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Notiziario Marketpress di
Giovedì 13 Maggio 2004
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INVESTIRE NELL'IMMAGINE AZIENDALE E MANTENERE ALTO IL LIVELLO DI ENGAGEMENT: LA STRADA DEL SUCCESSO IN TEMPO DI INCERTEZZA MIDA PRESENTA I RISULTATI DELL'ULTIMA RICERCA CONDOTTA SU CIRCA 2500 INDIVIDUI |
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Milano 13 maggio 2004 – Quanto sono coinvolti e motivati i dipendenti? Quali sono i fattori chiave per mantenere alto il livello di impegno e di coinvolgimento? Tutti interrogativi che convergono nell'area della gestione delle risorse umane e dell'engagement, ambito che Mida, società specializzata nella formazione e nello sviluppo delle risorse umane, ha esplorato nella ricerca condotta su circa 2500 individui di 19 aziende in diversi settori pubblici e privati dell'economia italiana. "In un mercato così competitivo, difficile e incerto come quello attuale, le risorse umane rappresentano sempre più la vera ricchezza delle aziende", commenta Maurizio Castagna, Presidente di Mida. "Per questo motivo il livello di engagement, ovvero l'investimento di energia in ambito lavorativo promosso dai collaboratori, costituisce una risorsa indispensabile per il successo delle imprese". I dati emersi dall'indagine, evidenziano che l'engagement è il risultato di un sano rapporto tra l'individuo e l'organizzazione in cui opera, ma anche quali sono gli elementi che concorrono a sviluppare coinvolgimento e motivazione in azienda e, soprattutto, quali di questi l'azienda è in grado di controllare. Attraverso il questionario somministrato ad un ampio campione suddiviso per età anagrafica, anzianità in azienda, titolo di studio e posizione, la ricerca promossa da Mida evidenzia i cinque elementi fondamentali che concorrono a sviluppare coinvolgimento e motivazione: la sintonia con l'azienda, il rapporto affettivo con le persone, il piacere per il contenuto del proprio lavoro, accoglienza e ascolto (apprezzamento e riconoscimento del lavoro svolto), autonomia e consapevolezza della valenza del proprio contributo. Alcune di questi possono essere controllati direttamente dal management dell'azienda ed essere introdotti come politiche aziendali, quali lo sviluppo professionale, la qualità della vita lavorativa e il riconoscimento e la valorizzazione del merito. Altre dovrebbero invece far parte della cultura aziendale nel suo insieme, quali la partecipazione, il dialogo e l'autonomia. Un ruolo importante viene inoltre giocato dall'immagine aziendale. "Una visione positiva dell'azienda, dei suoi valori e dei suoi plus, non potrà che accrescere il livello di coinvolgimento presso i propri dipendenti", continua Castagna. "Un'organizzazione percepita come dinamica, affidabile, socialmente responsabile, sensibile all'equilibrio tra vita professionale e lavorativa troverà il consenso dei propri collaboratori moltiplicandone motivazione, impegno e potenziandone le prestazioni." "Interessanti sono inoltre i dati relativi ai giovani fino a 34 anni e con livello di istruzione e posizione elevati," aggiunge Castagna. "Queste persone manifestano una spiccata attenzione per la qualità della vita sul lavoro, intesa come possibilità di sviluppare relazioni gratificanti e rapporti interpersonali basati su collaborazione, stima e fiducia. Meno attenti alle relazioni sociali sono invece risultati i colleghi over 40". Fra i risultati evidenziati dalla ricerca, viene comunque confermato il rapporto diretto tra engagement e ruolo ricoperto in azienda. "Manager, quadri e più in generale chi riveste una posizione di rilievo all'interno dell'organizzazione presenta indici di coinvolgimento più alti di chi, come operai e lavoratori a tempo parziale, riveste posizioni di minor risalto", sottolinea Castagna. Chi occupa una posizione di rilievo vive infatti con partecipazione il rapporto con l'organizzazione, manifesta apertamente l'entusiasmo per il proprio lavoro, è consapevole di essere apprezzato e stimato. Al contrario, le persone con un livello d'istruzione inferiore e posizioni meno rilevanti manifestano un atteggiamento più distaccato e disinteressato. "La valorizzazione del merito, anche in forma indiretta, sarà la strategia vincente da adottare per incentivare, motivare e coinvolgere queste persone" evidenzia Castagna. Perché un'indagine sull'engagement? "In un mercato sempre più competitivo vince l'impresa che investe nelle risorse umane, che sa valorizzare i propri collaboratori tenendo in considerazione le esigenze diffuse", conclude Maurizio Castagna. "Il monitoraggio periodico del livello di engagement, fornisce quindi all'azienda uno strumento utile per produrre buoni risultati, progettare linee d'azione mirate e raggiungere più facilmente gli obiettivi di business prefissati."
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