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Notiziario Marketpress di
Giovedì 13 Maggio 2004
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OLTRE L'ALLARGAMENTO: LA COMMISSIONE DÀ UNA MARCIA IN PIÙ ALLA POLITICA EUROPEA DI PROSSIMITÀ |
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Bruxelles, 13 maggio 2004 - La Commissione europea ha proposto ieri iniziative concrete per garantire che lo storico allargamento del 1° maggio non crei nuovi linee divisorie tra l'Ue e i suoi vicini. Dopo aver definito i principi guida della Politica europea di prossimità l'anno scorso, ora la Commissione ha adottato un "documento di strategia" che spiega come è possibile estendere i benefici dell'allargamento, vale a dire la pace, la stabilità e la prosperità, ai vicini dell'Unione ampliata. Ha inoltre adottato relazioni che valutano la situazione in alcuni paesi interessati. Il Consiglio è ora invitato ad elaborare conclusioni sul modo per portare avanti l'iniziativa. "Questo allargamento ci ha avvicinato molto ai nostri vicini dell'Europa orientale e della regione mediterranea" ha affermato Günter Verheugen, commissario responsabile dell'allargamento e della Politica europea di prossimità. "Oggi proponiamo di rafforzare i legami con tali paesi partner attraverso una serie di nuove forme di cooperazione e assistenza. Vogliamo dare loro vere e proprie possibilità nell'Ue ampliata affinché anch'essi possano svilupparsi e prosperare. Avere un anello di paesi ben governati attorno all'Ue, che offrano nuove prospettive per la democrazia e la crescita economica, è nell'interesse dell'Europa intera." Antecedenti Nel marzo 2003 la Commissione ha presentato la comunicazione "Europa ampliata Prossimità: Un nuovo contesto per le relazioni con i nostri vicini orientali e meridionali", che delinea i principi di base della Politica europea di prossimità. Nell'ottobre 2003, il Consiglio europeo ha accolto con favore l'iniziativa e ha invitato la Commissione e il Consiglio a portarla avanti. Da allora, la Commissione ha avuto colloqui esplorativi con partner dell'Europa orientale e del Mediterraneo meridionale(1) con i quali sono in vigore accordi di partenariato e di cooperazione o accordi di associazione. Durante i colloqui è stato confermato il loro interesse per la Politica europea di prossimità - European Neighbourhood Policy (Enp) (a volte detta anche Politica europea di vicinato) e sono stati presentati i loro pareri sulle priorità da inserire in eventuali piani d'azione in materia. In allegato alla comunicazione figurano relazioni sull'attuale situazione di tali paesi e sulla loro cooperazione con l'Ue. L'intenzione è quella di estendere progressivamente il processo ad altri paesi che hanno ratificato accordi di associazione, vale dire anzitutto l'Egitto e il Libano. Principi e portata L'obiettivo della Politica europea di prossimità è condividere con i paesi vicini i benefici dell'allargamento Ue del 2004, vale a dire la stabilità, la sicurezza e il benessere, in modo diverso dall'adesione all'Ue. L'enp è volta ad evitare l'emergere di nuove linee divisorie tra l'Ue ampliata e i suoi vicini e ad offrire loro la possibilità di partecipare a varie iniziative dell'Ue, attraverso una stretta cooperazione politica, di sicurezza, economica e culturale. L'enp contribuirà inoltre ad affrontare uno degli obiettivi strategici dell'Unione europea definito dalla Strategia europea di sicurezza nel dicembre 2003, cioè costruire la sicurezza nelle nostre vicinanze. L'enp riguarda i paesi vicini all'Ue e in particolare quelli che si sono avvicinati ad essa in seguito all'allargamento. In Europa, si tratta di Russia, Ucraina, Bielorussia e Moldavia. L'ue e la Russia hanno deciso di sviluppare ulteriormente il partenariato strategico mediante la creazione di "quattro spazi comuni" definiti al vertice di San Pietroburgo nel 2003. Nella regione mediterranea, l'Enp riguarda tutti i partecipanti non-Ue del partenariato euromediterraneo (detto anche "processo di Barcellona")(2) ad eccezione della Turchia, che porta avanti le relazioni con l'Ue in un quadro di preadesione. La Commissione raccomanda di includere nell'Enp anche Armenia, Azerbaigian e Georgia. La Strategia europea di sicurezza, adottata dal Consiglio europeo nel dicembre 2003, identifica chiaramente il Caucaso meridionale come una delle regioni in cui l'Ue deve mostrare un "interesse più forte e più attivo". Un approccio su misura La Commissione oggi propone un metodo per raggiungere gli obiettivi della Politica europea di prossimità, il quale consiste nel definire insieme ai paesi partner una serie di priorità inserite in piani d'azione concordati, al fine di avvicinare il più possibile tali paesi all'Unione europea. I piani d'azione si basano su un impegno nei confronti di valori condivisi, vale a dire il rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle minoranze, lo Stato di diritto, il buon governo, la promozione di relazioni di buon vicinato e i principi di un'economia di mercato e dello sviluppo sostenibile, nonché nei confronti di alcuni obiettivi essenziali in materia di politica estera. Il ritmo con cui l'Ue sviluppa legami con ciascun partner rifletterà il livello di effettiva condivisione dei valori comuni. I piani d'azione conterranno numerose priorità volte a rafforzare l'impegno nei confronti di tali valori. I piani d'azione riguarderanno inoltre numerosi altri settori essenziali: il dialogo politico, che riguarda questioni chiave fra cui la lotta contro il terrorismo e la proliferazione di armi di distruzione di massa nonché gli sforzi per risolvere i conflitti regionali; la politica di sviluppo economico e sociale, che offre ai paesi vicini la prospettiva di inserirsi nel mercato interno dell'Ue mediante il ravvicinamento legislativo e regolamentare, la partecipazione a numerosi programmi Ue (per es. Istruzione e formazione, ricerca e innovazione) e il miglioramento dell'interconnessione e dei legami fisici con l'Ue (per esempio in materia di energia, trasporti, ambiente e società dell'informazione); il commercio: l'Enp prevede una maggiore apertura del mercato in base ai principi dell'Omc e alla convergenza con le norme comunitarie; la giustizia e gli affari interni: una stretta cooperazione che comprenda questioni come la gestione delle frontiere, la migrazione, la lotta contro il terrorismo, la tratta di esseri umani, droga e armi, il crimine organizzato, il riciclaggio del denaro e i reati finanziari ed economici. I piani d'azione saranno differenziati, vale a dire fatti su misura per riflettere lo stato delle relazioni con ciascun paese, le sue necessità e capacità nonché gli interessi comuni. Saranno presentati dalla Commissione e approvati rispettivamente dal consiglio di cooperazione o di associazione. I piani d'azione definiranno il corso da seguire nei prossimi 3-5 anni. Il passo successivo potrebbe consistere nell'offrire un nuovo partenariato privilegiato sotto forma di Accordi europei di vicinato per sostituire l'attuale generazione di accordi bilaterali, quando saranno state raggiunte le priorità dei piani d'azione. Verso un nuovo strumento finanziario a sostegno dell'Enp Le priorità stabilite dai piani d'azione fungeranno da riferimento per il sostegno finanziario fornito dall'Ue ai paesi interessati. L'assistenza delle fonti esistenti principalmente i programmi Tacis e Meda sarà completata in futuro da un nuovo strumento finanziario a partire dal 2007, lo Strumento europeo di prossimità, che si concentrerà sulla cooperazione transfrontaliera lungo la frontiera esterna dell'Ue ampliata. Per il periodo 2004-2006, il finanziamento previsto per l'Enp nell'ambito dei programmi di assistenza esterna ammonta a 255 milioni di €. Circa 700 milioni di € saranno forniti alle corrispondenti frontiere interne dell'Ue nell'ambito del programma Interreg. Per la prospettiva finanziaria 2007-2013, la Commissione intende proporre un notevole aumento degli importi annui da assegnare allo Strumento europeo di prossimità rispetto a quelli assegnati nel periodo 2004-2006 alla cooperazione transfrontaliera. Più stretta cooperazione regionale La Politica europea di prossimità incoraggia inoltre fortemente la cooperazione regionale e subregionale. Sviluppando ulteriormente varie forme di cooperazione transfrontaliera, l'Ue e i suoi partner possono collaborare per garantire che le regioni beneficino dell'allargamento. A Sud, l'Enp incoraggerà inoltre i partecipanti a sfruttare tutti i benefici del partenariato euromediterraneo, in particolare attraverso la promozione di infrastrutture, interconnessioni e reti, segnatamente quelle energetiche, e per sviluppare nuove forme di cooperazione con i vicini. Prossimi passi La Commissione sta trasmettendo la comunicazione al Consiglio e al Parlamento europeo. Sulla base delle conclusioni tratte dal Consiglio, la Commissione inizierà a lavorare per attuare la politica come risulta dal documento di strategia. Essa è disposta a concludere nei prossimi mesi, con la partecipazione della Presidenza e dell'Alto rappresentante, i colloqui esplorativi con i paesi interessati e a presentare progetti di piani d'azione. Per maggiori informazioni sulla Politica europea di prossimità: http://europa.Eu.int/comm/world/enp/index_en.htm
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