Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Gennaio 2005
 
   
  Pagina4  
  MAL DI TESTA DA FORAME OVALE: ITALIANI TRE MESI PRIMA DEGLI INGLESI  
   
   Milano, 19 gennaio 2005 - La notizia diffusa l’altro ieri dalla Bbc circa l'intervento eseguito dagli esperti del King College e del Royal Ahrewsbury Hospital di Londra diventa l'occasione per riproporre il lancio stampa già inviato in occasione del congresso Anircef (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) di Monza che indicava quali sono gli esperti italiani che hanno ormai risolto molti casi di mal di testa da forame ovale:
Cuore "Bucato" Cervello Malato dal Congresso Anircef Monza, 28-31/10/04 -
La pervietà del forame ovale cardiaco é sospettosamente frequente sia nei pazienti emicranici che in quelli colpiti da stroke. Il forame ovale è l'orifizio cardiaco che nella vita fetale permette il passaggio del sangue fra atrio destro a sinistro del cuore. Normalmente si chiude da solo con lo sviluppo, ma in un terzo degli individui normali resta in parte o del tutto aperto, senza però avere alcun significato clinico ed è ben tollerato, a meno che non si verifichi un anomalo aumento della pressione nell'atrio destro (ad es. Per ipertensione polmonare): anche in tal caso il "buco" può comunque sempre essere facilmente chiuso chirurgicamente. Ma forse questo difetto non è poi così innocente o comunque potrebbe essere legato a un processo più generale di cui rientrano sia l'emicrania che lo stroke: se ne parla al 1° Congresso Anircef 2004 che si svolge dal 28 al 31 ottobre nella sede monzese dell'Università Bicocca di Milano presso l'Ospedale San Gerardo di Monza con esperti provenienti da tutto il mondo e da ogni parte d'Italia. Come spiegherà Elio Agostoni, della Clinica Neurologica dell'Univ. Milano-bicocca e Direttore del Centro Cefalee e malattie cerebrovascolari sito presso l'Az. Osp. San Gerardo di Monza tutto è partito dalla scoperta che nelle pareti dell'arteria cervicale degli emicranici è più facile riscontrare lesioni subcliniche che prima non si vedevano, ma che le moderne tecniche strumentali cominciano ad evidenziare in tutti i vasi sanguigni che vanno a irrorare la zona posteriore del cervello. Era noto che una situazione simile (dissecazione dell'arteria cervicale) s'incontra anche in chi è colpito da stroke. Le coincidenze fra le due malattie non sono finite. Questi due tipi di pazienti hanno un'altra cosa in comune: la pervietà del forame ovale cardiaco. Un'altra prova a favore di un comune meccanismo eziopatogenetico fra le due malattie ? Lo studio di Agostoni, Fumagalli, Santoro e Ferrarese sarà pubblicato sul n.24 della rivista Neurological Sciences col titolo: "Migraine and Stroke"
 
     
  <<BACK