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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Gennaio 2005
 
   
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  PROMETEIA: ALCUNI TEMI TRATTI DAL NUMERO DI DICEMBRE 2004 DEL RAPPORTO "ANALISI E PREVISIONI DEI PREZZI DELLE COMMODITY"  
   
   Bologna, 13 gennaio 2005 - Nel 2004 i mercati mondiali delle commodity hanno evidenziato forti tensioni. In media annua, l’indice Prometeia dei prezzi in dollari delle commodity acquisite dall’industria manifatturiera è cresciuto del 19.9% rispetto al 2003. A novembre 2004 l'indice ha registrato un aumento complessivo del 70% rispetto al punto di minimo del gennaio 2002 (figura 1). Alla forte crescita della domanda mondiale, sempre più attivata dalla produzione industriale dei paesi in via di sviluppo, si è contrapposta un’offerta potenziale di materie prime insufficiente, a causa della riduzione degli investimenti, sia in campo petrolifero che metallifero, attuata dall’inizio di questo decennio; ne è derivata una marcata contrazione delle scorte mondiali di commodity e un forte rialzo dei prezzi prevalentemente concentrato nella prima parte del 2004. Il deprezzamento del dollaro ha, inoltre, da una parte, sostenuto la domanda internazionale di materie prime e, dall’altra, ne ha ulteriormente limitato l’offerta; si pensi ad esempio, sui mercati petroliferi, al progressivo innalzamento dal livello del 2003 del prezzo obiettivo dell’Opec, in risposta al deprezzamento del tasso di cambio del dollaro nei confronti dell’euro. L'indice Prometeia dei prezzi in dollari si manterrà su livelli elevati anche nel 2005, superiori al 4.8% rispetto alla media del 2004, pur mostrando una tendenza al progressivo indebolimento che si rifletterà in una flessione media annua solo nell’anno successivo. Nel 2005, infatti, l'offerta stenterà ancora ad adeguarsi alla domanda che rimarrà su livelli complessivamente elevati, nonostante sia previsto un rallentamento nel ritmo di espansione degli utilizzi di commodity da parte dell’industria manifatturiera mondiale. Per questa ragione si manterranno, pur attenuandosi, condizioni produttive deficitarie in molti mercati, in particolare in quello dei metalli. Il rallentamento della domanda contribuirà, tuttavia, a determinare un progressivo rientro delle recenti tensioni speculative ed inviterà gli operatori finanziari ad una maggiore prudenza nell’investimento in commodity. Il mantenimento di un tasso di cambio del dollaro relativamente debole nei confronti dell’euro anche nel 2005 sosterrà i prezzi in dollari sui mercati internazionali, ma al tempo stesso determinerà un effetto calmieratore sui prezzi in euro delle commodity acquisite dall’industria manifatturiera italiana.  
     
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