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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 12 Maggio 2004
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PARLIAMO DI …BIOTECNOLOGIE INCONTRO APERTO AL PUBBLICO CON FRANCISCO BARALLE E MAURO GIACCA |
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Trieste 12 maggio 2004 - Dopo il successo del primo incontro dedicato alle Nanotecnologie, si è svolto ieri presso lo Starhotel Savoia Excelsior di Trieste secondo appuntamento con “Parliamo di…”, il ciclo di conferenze rivolte ad un pubblico non specialistico ma animato dal desiderio di conoscere ed approfondire temi di stimolante interesse e di assoluta attualità scientifica Questa volta si è parlato di Biotecnologie con Francisco Baralle, da poche settimane direttore generale dell’Icgeb (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology), e Mauro Giacca che, sempre all’Icgeb, è direttore del Laboratorio di Medicina molecolare. I relatori sono stati introdotti dal presidente dell’Area Science Park, Maria Cristina Pedicchio. Nel corso della presentazione, sono state esposte e discusse alcune delle acquisizioni culturali e delle applicazioni pratiche dell'ingegneria genetica e delle biotecnologie in ambito medico. Negli ultimi dieci anni, sono stati compiuti enormi progressi nella comprensione delle basi biologiche della maggior parte delle malattie umane e dell'influenza dei geni nella loro insorgenza. La determinazione della completa sequenza dei geni umani, la definizione delle mutazioni responsabili della maggior parte delle malattie ereditarie, l'identificazione delle cellule staminali, la clonazione di interi animali, sono soltanto alcuni esempi delle potenzialità e dell'impatto di questi studi in ambito medico. Grazie alle biotecnologie, esistono oggi diverse decine di farmaci prodotti tramite tecniche di ingegneria genetica che vengono utilizzati nella terapia. Esempi di tali farmaci sono l'insulina, l'ormone della crescita, l'eritropoietina, l'interferone. I nuovi traguardi delle biotecnologie sono oggi nell'ambito della terapia delle malattie degenerative dell'adulto, quali le malattie cardiovascolari o il morbo di Parkinson. Nell'infarto cardiaco, grandi speranze sono riposte nella possibilità di far rigenerare i tessuti colpiti grazie al trasferimento di geni in grado di stimolare la formazione di nuovi vasi sanguigni o nell'inoculazione di cellule staminali del midollo osseo che possano riparare le aree colpite. A questo proposito va tenuto sempre presente che, nonostante le promesse terapeutiche di queste tecnologie siano enormi, ancora molti passi conoscitivi e sperimentali devono essere compiuti prima che possano trovare un'applicazione su vasta scala nell'uomo.
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