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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Maggio 2004
 
   
  Pagina7-PolEst  
  BANCHIERE INSISTE SULL'AIUTO AI POVERI COME ARMA CONTRO IL TERRORE DI ELIZABETH BECKER  
   
  International Herald Tribune,
22 aprile 2004
Banchiere insiste sull'aiuto ai poveri come arma contro il terrore
di Elizabeth Becker
quando è in visita nelle capitali straniere a James Wolfensohn sono riservati gli onori di un capo di Stato, tappeto rosso di benvenuto all'aeroporto, dispiego di scorte di polizia e titoli a grossi caratteri che annunciano l'arrivo del capo della più grande agenzia mondiale per lo sviluppo.Ma una volta tornato a Washington, Wolfensohn, il presidente della Worldbank, dice di essere trattato esattamente come ogni altro 'senior official', la cui missione di aiutare i poveri è del tutto impopolare, soprattutto dopo l'11 settembre."E' fuori di dubbio che oggi la priorità sia data, e può darsi sia giusto così, al terrore, al conflitto"- ha detto Wolfensohn in un''intervista a tutto campo, concessa dai quartieri generali della World Bank a due blocchi della Casa Bianca. "Mi preme ribadire che c'è anche la necessità di un'attenzione parallela ed egualmente urgente nei confronti della tematica dello sviluppo quale mezzo di prevenzione del terrore e del conflitto" - ha dichiarato -"Davvero lo credo profondamente".In occasione degli incontri annuali primaverili di questo fine settimana della Banca con il Fondo Monetario Internazionale,wolfensohn si scontrerà con questo ben noto dilemma.Gli Stati Uniti, il più potente membro di entrambe le istituzioni, polarizzeranno l'attenzione sugli aiuti per l'Irak, malgrado il programma ufficiale sia concentrato sui temi di sviluppo globale.Verso fine decennio della sua presidenza alla World Bank, Wolfensohn lamenta quello che egli definisce ' un crescente squilibrio' nelle spese globali dei governi mondiali: 900 bilioni di $ annuali per la difesa, 300$ bilioni a supporto ai contadini più ricchi nel mondo e solo 56 bilioni per lo sviluppo dell'assistenza ai poveri."Se le priorità fossero rovesciate la guerra al terrore sarebbe affrontata meglio ", obbietta Wolfensohn." La gente senza speranza - sostiene - può essere influenzata dai terroristi".Benchè Wolfensohn, un candidato di Bill Clinton, ammetta che pochi nell'amministrazione Bush condividono le sue convinzioni, egli si sta preparando ad un weekend di proteste contro la sua persona e quelli della banca, portato avanti dalla parte opposta dello spectrum politico, cioè dagli attivisti, che lo considerano uno svenduto all'establishment.E tuttavia questo bancario che tratta investimenti milionari, fattosi da sè, ex olimpionico di scherma e raffinato violoncellista, non ha rinunciato all'idea di un terzo incarico per questo lavoro impossibile. "Ciò è molto importante" - ha dichiarato - "non sto disprezzando una carriera a Wall Street, tuttavia che tu faccia o no un'altra cosa non è importante. E' questo ciò che conta".Se il presidente George W. Bush sarà rieletto, Wolfensohn non sarà considerato la scelta migliore per questa carica e tuttavia le sue opportunità non sarebbero migliori se vincesse alla Casa Bianca John Kerry, il presunto candidato democratico alle presidenziali, dovendo questi ricompensare chi lo avesse aiutato nella campagna. E tuttavia anche senza un terzo mandato, Wolfensohn ha già lasciato - ciò che molti - sia amici che nemici considerano una considerevole eredità in ambiti talvolta imprevedibili. "In qualche strana maniera, il contributo più importante è stato in campo sociale, anche se quando portava con sè una grande reputazione nel campo dell'investimento privato",ha detto Mark Malloch, ammonistratore Undp(united Nations Development Program) ed ex 'senior aid' di Wolfensohn.....wolfensohn, 70 anni, infranse subito molti tabù alla Banca. Convinse la Banca a mettere in cantiere enormi progetti di infrastrutture, quali dighe, invece di finanziare salute pubblica, educazione e persino progetti culturali. Negli anni in cui Wolfensohn fu a capo della Banca Mondiale la povertà nel mondo diminuì drasticamente, e sono stati fatti decisivi progressi in ambito sanità per i poveri. Wolfensohn ha guidato la banca a condonare i due terzi del debito collettivo di 27 tra le nazioni più povere, aderendo ad un' iniziativa precedente, decisa in occasione del suo primo incontro con organizzazioni noprofit. John Cavanagh, il direttore degli studi politici, era presente al meeting in cui il presidente della Banca si impegnò. Dice di ricordare di essere stato molto colpito dalla apertura di Wolfensohn, dalla sua volontà di dirigere la Banca verso idee nuove. Tuttavia Cavanagh protesterà in strada questa settimana "Io penso che Jim non sia stato in grado di trasformare la Banca in un organismo che realmente possa essere d'aiuto ai poveri". Nominato nel ' 95 a ricoprire una carica che per tradizione spettava ad un americano, Wolfensohn si è trovato ad affrontare quello che molti esperti considerano sfide straordinarie.Con la fine della guerra fredda, ed il trionfo della globalizzazione, ai paesi poveri si chiese di nutrire aspettative da nuovi mercati e dall'espansione del libero commercio pittosto che da donazioni delle nazioni ricche.Il denaro per progetti di sviluppo cominciò ben presto a scarseggiare."Jim è stato una delle pochissime pubbliche voci consistenti ad esprimersi contro la negligenza grossolanamente irresponsabile verso i poveri del mondo da parte degi Stati Uniti in primo luogo, ed anche di altre nazioni.", ha dichiarato Jeffrey Sachs, l'economista della Columbia University.
 
     
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