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FORESTE TROPICALI:STUDIO SPAZIALE EUROPEO

Milano,19 ottobre 1998 - Presso la sede della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, i vertici del Centro Comune di Ricerca della Commissione (Ispra) hanno presentato alla stampa il corso del progetto di ricerca TREES (Tropical Ecosystem Environment Monitoring by Satellites), cioè l'osservazione ambientale dell'ecosistema tropicale per mezzo di satelliti. Scopo del progetto, varato nel 1991 dal Parlamento europeo, dalla Commissione europea e dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) è quello di mettere a punto una tecnologia di osservazione dallo spazio ( Remote Sensing) per controllare su larga scala (tutta la fascia tropicale) lo stato di deforestazione. Lo studio ha comportato l'utilizzo di sensori ottici a bassa risoluzione e a larga copertura (principalmente il satellite NOAA AVHRR, con risoluzione di un chilometro). Successivamente, con il lancio del satellite europeo ESA ERS-1, si è studiata la possibilità di impiegare un diverso tipo di sensore, basato su radiazione a micro onde e funzionante sul principio del radar ad apertura sintetica (SAR). I ricercatori dell'Istituto di Applicazioni Spaziali SAI del Centro di Ispra hanno di recente portato questo approccio verso un nuovo traguardo che sembra offrire interessantissime prospettive per l'uso della tecnologia di osservazione dello spazio nel contesto dei problemi globali della geo a bio-sfera. L'approccio consiste nell' utilizzare un sensore radar ad alta risoluzione ( circa 30 m al suolo) per acquisire una mappa della zona interessata ( in questo caso la fascia di foresta equatoriale nell'Africa Centrale) a vari livelli di dettaglio. Nel corso dell'incontro stampa è stato tra l'altro spiegato che un sensore radar a bordo di un satellite illumina il terreno sottostante con impulsi di micro-onde (radiazione con lunghezza d'onda dell'ordine dei centimetri, e quindi molto più lunga rispetto a quella impiegata dai sensori ottici). La radiazione interagisce con il bersaglio naturale (per esempio la foresta), viene modificata dalle caratteristiche geometriche ed elettriche del bersaglio (per esempio dal contenuto di acqua delle foglie o dalla rugosità del terreno), e viene raccolta di nuovo dall'antenna del satellite. Dopo una complessa elaborazione numerica si è in grado di ricostruire una immagine del bersaglio naturale, che corrisponde a ciò che gli "occhi a microonde" del satellite hanno visto dallo spazio. La radiazione a micro-onde è indipendente dalla illuminazione naturale solare ed è largamente in sensibile allo strato intermedio di atmosfera. Ciò consente osservazioni "ogni-tempo", giorno e notte e in copertura nuvolosa, punto questo molto importante per la fascia tropicale dove le condizioni climatiche favoriscono grandi formazioni nuvolose che rendono pro blematiche le osservazioni dei satellici ottici. Ogni singola immagine radar copre nel caso ERS-1 un'area di circa 100 x 100 km quadrati. Il passo successivo è acquisire una informa zione su larga scala, tale da permettere una valutazione globale della deforestazione, per esempio su scala continentale: una similare tecnica, detta del mosaico, fu già impiegata da NASA per la mappa radar di Venere acquisita dal satellite Magellan. Il mosaico radar dell'Africa Centrale è stato reso possibile da una collaborazione fra l'Unità di Monitoraggio della Foresta Tropi cale MTV, SAOI CCR Ispra, della Commissione europea che ha lanciato il concetto nei suoi progetti di ricerca e ha gestito la parte scien tifica e la parte di processamento dati con il supporto dell'Unità Agricoltura; l'Agenzia Spaziale Europea ESA, responsabile della costruzione e operazione del satellite di teledetezione ERS-1;il centro nazionale tedesco di processamento e archivio per il segmento di terra ERS-1 presso il DLR di Monaco; la società Eurimage per la fornitura dei dati ERS-1: "è dunque è stato rilevato un successo della tecnologia europea dello spazio al servizio di un problema globale per il nostro pianeta". L'analisi dei dati prodotti dal progetto, iniziata nei laboratori di Ispra, è ora allargata alla comunità scientifica internazionale, attraverso scambi collaborativi. In particolare, i dati del mosaico radar sono messi a disposizione in priorità dei ricercatori europei, tra cui, ad esempio, la facoltà di Agronomia dell'Università Cattolica di Lovanio, Belgio. Allo stesso tempo, la Commissione europea, attraverso la Direzione Generale XI (Ambiente) ha finanziato la seconda fase del progetto TREES, che avrà lo scopo di realizzare un sistema operativo per il monitoraggio della foresta tropicale. Il progetto è stato assegnato nel quadro di una azione competitiva all'unità MTV SAI a Ispra, e sarà articolato in quattro anni. In questo contesto, l'unità MTV sarà impegnata nella realizzazione di un nuovo mosaico dell'Africa Centrale utilizzando il satellite ESA ERS-2, e nell'affrontare nuovi aspetti legati a questo filone di ricerca. In seguito all'interesse suscitato in campo scientifico internazionale da questo genere di approccio, il laboratorio europeo è stato anche scelto come centro di processamento e investigatore scientifico principale insieme al laboratorio JPL della NASA, per GFRM (Global Rain Forest Monitoring), un progetto parallelo sponsorizzato da NASDA, l'Agenzia Nazionale Giapponese per lo Sviluppo dello Spazio.

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