FISCO: ABI, INGIUSTA IRAP PIÙ ALTA PER IMPRESE BANCARIE
Roma, 24 gennaio 2005 - Rincresce e sorprende la ddecisione della Consulta cche penalizza il settore “Sconcerta apprendere di essere cittadini di serie b. Credevamo di essere imprese come le altre”. Così Maurizio Sella, Presidente dell’Abi, sulla sentenza della Corte Costituzionale sull’Irap. “Preoccupa la decisione della Consulta, che giudica legittimo penalizzare un settore di imprese con un carico fiscale maggiore rispetto alle altre imprese. Si apre uno scenario in cui le banche, prive di garanzie di parità di trattamento, sono esposte al rischio di un vero e proprio accanimento fiscale”. Secondo il Presidente dell’Abi “le banche italiane non possono continuare a sostenere un peso fiscale discriminatorio e particolarmente elevato ed essere al tempo stesso accusate di non venir incontro alle richieste di contenimento dei propri prezzi”. “La previsione di una aliquota maggiorata solo per le imprese che fanno attività bancaria non trova alcun riscontro negli altri Paesi europei – ha aggiunto Sella - Tutto ciò avrà ripercussioni sulla concorrenzialità delle banche in Italia e nell’ambito internazionale. Il maggior carico fiscale riduce gli utili e deprime quindi il valore, rendendo le banche italiane più facile preda di concorrenti di oltre frontiera”. “Spetta ora al Governo - ha concluso Sella - assumere i necessari provvedimenti per assicurare la parità competitiva delle imprese bancarie”.