|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Venerdì 14 Gennaio 2005
|
|
|
|
|
|
Pagina2 |
|
|
CARNEVALE DI VENEZIA 2005 / “CANTI DI VITA IN TEMPO DI PESTE”, VENEZIA, ATENEO VENETO, 6/9 FEBBRAIO 2005
|
|
|
|
|
|
Il regista Maurizio Scaparro ha raccolto l’invito della città di Venezia e dell’Assessore alla Cultura Armando Peres realizzando un proprio autonomo progetto teatrale che concluderà le manifestazioni del Carnevale 2005. Scaparro ha pensato per gli ultimi tre giorni e le ultime tre notti del Carnevale fino alla mattina del Mercoledì delle Ceneri (dal 6 al 9 febbraio) un’ininterrotta performance di attori, musicisti, cantanti e scrittori che, nella storica Aula Magna dell’Ateneo Veneto, si alterneranno sul tema “Canti di vita in tempo di peste”, in una sorta di “Torre di Babele” in cui si incrocino e si confrontino fra loro alcune fra le testimonianze significative che hanno contraddistinto il teatro italiano dalle origini ad oggi. “Mi è sembrato di capire –nota Scaparro– che quest’anno Venezia è ritornata ad affidare all’estro e alla libera iniziativa della città questo Carnevale e così ho ricordato come i veneziani negli anni ’80, quando proposi il Carnevale del Teatro della Biennale, mi considerarono subito, con un affetto che non dimentico, uno di loro, consentendomi, con il loro entusiasmo, di realizzare un evento che ebbe risonanza internazionale. E a loro quindi mi unisco con piacere, sia pure in un mio spazio autonomo, per ricordare a me stesso e agli altri come la cultura e il teatro rappresentino un punto vitale di forza che non può essere dimenticato, seppure in una grande festa popolare, soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo. Sono confortato in questa scelta dall’aver potuto avere come sede l’Ateneo Veneto, che rappresenta a Venezia un punto fondamentale di riferimento per la vita culturale e per la crescita della coscienza civile. Ricordo, fra l’altro, che proprio da lì partirono negli anni ’80 i primi segnali di riflessione e di proposta - sul tema, più che mai attuale, della confusione dei linguaggi - per quella irripetibile esperienza che fu il Carnevale del Teatro. A questo proposito, voglio ringraziare l’avvocato Alfredo Bianchini, presidente di questa antica e prestigiosa istituzione culturale, per l’entusiasmo con cui ha accolto la nostra proposta”. “Mi conforta –aggiunge Scaparro– anche avere come partner organizzativo per questa avventura Maurizio Cecconi, vent’anni fa vitalissimo Assessore al Turismo di Venezia. La sua fantasia e l’organizzazione di Villaggio Globale, cui egli ha dato vita qualche anno fa, mi aiuteranno a dar forma e forza alla mia sfida”. Il progetto si inserisce nel più ampio quadro delle attività della Compagnia Italiana, Centro Europeo del Teatro d’Arte, diretto da Maurizio Scaparro, che trova sede a Firenze in un laboratorio interregionale sulle lingue italiane del teatro, presieduto da Tullio De Mauro. Nell’attesa di presentare il programma di “Canti di vita in tempo di peste” Scaparro ci invita a ricordare le parole di Andrea Zanzotto, con le quali aveva inaugurato il Teatro del Mondo di Aldo Rossi: “Si è nel labirinto, si è qui per tentare di sapere da che parte si entra e si esce, o si vola fuori per creare una prospettiva. Ciò avviene appunto nella tensione al linguaggio, nella poesia, nell’espressione (in senso etimologico e ultra). E’ il sublime destino di Münchausen, che si toglie dalla palude tirandosi per i capelli. Noi siamo Münchausen, lo è la realtà”.
|
|
|
|
|
|
<<BACK
|
|
|
|
|
|
|
|