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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Maggio 2004
 
   
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  BILANCIO 2003 PERFORMANCE DI MOBY: UTILE A 8 MLN € IL PIU’ ALTO DEL MERCATO DEL CABOTAGGIO RICAVI A 120,7 MILIONI DI EURO (+5,7%), EBITDA A 31,6 MILIONI DI EURO (+6,9%), EBIT A 19,3 MILIONI DI EURO (+9,5%) E RISULTATO NETTO A 8,1 MILIONI DI EURO (+0,9%)  
   
  Milano, 4 maggio 2004 – Il bilancio 2003 di Moby S.p.a. Si chiude con ricavi totali pari a 120,7 milioni di Euro, in crescita del 5,7% rispetto ai 114,2 milioni del 2002. L’ebitda sale del 6,9%, passando dai 29,5 milioni di Euro del 2002 ai 31,6 milioni del 2003, pur in presenza di un notevole aggravio dei costi del personale, legato alla nuova normativa sugli sgravi contributivi. Anche a livello di Ebit, i risultati sono da considerarsi molto positivi, con un incremento del 9,5% a 19,3 milioni di Euro. Il risultato netto del 2003, pur in presenza di oneri straordinari netti per 0,7 milioni di Euro (da confrontare coi proventi dell’esercizio precedente pari a 1,4 milioni) è pari a 8,1 milioni di Euro, ed è in linea con il 2002 (+0,9%). Da sottolineare come l’utile di Moby sia il più elevato del mercato di riferimento, a riprova del profilo estremamente competitivo che la compagnia ha saputo costruirsi nel tempo. Il consistente cash-flow pari a 20 milioni di Euro è stato impiegato per ridurre l’esposizione media di Moby nei confronti degli istituti di credito, e ciò ha consentito di tagliare di 0,6 milioni di Euro gli oneri finanziari netti, scesi nel 2003 a 8,1 milioni. Nel corso del 2003 sono stati svolti importanti investimenti per rendere sempre più dinamica e competitiva la flotta Moby ovvero l’acquisto e la ristrutturazione della Moby Drea e le prime tranche di finanziamento del cruise-ferry commissionato a Fincantieri per il 2005, terza unità gemella di Wonder e Freedom, a completamento del naturale processo di ammodernamento della flotta. Queste operazioni hanno provocato, negli ultimi due mesi dell’esercizio, un riallineamento dell’indebitamento finanziario netto quasi sui livelli del 2002 (138,2 milioni di Euro contro i 138,9 milioni dell’anno precedente), evitando comunque di gravare sul conto economico in termini di oneri finanziari. Il patrimonio netto dell’azienda è di 67,9 milioni di Euro, il rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto è pari a 2, un valore molto basso per una società capital intensive come quelle del cabotaggio e comunque inferiore rispetto ai principali player del mercato di riferimento. Grazie alla razionalizzazione operativa della flotta e della struttura e al conseguente contenimento dei costi, Moby è riuscita nel 2003 ad abbassare costantemente il suo livello di break-even e quindi ad essere commercialmente aggressiva senza perdere in redditività. «Questi risultati sono il frutto di una gestione abituata a competere e confrontarsi col mercato – è il commento del presidente, Vincenzo Onorato –. Moby infatti è l’unica compagnia a non aver mai operato in regime di monopolio su nessuna rotta e ad essersi affermata, nel tempo, in un contesto di crescente competizione, grazie anche a un management giovane e motivato. Abbiamo inoltre adottato una linea di comunicazione con il mercato di massima trasparenza, che ancorché presa da una società non ancora quotata, esprime una crescente attenzione verso la comunità finanziaria». Moby continua a crescere, sottrae consistenti quote di mercato ai principali competitor, soprattutto su rotte importanti quali quelle per la Sardegna del Nord su cui afferma la propria leadership tra le aziende private, a poca distanza dalla Compagnia di Stato. Sulla Civitavecchia-olbia e sulla Genova-olbia (nella quale Moby dal 2003 è leader assoluta) l’aumento complessivo dei passeggeri trasportati dalla compagnia, senza nessuna variazione di operativo flotta, è stato pari al 26,7%, a fronte di un andamento non brillante di questo mercato (solo il +2,8%) e dell’entrata in esercizio di nuove navi della concorrenza. Il Consiglio d’Amministrazione proporrà all’Assemblea degli azionisti di distribuire un dividendo di 8,8 Euro per azione, in crescita rispetto ai 3,3 Euro del 2002.  
     
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