quotidiano di
economia, finanza
politica
e tecnologia
|
DEI SISTEMI
ELABORATIVI PER UTENTI FINALI: "UNIVERSAL CLIENT" E "PERVASIVE
COMPUTING" DI IBM Segrate, 7 luglio 1998 (Milano) In un documento
diffuso da IBM si traccia il futuro dei sistemi elaborativi destinati agli utenti finali e
si descrivono gli scenari per un nuovo software definito "Universal Client" e
per il cosiddetto "Pervasive Computing", ossia la diffusione di dispositivi di
uso comune attraverso i quali é ora possibile accedere a Internet, come telefoni
cellulari, computer portatili, segreterie digitali, videocamere digitali e decoder per
apparecchi televisivi. IBM afferma che nel prossimo futuro i sistemi elaborativi destinati
agli utenti finali renderanno la vita molto più semplice a coloro che utilizzeranno
Internet come mezzo di comunicazione. Tra questi utenti vengono inclusi consumatori che
cercano di sfruttare questo nuovo modello di vita basato sull'elettronica, lavoratori
"mobili" che necessitano di una connessione continua e le società che si
trasformano in aziende elettroniche con lo scopo di raggiungere nuovi mercati e di
migliorare la soddisfazione dei propri clienti. Il segreto consiste nello sviluppare una
singola interfaccia definita "Universal Client", con la quale sarà possibile
collegare qualsiasi nuovo dispositivo e apparecchio a Internet. Il concetto sviluppato da
IBM riguardante il "Pervasive Computing", ossia la visione di un sistema
elaborativo che coinvolge molti aspetti della vita quotidiana, rappresenta una tendenza
emergente del settore informatico, dove i prodotti tradizionali destinati agli utenti
stanno per diventare dei terminali per chiunque voglia fare e-business (commercio
elettronico). Molti di questi dispositivi verranno ampiamente adottati dagli utenti finali
in azienda, che li utilizzeranno come strumenti di lavoro, estendendo in questo modo
l'influenza del "Pervasive Computing" fino al cuore dei sistemi elaborativi
dell'azienda. Nel momento in cui le società si affrettano a massimizzare i vantaggi
derivanti dall'utilizzo di questi nuovi dispositivi, aumenterà di pari passo la domanda
di una progressiva standardizzazione. Gli sviluppatori non vorranno infatti riscrivere le
applicazioni per ciascuna classe di dispositivi. Per questi motivi, si tenterà di
sviluppare una singola applicazione, basata su standard Internet, la quale dovrà essere
compatibile con tutte le varie classi di dispositivi connessi in tutto il mondo. Esiste
quindi uno sforzo comune tra sviluppatori e produttori per creare una particolare
interfaccia "Universal Client", che non sarà un prodotto singolo, poiché i
requisiti dei vari dispositivi saranno sempre differenti. Al contrario, si tratterà di
uno "standard virtuale", che consentirà agli sviluppatori di raggiungere tutti
gli utenti interconnessi grazie a un singola applicazione per l'e-business. Le stime di
Forrester Research (People & Technology Strategies Report "Net Appliances in
Europe", maggio 1998) prevedono che per il 2001 verranno utilizzati in Europa 19
milioni di dispositivi per il collegamento a Internet diversi dai personal computer.
Esistono comunque delle differenze nelle stime circa la loro adozione a seconda del Paese
e dei dispositivi, come, ad esempio, in Francia, dove verranno presto introdotti telefoni
a schermo fisso attivati via Internet; nel Regno Unito e nei Paesi nordici, dove si
adotteranno velocemente telefoni mobili "intelligenti"; in Germania e nei Paesi
Bassi, dove si adotteranno inizialmente i decoder per apparecchi televisivi. A sua volta,
l'IDC (International Data Corporation) prevede che i dispositivi diversi dai personal
computer riguarderanno circa il 50% delle forniture di unità per la connessione ad
Internet entro il 2002, facendo scendere in modo drastico la quota di mercato relativa ai
personal computer. IBM sta quindi creando tecnologie che favoriranno l'introduzione dello
"Universal Client". Il prossimo futuro sarà quindi caratterizzato da: una nuova
tecnologia che ottimizza l'accesso al Web con il semplice download di informazioni nella
risoluzione, intensità di colore e dimensione che meglio si adattano alla capacità di
visualizzazione del dispositivo; un microprocessore per la connessione di dispositivi
wireless, eliminando problemi legati alle reti, porte seriali o cavi; un server software
che operi con un server di applicazioni Java o con altri server per il controllo e la
configurazione di applicazioni Java, gestione degli eventi e gestione delle licenze; un
software che migliori ulteriormente la gestione dei dati, l'amministrazione dei sistemi e
la produttività dei lavoratori mobili.
CONTRO IL RISCHIO LEGALE: ALLIANZ RAS TUTELA GIUDIZIARIA.
Milano, 7 luglio 1998 L'assemblea degli azionisti di Allianz Ras Tutela Giudiziaria,
consociata del Gruppo Ras, ha approvato il bilancio dell'esercizio 1997 nel corso del
quale sono stati contabilizzati premi per 21, 781 miliardi, con incremento del 18, 38%
rispetto all'anno precedente. Gli investimenti hanno superato i 20 miliardi e il margine
di solvibilità é ammontato a 3, 15 miliardi, coperto da mezzi propri della Compagnia per
5, 444 miliardi con un'eccedenza di 2, 294 miliardi. La società, che distribuisce i
propri prodotti attraverso le reti agenziali delle Compagnie italiane del Gruppo Ras (Ras,
Allianz Subalpina, L'Italica, Lavoro & Sicurtà), ha festeggiato il decimo anno di
attività: essa detiene la posizione di leader nel settore della assicurazione legale con
una quota pari all'11, 57% nel lavoro diretto italiano. Il settore dell'assicurazione
legale é ancora poco conosciuto in Italia, ma presenta elevate potenzialità di sviluppo:
esso riguarda sia i privati ed i nuclei familiari (ad esempio per liti di condominio o
diverbi con automobilisti), sia imprenditori e professionisti che possono trovarsi a
fronteggiare le controversie per la gestione del proprio lavoro. Contro il "rischio
legale" -sempre più diffuso nella vita contemporanea di relazionesono operanti
specifiche polizze, che offrono ai sottoscrittori la più ampia copertura
CABOTO: PRESTITO OBBLIGAZIONARIO AL FONDO CENTRALE EUROPA
Milano, 7 luglio 1998 Annunciato l'avvio del prestito obbligazionario del valore nominale
complessivo di 100 miliardi indicizzato al Fondo "Centrale Europa" della
Centrale Fondi (Gruppo Intesa). Il prestito é diviso in due tranches da 50 miliardi
ciascuna della durata, rispettivamente di 5 e 8 anni. Il prestito é strutturato e
organizzato da Caboto Holding Sim, Investment Bank del Gruppo Intesa, ed é emesso da
Credit Agricole Indosuez. Con la sottoscrizione del prestito, novità assoluta per il
mercato italiano, é possibile ottenere l'accesso al rendimento del Fondo Comune
"Centrale Europa" senza il rischio, nei momenti di maggiore volatilità del
mercato, di vedere intaccato il capitale investito. Infatti, l'emittente garantisce
all'investitore il rimborso del capitale a scadenza. In virtù di tale vantaggio
l'investitore, tramite apposita formula di indicizzazione, partecipa in misura
significativa alla performance del Fondo, acquisendo però al contempo la sicurezza
dell'integrità del capitale investito. Inoltre, l'emittente, per la tranche a 8 anni,
assicura un rendimento minimo garantito. L'importo minimo di sottoscrizione é pari a 5
milioni di lire.
PRESENTAZIONE OSSERVATORIO EUROS SUI CLIENTI BANCARI
Milano, 7 luglio 1998 Il 17 luglio (ore 10. 30 Palazzo Stelline) presentazione
dell'Osservatorio Permanente Euros sulla Qualità dei Servizi Bancari. Nell'annuncio si
rileva che l'84% dei clienti bancari conosce il risparmio gestito ma solo il 52% é
interessato all'acquisto. Il consumatore dà molta importanza alla professionalità del
gestore del suo risparmio e pretende di poter prelevare parte del denaro all'occorrenza,
ma non gradisce l'incertezza sul rendimento e teme i costi del servizio. Queste e altre
riflessioni sono il risultato dell'indagine svolta per il terzo anno dall'Osservatorio
Euros su un campione di 60. 000 clienti di 25 banche di medio/grandi dimensioni.
PMI:LOMBARDIA RAGGIUNTA DA NORD EST E CENTRO. UN RAPPORTO MEDIOCREDITO
Milano, 7 luglio 1998 Nel 14mo rapporto sulle Medie e Piccole Imprese, dedicato quest'anno
al tema "Medie e Piccole Imprese tra Macroregioni ed Europa", presentato da
Giuseppe Vimercati, presidente del Mediocredito regionale Lombardo, si afferma in
particolare ched le PMI sono favorite dal consolidamento della ripresa, con più fatturato
e più export e con dimostrazione di una buona capacitàdi creare valore. Nel quadro del
macroscenario del 1997, che si échiuso lasciando trasparire nei paesi europei segnali
positivi, con esportazioni in crescita di circa l'8%, l'economia italiana-si dice nel
rapporto ha iniziato a mostrare gli effetti dei successi conseguiti sul fronte della
finanza pubblica, con la riduzione dei tassi di interesse ed un effetto positivo sul
contenimento del deficit nonchécon incremento dei consumi del 2%, grazie all'aumento
della spesa in beni durevoli. Il modello di sviluppo delle PMI lombarde, che storicamente
ha avuto un ruolo trainante, non rappresenta più l'unico modello di riferimento: i dati
di bilancio delle PMI (fino a 500 addetti) per il periodo 1990/96 mostrano come quello che
in passato poteva essere definito "modello lombardo di sviluppo", pur mantenendo
le proprie specificità strutturali, sia stato raggiunto da altre macro-aree per quanto
riguarda gli indicatori di crescita e di redditività. Contemporaneamente si nota una
struttura finanziaria relativamente più solida nelle imprese del Centro Italia, con una
incidenza del capitale netto sul passivo del 28, 6%, seguite dalle imprese del Nord Est
che negli anni '87/'93 avevano avuto il minor grado di patrimonializzazione. L'analisi
comparativa, condotta su 4 macroregioni (Lombardia, Nord Est, Nord Ovest e Centro), fa
emergere una netta differenziazione fra la Lombardia, dove i settori ad alta tecnologia e
di specializzazione rappresentano il 32, 7%, mentre quelli tradizionali non raggiungono il
42%, e il Nord Est, dove le aziende tradizionali superano il 54% del totale, evidenziando
come il particolare grado di intensitàtecnologica e la vocazione all'export delle imprese
lombarde non rappresentino, per se stessi, fattori permanenti di successo. Si affermano,
infatti, aree di crescita al Nord Est e al Centro, caratterizzate soprattutto dall'alto
livello di competitività dei sistemi locali specializzati in attività tradizionali, che
mettono in luce l'esistenza di un percorso di convergenza rispetto ad una regione di prima
industrializzazione. Le realtàproduttive concentrate in queste aree hanno dimostrato,
infatti, una maggiore capacitàdi tenuta, sia nel fatturato che nell'export, in situazioni
congiunturali in rapida modificazione. Una novità del rapporto Mediocredito di quest'anno
érappresentata dall'analisi su un campione di 1500 aziende lombarde, esaminate facendo
riferimento alla nozione di "surplus economico-operativo, che esprime l'attrattività
per un investitore nel capitale di rischio. Le indicazionisi evidenzia nel
rapporto-rimangono positive. Il 43% delle aziende ha costantemente creato valore negli
anni 1994 /1996, dimostrando la solidità di questa struttura industriale. Sono state
inoltre individuate 175 imprese "ecccellenti, caratterizzate non solo dalla
continuità, ma anche dall'intensità della creazione di valore. Alla luce dei dati
emersi, il rapporto con il mercato dei capitali si rivela snodo fondamentale per lo
sviluppo delle imprese:attraverso la trasformazione in corso si delinea una rinnovata
logica di rapporto tra Banca e Impresa, con l'obiettivo comune di dare un progetto e una
stabilità alla "voglia di crescere" che caratterizza gli imprtenditori. Il
rapporto si caratterizza quest'anno anche per avere collocato le tematiche nell'ambito
dell'impatto che l'ingresso dell'Italia nell'Unione Monetaria Europea avrà sul
funzionamento dell'economia reale e sugli assetti territoriali. Alla presentazione del
rapporto sono intervenuti qualificati esponenti del mondo economico e delle istituzioni.
Tra gli altri anche Benito Benedini, presidente di Assolombarda, Mario Casoni, presidente
della Piccola Industria in seno a Confindustria, Giovanni Vietri, direttore de
L'Imprenditore, Riccardo Perissich, delegato del presidente di Confindustria per i
problemi dell'Unione europea, e Paolo Mazzanti, direttore Comunicazione e Immagine di
Confindustria, che ha coordinato l'incontro.
GRUPPO GS:BUTTIGNOL AMMINISTRATORE DELEGATO. RISULTATI 1997
Milano, 7 luglio 1998 Il consiglio di amministrazione del Gruppo GS, al termine
dell'assemblea di bilancio, ha eletto amministratore delegato Livio Buttignol, che ricopre
analoga carica in Gruppo G e nelle controllate operative. L'assemblea, presieduta da
Leonardo del Vecchio, ha approvato il bilancio 1997 che presenta un fatturato lordo di
5380 miliardi, in crescita del 6, 3% malgrado"un contesto di mercato caratterizzato
da staticità della domanda e da prezzi di vendita ancora in calo". Risultato
operativo netto consolidato +69% a 98 miliardi e cash flow operativo +29% a 231 miliardi.
Il risultato netto consolidato presenta una perdita di 85, 9 miliardi contro perdita di
43, 1 miliardi nel 1996:sul risultato hanno ancora pesato elementi di carattere
straordinario e non ricorrente. Indebitamento finanziario netto 137, 8 miliardi ( a fine
1996: 418 miliardi). La rete di vendita ha raggiunto 433 esercizi commerciali (diretti e
in franchising) più 12 unità rispetto al 1996. Dipendenti 12300 con organico mediamente
occupato pari a 9600 unità. Nel primo quadrimestre 1998 le vendite hanno avuto un
andamento positivo del 3, 8% sul corrispondente periodo 1997 a parità di punti di vendita
e del 7, 2% a totale. Il Gruppo GS é nato a fine 1996 dalla fusione di Società Generale
Supermercati e SME in Schemaventuno S. A: cui fanno capo pariteticamente le famiglie Del
Vecchio e Benetton, per oltre il 99%. Nel dicembre 1997 la società francese Promodes ha
conferito al Gruppo GS tutte le attività detenute in Italia e ha sottoscritto una quota
dell'aumento di capitale di GS, entrando con il 36%. L'assemblea ha nominato il nuovo
consiglio di amministrazione nelle persone di:Sergio Erede, presidente,
consiglieri:Leonardo Del Vecchio, Gilberto Benetton, Roberto Chemello, Gianni Mion,
Claudio Dematté, Livio Buttignol, Jean Francois Domont, Umberto Guida. Il Gruppo GS
controlla le insegne Euromercato (grandi superfici), Iperstore GS e GS Supermercati (medie
superfici) e Supersconto (piccole superfici). |