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Notiziario Marketpress di
Lunedì 24 Gennaio 2005
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AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE DEFERISCE L'ITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER IL MANCATO RECUPERO DI AIUTI ILLEGALI |
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Bruxelles, 24 gennaio 2005 - Aiuti di Stato: la Commissione deferisce l'Italia alla Corte di giustizia per il mancato recupero di aiuti illegali La Commissione europea ha deciso di adire la Corte di giustizia per il mancato rispetto da parte dell'Italia della decisione del 5 giugno 2002, con la quale era stato stabilito che gli aiuti accordati dall'Italia a talune imprese di servizi pubblici erano incompatibili e dovevano essere recuperati presso i beneficiari (cfr. Ip/02/817). A più di due anni dalla decisione la Commissione ha constatato che l'Italia non ha adottato le misure necessarie per il recupero degli aiuti in questione, e ha di conseguenza deciso di adire la Corte per ottenere l'esecuzione della decisione. Il commissario per la Concorrenza, la signora Neelie Kroes, ha così commentato: «Ho intenzione di procedere con estremo rigore nei confronti degli Stati membri che non danno esecuzione alle decisioni della Commissione in materia di aiuti di Stato. Un tale approccio è indispensabile per assicurare la credibilità della politica attuata in questo settore». La Commissione ha constatato che l'Italia non ha proceduto, come richiesto dalla decisione, al recupero degli aiuti accordati mediante la legge n. 142/90 a talune imprese a prevalente azionariato pubblico. Conformemente alle disposizioni in materia di recupero degli aiuti illegali, l'Italia avrebbe dovuto adottare tutte le misure consentite dal diritto nazionale per ottenere l'esecuzione immediata ed effettiva della decisione della Commissione, permettendo in tal modo di ripristinare la concorrenza. A due anni e mezzo dalla decisione la Commissione ha constatato che l'Italia ha solo previsto misure preliminari e non ha messo in atto misure concrete per il recupero dell'aiuto presso i beneficiari. Non è la prima volta che la Commissione deferisce l'Italia alla Corte di giustizia per la mancata esecuzione di una decisione in materia di aiuti di Stato. Nel novembre 2000 la Commissione aveva adito la Corte per la mancata esecuzione da parte dell'Italia della decisione dell'11 maggio 1999 relativa a misure a favore dell'occupazione. Il 1° aprile 2004 la Corte ha confermato la mancata esecuzione (causa C-99/02). Riepilogo dei fatti Il 5 giugno 2002 la Commissione europea aveva adottato una decisione negativa in merito a due regimi di aiuto italiani aventi l'effetto di favorire le imprese soggette a controllo pubblico, essenzialmente nel settore dei servizi pubblici. La Commissione era venuta a conoscenza delle misure grazie ad una denuncia presentata da un'associazione italiana di società private di distribuzione idrica. In esito al procedimento formale di indagine, la Commissione era giunta alla conclusione che l'esenzione triennale dall'imposta sul reddito (dal 1993 al 1995) e la possibilità di contrarre prestiti a tasso agevolato presso la Cassa depositi e prestiti dovevano essere considerati alla stregua di aiuti di Stato incompatibili con le disposizioni del trattato Ce. La Commissione aveva quindi deciso che le autorità italiane dovevano recuperare gli aiuti accordati illegalmente.
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