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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Gennaio 2005
 
   
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  IL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI MAURIZIO GASPARRI CRITICA SULLA PAGINA DI DOMANI “COMUNICATENEO” DI ITALIA OGGI IL LINGUAGGIO DELLA POLITICA “EDITORI INCAPACI DI CONQUISTARE I GIOVANI”  
   
  Roma, 18 gennaio 2005 - “Gli editori dovrebbero cercare di vendere di più i giornali ai giovani, ma a quanto pare non riescono a fare un prodotto adeguato alle loro necessità. Non sono capaci, è un loro limite. Devono trovare il sistema per farsi leggere e comprare dai giovani”. Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, sulla pagina settimanale “Comunicateneo” di Italia Oggi a cura di Igor Righetti in uscita domani, è categorico: i giornali non rispondono alle esigenze dei lettori più giovani. Ma si vuole davvero che i giovani siano informati? “No - risponde il ministro - anche se attualmente si fanno iniziative nelle scuole, di cui sono sostenitore, per avvicinare i ragazzi alla lettura. Ci sono tanti tentativi però, francamente, l’editore si deve preoccupare di più di questo problema”. Ecco un estratto dell’intervista rilasciata a Igor Righetti. D. Secondo una statistica i giovani non leggono i quotidiani in gran parte perché non sono interessati all’informazione politica così come viene proposta. È colpa del linguaggio della politica? R. Credo che sia un po’ colpa della politica in quanto tale che non convince e non affascina molto. Diciamo che bisogna rendersi un po’ più gradevoli, parlare di linguaggi e di contenuti. D. In che modo? R. Parlando di cose più concrete, andando direttamente sul problema, essendo un po’ meno ecumenici. Credo che il voler piacere a tutti spesso porti a non dire nulla. D. Lei ha invitato la Rai a dare più spazio alla cultura presentando un libro anche nei telegiornali di maggiore ascolto. Un invito alla qualità condiviso anche dal presidente della Repubblica Ciampi. Ma si sa, la cultura non sembra fare ascolto. Non sarebbe il caso di proporre la cultura in un modo più coinvolgente? R. Questo è il problema. Quando si fa un monologo di un attore che dura un’ora probabilmente non fa audience perché la gente oggi con lo zapping cerca, gira, vede. Bisogna offrire la qualità in maniera gradevole perché è necessaria, ma va posta con capacità comunicative, non deve essere sinonimo di noia. D. Lei, Fini e Alemanno, in rappresentanza del governo, avete partecipato a degli incontri in alcune università romane. Ma alcuni gruppi di giovani vi hanno contestato fino a impedire ad alcuni di voi di parlare. Chi sono i neofascisti? R. A me non hanno impedito di parlare. Questo è stato un equivoco, non ho nemmeno smentito. Qualcuno venne a contestare un convegno sulla droga con uno striscione ma io ho potuto parlare tranquillamente. Io quando vado, parlo. Nessuno mi impedisce di parlare. Ci sono state contestazioni da parte di gruppi di teppisti che hanno una concezione che definirei stalinista e prevaricatrice. Quindi più che dire chi sono i fascisti diciamo che c’è qualche stalinista in giro. D. Come ha interpretato l’appello del presidente Ciampi ai giornalisti di “tenere la schiena dritta”? R. Sì, va benissimo. Spero che l’abbia sentito anche Piero Ottone, il quale da direttore del Corriere della sera quando fu ferito dalle Brigate rosse Indro Montanelli, scrisse in prima pagina: “Giornalista ferito dalle Brigate rosse”. Perché l’ambiente del Corriere vedeva di cattivo occhio Montanelli. Credo che Ottone sia con la schiena piegata da allora, urta tutti i giorni contro i pali della strada. Chi lo sa? Ottone che cosa ne pensi dell’appello di Ciampi? Ma forse non l’ha nemmeno potuto leggere perché stando con la schiena piegata chissà che cosa legge. Per inviare materiale e informazioni: comunicateneo@igorrighetticomunicazione.It  
     
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