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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Maggio 2004
 
   
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  TEST SUGLI ANIMALI: SEMPRE MENO CON IL BREVETTO DEL CNR PER VALUTARE LA NOCIVITÀ DELLE SOSTANZE CHIMICHE SI UTILIZZERANNO SOLO CELLULE EPATICHE MODIFICATE GENETICAMENTE, CHE, UNA VOLTA GIUNTE A MATURAZIONE, NON MUOIONO  
   
   Roma, 5 maggio 2004 - Ridurre il numero degli animali utilizzati nei test tossicologici e fornire un approccio innovativo all’identificazione di composti tossici. Sono le due caratteristiche principali del nuovo test in vitro messo a punto dall’Itb, Istituto di tecnologie biomediche del Cnr, in collaborazione con l’Università di Roma La Sapienza. “Gli studi condotti in vari laboratori internazionali hanno dimostrato che, sebbene auspicabile, è attualmente impossibile eliminare completamente l’utilizzo degli animali nella sperimentazione biomedica”, sostiene Paolo Vezzoni dell’Itb – Cnr. “E’ possibile però, come dimostra la metodologia che abbiamo brevettato, diminuire drasticamente il loro uso da parte dei ricercatori, sfruttando le opportunità che l’ingegneria genetica mette a disposizione”. Per verificare gli effetti negativi di un farmaco o di un’altra sostanza potenzialmente dannosa oggi si ricorre a cellule animali in coltura, in particolare agli epatociti, ossia alle cellule del fegato. Il limite maggiore di questa tecnica è costituita dalla brevità della vita degli epatociti. Per ottenerne di freschi è quindi necessario estrarne continuamente dai topi. “La metodica da noi realizzata”, continua il ricercatore dell’Itb-cnr che, con Maria Grazia Sacco dello stesso istituto e con il gruppo di Marco Tripodi della Sapienza di Roma, è autore del brevetto, “consente di ottenere da topi transgenici cellule epatiche, che, grazie all’oncogene c-met, non perdono le caratteristiche dell’epatocita maturo e quindi adatto alla sperimentazione, ma, nello stesso tempo, una volta raggiunta la differenziazione, non muoiono, ma sopravvivono indefinitivamente”. Oltre a ridurre drasticamente il numero di animali sacrificati alla ricerca, obiettivo da sempre al centro degli interessi dell’Itb, il nuovo metodo cellulare diminuisce notevolmente i costi e semplifica la procedura, favorendone l’applicazione anche su composti attualmente non verificati, la cui tossicità non viene pertanto definita. Un brevetto interessante per l’industria, quindi, e attento anche all’accresciuta sensibilità dell’opinione pubblica sulla tematica della sperimentazione tossicologica. Infolink: http://www.Biomedcentral.com/bmcbiotechnol/  Per informazioni: Paolo Vezzoni, tel. 02/26422614, cell. Paolo.vezzoni@itb.cnr.it ; Maria Grazia Sacco, tel. 02/26422638, mariagrazia.Sacco@itb.cnr.it  
     
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