vecchi paesi europei sono con noi in Europa. Citando, a monito per tutti, una poesia carinziana che dice ‘La storia ci insegna sempre ma non trova scolari’ è nostro dovere prenderci cura di questo nuovo spirito europeo!” Ricordando che la collaborazione con Mock risale alla metà degli anni Cinquanta “ci siamo incontrati spesso perché volevamo cambiare l’Europa ha raccontato l’ex ministro degli esteri ungherese Gyula Horn. Abbiamo lavorato insieme anche quel lontano settembre del 1989 per lasciare attraversare e uscire dal nostro paese migliaia di cittadini della Germania dell’Est che volevano andare a Ovest. Non è giusto pensavo - costringere nessuno ad abitare dove non vuole. Non dimenticherò mai come il nostro popolo ha festeggiato il primo maggio di quest’anno per l’ingresso in Europa”. Alla cerimonia era presente anche padre Imre Kozma, il religioso che, nell’estate del 1989, ha raccolto, alloggiato e sfamato oltre 50.000 profughi che dalla Germania dell’Est, attraverso l’Ungheria, fuggivano in Austria e Germania. “L’europa è diventata più forte e unita ha affermato - perché le gente ha potuto incontrarsi e guardare in viso l’altro riconoscendovi il fratello e la sorella”. È intervenuto anche l’Ambasciatore di Croazia a Roma, Drago Kraljevic, a proposito della pre-adesione della Croazia all’Unione Europea. Il 20 aprile la Commissione europea ha dato parere favorevole per la nostra candidatura all’adesione. Per noi è un evento storico. A 13 anni dall’indipendenza, la Croazia è un paese maturo, con una democrazia stabile. L’auspicio è che a giugno la nostra candidatura sia approvata definitivamente dal Consiglio Europeo. Come cittadino croato vorrei esprimere una considerazione personale oggi, qui a Gorizia: in questa città si sono incontrati popoli diversi e si sono intrecciate culture diverse. Fortunatamente si sono salvati valori importantissimi come l’amicizia, la comprensione reciproca, la tolleranza e la capacità di capire l’altro che parla una lingua diversa. Mi auguro che anche la Croazia potrà dare tra qualche anno il proprio contributo rafforzando il concetto di Europa di pace, democratica, multiculturale”. Tra i rappresentanti del mondo diplomatico erano presenti il Console Generale d’Ungheria a Milano Tamas Korsos, la Console onoraria d’Ungheria per la Regione Friuli Venezia Giulia Anna Illy nonché Presidente dell’Associazione Industriali di Trieste, il Console di Slovenia Zoran Pelikan e l’Addetta Culturale del Consolato Generale d’Austria a Milano Stella Avallone. Il presidente dell’Associazione Mitteleuropa, Paolo Petiziol, ha esteso agli statisti Mock e Horn e ai partecipanti anche alcuni messaggi di saluto che esprimevano sentimenti augurali e di partecipazione pervenuti dagli Ambasciatori di Polonia, di Romania, di Repubblica Slovacca, di Austria e dei Paesi Baltici e dal mondo politico. Il vice ministro per le Attività Produttive Adolfo Urso ha sottolineato “l’importanza dello speciale evento” e il Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri Roberto Antonione ha inviato alle autorità partecipanti un messaggio augurale “per la celebrazione di questo grande momento storico che tutti ci troviamo a vivere”. Il ministro per le Politiche Comunitarie Rocco Buttiglione ha ricordato la sua amicizia e stima per Alois Mock e ha evidenziato “il valore simbolico dell’atto del 2 maggio 1989 che segna la fine dell’ingiusta divisione dell’Europa sancita dai patti di Yalta”. Anche il saluto del ministro per gli Affari Esteri Franco Frattini ha ricordato “il significativo momento dedicato ad un evento di alto valore simbolico in quanto inizio del processo di riunificazione europea. Porgo il mio partecipe saluto a Mock e Horn scrive Frattini - con l’auspicio che il cammino iniziato il 2 maggio 1989 felicemente prosegua per dare vita ad un’Europa sempre più unita”. Altri messaggi sono giunti dal Presidente del Senato Marcello Pera, dal ministro per i Beni Culturali Giuliano Urbani, dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, dal ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo italiano. Infolink: www.Mitteleuropa.it  
     
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