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Notiziario Marketpress di Luned́ 10 Gennaio 2005
 
   
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  WWF 2004: ANNO NERO DOSSIER SULLE POLITICHE AMBIENTALI IN ITALIA MAGLIA NERA ANCHE NELLE PROCEDURE D'INFRAZIONE EUROPEE"  
   
  Roma, 10 gennaio 2005 - Assoluta incoerenza delle politiche energetiche con l'obiettivo di riduzione fissato dal Protocollo di Kyoto e voltafaccia italiano sulla sua applicazione; il terzo, devastante condono edilizio, la sanatoria paesaggistica, le grandi opere pubbliche in pratica svincolate da una Via discutibile e, secondo il Wwf e non solo, in contrasto con le indicazioni comunitarie. E ancora, le aree protette commissariate e senza fondi (4 milioni di Euro in meno dal 2001 al 2005). Una maglia nera sulle politiche ambientali confermata anche dalle 28 procedure d'infrazione attualmente in corso nei confronti dell'Italia per violazione o mancato recepimento delle direttive comunitarie. Clima, energia, parchi, rifiuti, difesa del territorio, insomma, i pilastri della salvaguardia ambientale minati allabase: il 2004 conferma ed accentua una tendenza fortemente negativa per le politiche ambientali in Italia. Lo ha denunciato oggi il Wwf in conferenza stampa presentando un dettagliato dossier: "La politica ambientale del Governo Berlusconi - Bilancio 2004".Clima. L'italia continua ad aumentare le sue emissioni di gas serra, come confermato anche dal fatto che nel 2003 le emissioni di Co2 sono state di oltre il 9% superiori (qualcuno dice il 12%) a quelle del 1990, allontanandosi dall'obiettivo fissato dal Protocollo di Kyoto di una riduzione del 6,5%. Anche le proiezioni dell'Agenzia Europea per l'Ambiente rivelano un rischio per l'Italia di superamento dei limiti di emissione.Cio denota un'assoluta incoerenza delle politiche energetiche, ed espone il nostro Paese al rischio di pesanti conseguenze anche economiche nei prossimi anni. L'italia punta ad aumentare l'uso del carbone, il combustibile che produce le maggiori emissioni di Co2, nonostante l'Italia sia un Paese favorito come disponibilita di energia solare. Il Piano nazionale di allocazione delle emissioni presentato dal Governo consente al settore energetico ed alla grande industria destinatari dei permessi di emissione un aumento delle emissioni inquinanti del 20% rispetto ai livelli del 1990.Unione Europea. Grave scollamento dalla legislazione europea, con ben 28 procedure d'infrazione attualmente in corso (!), infrazioni che riguardano tutti i principali temi ambientali e in particolare il settore dei rifiuti, il mancato recepimento della "Direttiva acque" (doveva essere recepita giusto un anno fa) e della "Direttiva carburanti" che inasprisce le disposizioni del '98 sui limiti di zolfo. Violazioni anche sulle direttive sull'inquinamento atmosferico, problemi per la gestione delle aree Sic e Zps e nella "versione" italiana (semplificata) della Valutazione di Impatto Ambientale (Via).territorio. La Corte Costituzionale ha legittimato il terzo condono edilizio in meno di vent'anni per gli abusi compiuti fino al 31 marzo 2003, meccanismo micidiale per la devastazione del territorio; nuovo "Codice dei beni culturali e del Paesaggio" che si traduce nell'abrogazione della vecchia "Legge Galasso" (L.431/1985) e in un enorme indebolimento delle competenze statali sul controllo della gestione dei vincoli paesaggistici (di competenza regionale) consegnati definitivamente ai Comuni con il sistemo delle subdeleghe. Infine sanatoria paesaggistica introdotta nella Legge Delega sull'ambiente che permette di estinguere i reati di violazione dei vincoli paesaggistici commessi entro il 30 settembre 2004.Opere pubbliche. Il Primo Programma delle infrastrutture strategiche (Delibera Cipe n. 121/2001), previsto dalla Legge Obiettivo (L. N.443/2001) e ormai in panne da oltre un anno: mancano i fondi e in tutta Italia sono sorti contenziosi che bloccano il perfezionamento delle autorizzazioni. Nel frattempo, la rivoluzione normativa, voluta dal Governo in carica e concepita per accelerare e semplificare la valutazione di impatto ambientale e per modificare profondamente il settore degli appalti dei lavori pubblici, sta producendo gravissime distorsioni tecniche e procedurali, a cominciare da giudizi di compatibilita ambientale tutti rigorosamente positivi. Le opere strategiche sono ancora virtuali: solo tre i cantieri aperti (Gra di Roma, Variante di Valico, primo maxilotto Sa-rc).tutti i preventivi sono comunque saltati con costi lievitati dell'84% secondo il Cresme.parchi. Negli ultimi 4 anni si e' verificata una contrazione progressiva dei finanziamenti ai parchi di 4 milioni di Euro: da 62,5 milioni di Euro nel 2001 a 57,8 nel 2005, nonostante l'istituzione di 8 nuove aree protette nazionali. Per quanto riguarda la gestione, situazione confusa e di instabilita' prolungata: su 23 parchi nazionali istituiti, 8 non hanno Presidente, 6 sono commissariati (senza nessuna giustificazione di emerg enza), 6 non hanno consiglio direttivo, 2 non sono ancora attivati, ben 20 Enti sono privi di Direttore regolarmente incaricato. Il Parco Nazionale del Gennargentu, istituito per legge, di fatto e' inesistente. Anche per la Rete Natura 2000, il nome che l'Unione Europea ha adottato per rendere omogeneo, dal punto di vista della gestione, un sistema interconnesso di aree naturali a tutela della biodiversita (che copre il 17% della superficie nazionale), ci sono ritardi e difficolta di vario genere. La legge delega in campo ambientale affrontera la riforma della legge quadro sulle aree protette e sono fortissime le spinte per trasformare i parchi in enti di sviluppo territoriale.Difesa della biodiversita: l'Italia ancora oggi non ha dato seguito a quanto indicato dalla norma- quadro mondiale definita a Rio de Janeiro nel1992 sulla difesa del patrimonio di tutte le specie viventi, la Convenzione sulla Biodiversita gia ratificata da oltre 180 stati. Il nostro Paese si e'fermato solo al primo step: la ratifica. Ancora oggi manca un Piano di azione nazionale che evidenzi il nostro impegno per la conservazione delle specie animali e vegetali di cui l'Italia e ricca., sebbene esistano norme di applicazione delle Direttive Habitat, Specie e Cites (Convenzione sul commercio di specie protette) manca ancora un piano strategico nazionale che consenta una necessaria visione globale. E' poi in ritardo la Rete Natura 2000 e c'e una carenza assoluta nel controllo dei siti d'importanza comunitaria individuati. Inoltre non e stata definita ancora la rete ecologica di cui la Rete Natura 2000, cosi come il sistema dei parchi, e parte integrante. Mancano dunque ancora strumenti essenziali di governo per la tutela della biodiversita ed intanto la caccia continua a fare danni alla fauna selvatica con la legge quadro che viene ormai costantemente derogata dalle regioni sia per le specie cacciabili che per i calendari venatori.Commercio animali: sebbene siano state promosse negli anni passati norme sufficienti e adeguate per l'applicazione della Convenzione di Washington sul commercio di specie protette (Cites), in Italia manca un Piano strategico che garantisca il benessere ed il rispetto di tutte le specie che vengono commerciate ma soprattutto che garantisca la tutela della salute pubblica messa facilmente a rischio dalla mancanza di adeguati controlli sanitari e da una sottovalutazione da parte della Magistratura dei reati connessi al commercio e alla detenzione di specie animali.Associazioni Ambientaliste: altre dieci Associazioni Ambientaliste, o dichiaratesi per tali, sono state formalmente riconosciute dal Ministero dell'Ambiente. Oggi sono 49 le Associazioni formalmente riconosciute.Alcune di queste sono state utilizzate per consentire "nomine compiacenti"nei ruoli (ad esempio Enti parco o Ambiti Territoriali di caccia) destinati proprio alla componente ambientalista che avrebbe dovuto svolgere una funzione di garanzia.Quello che complessivamente appare e una politica che si discosta significativamente dalle linee internazionali e, soprattutto, da riferimenti scientifici ormai conclamati a livello mondiale. Una linea che trova in una molteplicita di provvedimenti, non solo e non tanto del Ministero dell'Ambiente, un ribaltamento del sistema dei valori della tutela e della conservazione e rischia di mettere a rischio l'identita italiana legata ad uno straordinario territorio la cui aggressione non s'e certo fermata."L'italia ha conquistato la maglia nera delle procedure d'infrazione a livello comunitario - ha dichiarato Gianfranco Amendola, magistrato e Consigliere nazionale Wwf - Nessun Paese infatti ha collezionato tante condanne in poco tempo. Siamo anche recidivi perche' facciamo leggi in contrasto con le sentenze che gia' ci hanno condannato. E' cosi che l'Italia vuole stare in Europa?" Alla conferenza stampa erano presenti anche Fulco Pratesi, Presidente del Wwf, e Mariagrazia Midulla, responsabile delle campagne internazionali dell'associazione"."Il 2004 e' stato caratterizzato da provvedimenti estremamente negativi che avranno gravi ripercussioni sull'ambiente, culminati con la Legge Delega in Materia ambientale appena approvata - sottolinea Gaetano Benedetto, Direttore Aggiunto Wwf - . Il Governo Berlusconi conferma un'impostazione della tutela dell'ambiente tutta asservita all'economia, e riafferma la vecchia visione dell'utilizzo delle risorse naturali senza alcuna valutazione dei limiti di queste o della loro capacita di autogenerazione.E intanto assistiamo attoniti ad una ripresa di costruzioni e trasformazioni territoriali che, aggiunte a sanatorie, condoni, concessioni demaniali e opere pubbliche dalla discutibile utilita, stanno cambiando i connotati del Bel Paese.". Www.wwf.it  
     
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