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Notiziario Marketpress di
Martedì 17 Febbraio 2004
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GLI EUROPARLAMENTARI CHIEDONO NUOVE PRIORITÀ PER LA RICERCA AGRICOLA |
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Strasburgo, 17 febbraio 2004 - L'11 febbraio il Parlamento europeo ha adottato una relazione avviata d'ufficio con cui chiede che nell'ambito del sesto e settimo programma quadro la Commissione si concentri soprattutto sull'agricoltura sostenibile e non sulla tecnologia per la produzione di alimenti. I parlamentari europei ritengono che dopo le recenti decisioni sulla riforma della Pac (politica agricola comune) sia necessaria una ridistribuzione dei fondi per la ricerca al fine di facilitare gli studi sullo sviluppo rurale, la tutela dei consumatori, gli aspetti ambientali e sociali dell'agricoltura e le norme di benessere degli animali. La relazione, curata dall'europarlamentare tedesco Friedrich-wilhelm Graefe zu Baringdorf, afferma che 'la ricerca per migliorare la qualità degli alimenti e la sicurezza grazie a più stretti contatti tra produttori e consumatori (approccio 'fork to farm', letteralmente: dalla forchetta alla produzione) deve rimanere prioritaria, ma sono necessarie anche altre ricerche'. La relazione aggiunge che la percentuale di fondi destinati allo sviluppo agricolo e rurale nel contesto del 6Pq è troppo modesta per un settore 'cui spetta molto più che la semplice produzione di cibo, risorse rinnovabili e colture energetiche'. 'Maggiori fondi per la ricerca e una ricerca ben orientata possono dare un grande impulso all'innovazione nel campo dell'agricoltura ecologicamente compatibile e dello sviluppo rurale sostenibile', indica la relazione e, in linea con quanto detto, individua come nuove priorità il miglioramento della sicurezza delle rese, la qualità di vita e la compatibilità ambientale. La relazione esprime dubbi sul modo in cui fino ad oggi sono state determinate le priorità nei vari aspetti della ricerca agricola, e dichiara che 'la Commissione europea ha considerato che innovare significasse sviluppare nuove tecnologie per razionalizzare la produzione alimentare, ma ha prestato poca attenzione al sapere tradizionale, disponibile nelle comunità locali, sull'uso sostenibile delle risorse naturali'. Facendo riferimento a studi sugli Ogm (organismi geneticamente modificati) e la conservazione degli alimenti a mezzo irradiazione, la relazione sottolinea inoltre che 'il finanziamento della ricerca non dovrebbe essere usato per sviluppare strategie per agevolarne l'accettazione', cosa che 'compete esclusivamente a quegli operatori economici che sperano di immettere sul mercato le nuove tecnologie', conclude Graefe zu Baringdorf. La relazione suggerisce invece di indirizzare i fondi ai progetti di ricerca sul terreno, che, aggiunge, 'aumentano l'importanza pratica delle soluzioni, fanno un uso efficiente del sapere già disponibile in pratica e troppo spesso trascurato, e accelerano l'applicazione dei risultati delle ricerche grazie al coinvolgimento dei diretti interessati'.
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