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Notiziario Marketpress di
Martedì 25 Gennaio 2005
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I RICERCATORI BRITANNICI SVILUPPANO UNA TECNOLOGIA INKJET IN GRADO DI STAMPARE CELLULE UMANE |
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Bruxelles, 25 gennaio 2005 - Il trattamento degli ustionati o dei pazienti gravemente sfigurati verrà rivoluzionato grazie a una tecnologia inkjet capace di stampare le cellule umane, sviluppato dai ricercatori britannici. Il team di ricercatori dell'università di Manchester afferma che il metodo permetterà di stampare tessuti e ossa 'su misura', semplicemente inserendone le dimensioni in un computer. La nuova tecnica supera i limiti imposti dalle attuali procedure di sostituzione dei tessuti, che sono incapaci di produrre grandi superfici e lasciano agli scienziati un controllo ridotto sulla forma e le dimensioni del tessuto da ricostruire. Cosa più importante, permette di stampare contemporaneamente vari tipi di cellule, rendendo possibile in prospettiva gl'innesti ossei. Brian Derby, responsabile del 'progetto inkjet per la stampa di cellule umane', afferma: 'Con le scansioni Cat un chirurgo non riesce a ricomporre menomazioni complesse della faccia, ma con questa tecnologia possiamo costruire un frammento che coincida perfettamente e collocare le cellule nella posizione necessaria per ricostruire il tessuto o l'osso. 'I metodi convenzionali permettono di sviluppare tessuti con uno spessore di appena pochi millimetri. Vanno benissimo per la ricostruzione artificiale della pelle, ma sarebbe impossibile ricostruire, ad esempio, una cartilagine' ha spiegato Derby. Il salto in avanti del gruppo è stato possibile grazie alla messa a punto di un metodo innovativo per predeterminare dimensioni e forma del tessuto o dell'osso da sviluppare. Usando stampanti cellulari per stampare sottili strati sovrapposti di tessuto, gli scienziati hanno dapprima creato una struttura tridimensionale, la 'impalcatura del tessuto', che determina la forma del tessuto di sostituzione man mano che si sviluppa. Per quanto riguarda la stampa, prima di essere immesse nell'ugello, le cellule umane vengono sospese in un liquido nutriente arricchito per garantirne la sopravvivenza, e vengono poi trasferite direttamente nella struttura in costruzione. Si evita così ogni 'incollamento', principale svantaggio dei metodi attuali. Derby ritiene che la scoperta del suo team abbia enormi possibilità: 'Potreste stampare la struttura per creare un organo in un solo giorno', sostiene.
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