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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Maggio 2004
 
   
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  MAGGIORE PRESSIONE SUGLI STATI UNITI PER SOSTENERE LA RICERCA SULLE CELLULE STAMINALI EMBRIONALI  
   
  Bruxelles, 13 maggio 2004 - L'ex First Lady degli Stati Uniti, Nancy Reagan, si è unita a 100 scienziati che hanno ricevuto il premio Nobel e a 206 membri del Congresso statunitense nel criticare l'amministrazione Bush per la decisione di limitare i finanziamenti sulla ricerca sulle cellule staminali. In occasione di un avvenimento svoltosi l'8 maggio e organizzato dall'associazione Juvenile Diabetes Research Foundation, la Sig.ra Reagan, il cui marito, l'ex Presidente Ronald Reagan, soffre del morbo di Alzheimer, ha affermato che la ricerca sulle cellule staminali "può fornire ai nostri studiosi molte risposte che finora sono state al di là della nostra comprensione [...]. Semplicemente, non vedo motivi per voltare le spalle alla questione". La discussione sulle cellule staminali embrionali negli Stati Uniti è stata, per molti anni, una delle più spinose per la scienza e la politica. Gli studiosi pensano che le cellule staminali embrionali, che possono essere usate per creare ulteriori cellule e tessuti nell'organismo, possano riparare gli organi o trattare malattie quali il diabete, il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer. Tuttavia, per coltivare le colonie o le linee di riproduzione continua di cellule staminali, i ricercatori devono distruggere embrioni umani per estrarne cellule staminali. Tale processo si rivela quindi assai discutibile ed ha provocato forti critiche da gruppi religiosi. Di conseguenza, Bush ha limitato i finanziamenti federali per la ricerca sulle cellule staminali su embrioni umani alle colonie create prima di agosto 2001. In questo modo, gli Stati Uniti presentano una situazione simile all'Unione europea dove, di fatto, si assiste tuttora ad una sospensione dei finanziamenti per la ricerca sulle cellule staminali nell'ambito dei programmi quadro comunitari. La decisione di limitare la ricerca in ragione di questioni morali è stata ampiamente criticata dai ricercatori, i quali dichiarano che, in tal modo, si impedisce il progresso scientifico. Inoltre, la teoria della nuova ricerca sosterrebbe che le cellule staminali ricavate da embrioni fornirebbero maggiori probabilità di cura del diabete rispetto alle cellule staminali di adulti. In effetti, un biologo di Harvard che studia le cellule, Douglas Melton, afferma nell'ultimo numero di Nature: "Solo le cellule staminali embrionali possono trasformarsi in "cellule beta" preposte alla produzione di insulina, le quali vengono distrutte o eliminate nel 10% circa dei diabetici. [...] Attualmente, le cellule staminali embrionali sono l'unico tipo di cellule staminali inconfutabilmente in grado di differenziarsi in cellule beta". Basandosi su tale scoperta, 206 membri del Congresso statunitense hanno sottoscritto una lettera con la quale incitano il Presidente a finanziare gli studi sugli embrioni in eccedenza, destinati all'eliminazione, presso cliniche di fecondazione in vitro. Tuttavia, l'amministrazione Bush ha dichiarato di non prevedere un cambiamento di tale politica. "Il Presidente si impegna ad esaminare la questione della ricerca sulle cellule staminali", ha affermato il portavoce di Bush, Trent Duffy, "ma continua a credere fermamente che non sia il caso di varcare una linea morale fondamentale incoraggiando la distruzione di embrioni umani".  
     
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