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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 19 Gennaio 2005
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GASPARRI: L' EDITORIA E' INCAPACE DI CONQUISTARE I GIOVANI |
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Roma, 19 gennaio 2005 - ''Gli editori dovrebbero cercare di vendere di più i giornali ai giovani, ma a quanto pare non riescono a fare un prodotto adeguato alle loro necessità. Non sono capaci, è un loro limite. Devono trovare il sistema per farsi leggere e comprare dai giovani''. Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, sulla pagina settimanale ''Comunicateneo'' di Italia Oggi in uscita oggi, è categorico: i giornali non rispondono alle esigenze dei lettori più giovani. Ma si vuole davvero che i giovani siano informati? ''No - risponde il ministro - anche se attualmente si fanno iniziative nelle scuole, di cui sono sostenitore, per avvicinare i ragazzi alla lettura. Ci sono tanti tentativi però, francamente, l'editore si deve preoccupare di più di questo problema''.Quanto alle cause, Gasparri non nasconde le responsabilità della politica: ''Credo che sia un po' colpa della politica in quanto tale che non convince e non affascina molto. Diciamo che bisogna rendersi un po' più gradevoli, parlare di linguaggi e di contenuti''. Una strada che può essere percorsa ''parlando di cose più concrete, andando direttamente sul problema, essendo un po' meno ecumenici. Credo che il voler piacere a tutti spesso porti a non dire nulla''. Anche la cultura, secondo Gasparri, dovrebbe trovare canali di comunicazione più efficaci. ''Quando si fa un monologo di un attore che dura un'ora probabilmente non fa audience perché la gente oggi con lo zapping cerca, gira, vede. Bisogna offrire la qualità in maniera gradevole perché è necessaria, ma va posta con capacità comunicative, non deve essere sinonimo di noia''. Riferendosi alle contestazioni subite all'Universita' da alcuni esponenti di governo di An, Gasparri precisa: ''a me non hanno impedito di parlare. Questo è stato un equivoco, non ho nemmeno smentito. Qualcuno venne a contestare un convegno sulla droga con uno striscione ma io ho potuto parlare tranquillamente. Io quando vado, parlo. Nessuno mi impedisce di parlare. Ci sono state contestazioni da parte di gruppi di teppisti che hanno una concezione che definirei stalinista e prevaricatrice. Quindi più che dire chi sono i fascisti diciamo che c'è qualche stalinista in giro''. Il ministro delle Comunicazioni, partendo dal monito ai giornalisti del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, di 'tenere la schiena dritta', polemizza duramente con l'ex direttore del Corriere della Sera, Piero Ottone. ''Spero che l'abbia sentito anche Piero Ottone, il quale da direttore del Corriere della sera quando fu ferito dalle Brigate rosse Indro Montanelli, scrisse in prima pagina: ''Giornalista ferito dalle Brigate rosse''. Perché l'ambiente del Corriere vedeva di cattivo occhio Montanelli. Credo che Ottone sia con la schiena piegata da allora, urta tutti i giorni contro i pali della strada'', afferma Gasparri. ''Chi lo sa, Ottone che cosa ne pensi dell'appello di Ciampi? Ma forse non l'ha nemmeno potuto leggere perché stando con la schiena piegata chissà che cosa legge'', ironizza ancora il ministro.
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