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GIORNALI DINAMICI SU INTERNET CON EFFETTI SPECIALI E ANIMAZIONE ISTANTANEA

Agrate Brianza, 1 febbraio 1999 - Se il cinema è stato il precursore di quelli che vanno sotto il nome di effetti speciali oggi non è più l'unico ad avvalersene. Dopo la televisione oggi anche i media presenti in internet possono utilizzare queste tecniche per arricchire la comunicazione. Per produrre effetti speciali e animazioni oggi esistono in commercio dei software particolari come After Effects della Adobe, di cui, proprio di recente è stata lanciata la versione 4.0 che va ad integrare e arricchire le soluzioni per i media dinamici o comunque per i professionisti della creatività. A questa versione sono state aggiunte numerose funzioni e un maggiore livello di integrazione con gli altri software Adobe. Con questo software anche i gli operatori della grafica potranno quindi estendere facilmente e rapidamente i loro progetti inserendo sequenze animate. Come già accennato, allo scopo di favorire al massimo l'attività di animazione grafica nella nuova versione vi è un maggiore livello di integrazione con gli altri software Adobe quali: Photoshop, Illustrator e Premiere. Tra i nuovi e sofisticati effetti video di After Effects 4.0, va segnalato quello per effetti di deformazione e simulazione, che aggiunti agli oltre 85 effetti standard vanno a comporre una gamma completa di possibilità creative da sperimentare. Data l'innovazione ci soffermiamo brevemente per spiegare meglio questa nuova funzione semplice e ingegnoso che permette l'animazione istantanea dei lavori. Per fare un esempio di come viene ottenuta la sequenza di fotogrammi immaginiamo di avere sul monitor del nostro computer una foto e di volerla trasformare. Con la nuova funzione di After Effect 4, sopra il lavoro vengono disegnate delle righe orizzontali e verticali che formano un reticolo virtuale ben visibile, trascinando con il mouse gli angoli di questo rete si ottiene la deformazione del soggetto ad esempio si possono allungare le orecchie contorcere il naso e la bocca ed altro ancora. Grazie a questa nuova funzione tutti gli spostamenti fatti con il mouse vengono memorizzati sottoforma di singoli fotogrammi che una volta attivati producono di fatto un animazione. Il vantaggio sta nel non dover più disegnare fotogramma per fotogramma come si fa ora, inoltre, il filmato così ottenuto è subito pronto per essere visualizzato. Con questo modo di procedere ne consegue che per passare dalle idee alla pratica bastano solo pochi secondi con il vantaggio di lavorare più sull'intuizione che sul lavoro di esecuzione di essa. E' altrettanto chiaro che così si potranno produrre molte sequenze animate che potranno essere poi scelte o scartate immediatamente elevando così la qualità della produzione. After Effects 4.0 si rivolge a due tipi di target: i professionisti dell'animazionc grafica e gli artisti degli effetti speciali. Al fine di soddisfare le specifiche esigenze dei due gruppi After Effects 4.0 è disponibile in due versioni: versione standard e Production Bundle. Il Production Bundle include tutte le funzioni della Versione Standard, oltre a nuovi effetti di deformazione (Bezier Warp, Mesh Warp e Reshape), ed un potente set di comandi per la gestione dell'animazione. Particle Playground è un nuovo effetto video del Production Bundle che permette di creare effetti di simulazionì realistiche, come ad esempio sciami di api, foglie che cadono o esplosioni. Sei dei nuovi effetti audio presenti in After Effects 4.0 sono disponibili anche nel Production Bundle. Adobe After Effects 4.0 (in inglese) sarà disponibile dagli inizi di febbraio in due versioni: la Versione Standard e il Production Bundle.

GIOVANI E DISABILI LAVORANO INSIEME PER CREARE UN MUSEO DELLA FOTOGRAFIA
Cinisello Balsamo, 1 febbraio 1999 - Nel corso 1999 saranno avviati una serie di progetti per facilitare l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate con l'obiettivo di creare una rete che, da una parte supporti i progetti strategici per il territorio e da un’altra inserisca in questi progetti delle persone che partecipano ai corsi di formazione organizzati nell’ambito dei diversi programmi comunitari. Tutto ciò è frutto di una collaborazione fra i diversi enti nel Nord Milano che si occupano di politiche di formazione e lavoro, ma anche al ruolo attivo svolto dall’Agenzia Sviluppo Nord Milano. L' iniziativa coinvolge i Comuni di Bresso, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese e Sesto San Giovanni, la Regione Lombardia, la Provincia di Milano, l’Agenzia Sviluppo Nord Milano, il Consorzio per l'Istruzione e la Formazione Artigiana e Professionale (CIFAP), il Centro Risorse per l’Impresa Sociale (CRIS) e, di volta in volta, altri enti e società che partecipano ai diversi progetti e programmi di formazione interessati. Il primo progetto coinvolgerà un gruppo di disabili, Meta (Multimedia Network), nell’ambito del programma comunitario Horizon e un gruppo di giovani dai 14 ai 17 anni che segue un corso sui servizi per i beni culturali ed ambientali finanziato dal programma europeo Jocke-Youthstart. L'attività prevista per questi gruppi è la digitalizzazione delle immagini del futuro Museo Metropolitano della Fotografia, che sarà ubicato presso Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo. Il CRIS, sede di un buon numero dei programmi di formazione comunitaria che si svolgono nel Nord Milano, ha promosso la costituzione della cooperativa 'Adelante' mettendo in relazione competenze e persone provenienti da diversi programmi di formazione: in particolare il gruppo di disabili provenienti del progetto Meta-Horizont e un gruppo di giovani imprenditori che hanno partecipato al corso di formazione per la creazione di imprese non profit organizzato dal BIC La fucina e finanziata dal Fondo Sociale Europeo. La cooperativa 'Adelante', la prima impresa sociale che si insedierà nella sede del CRIS, entra nel mercato con un'ampia offerta di servizi multimediali, come la digitalizzazione di immagini, la creazione di pagine web, la gestione di reti, la vendita di hardware e software, l'organizzazione di corsi di alfabetizzazione e approfondimento informatico.

ANCHE INTERNET CONTRIBUISCE A CAMBIARE GLI STILI ALIMENTARI DEGLI ITALIANI. EMERGONO I RISTORANTI ETNICI
Milano, 1 febbraio 1999 - I mutamenti avvenuti nel corso dell'ultimo decennio nella struttura economica e nella composizione sociale del nostro Paese hanno modificato velocemente le abitudini alimentari della popolazione. Il cambiamento, però, non ha coinvolto solo le modalità di consumo dei pasti extra-domestici, ma ha anche spostato le preferenze del consumatore tra i singoli alimenti. In particolare, la fruizione di un pasto extra-domestico da parte di quote crescenti della popolazione e la conseguente industrializzazione di parte dei prodotti che vengono somministrati presso i singoli esercizi, ha cambiato la memoria storica dei sapori che risulta sempre più distinta tra vecchie e nuove generazioni. L'industria alimentare, ad esempio, ha prodotto enormi sforzi organizzativi e di innovazione per offrire prodotti con maggiore contenuto di servizio e standardizzazione, proprio per assecondare le esigenze di un mercato sempre più di massa ed internazionalizzato che necessita di prodotti funzionali e dotati di gusti con caratteristiche standard. Infatti se un tempo il vino era fatto dall'oste, oggi questa bevanda è realizzata dall'industria. Una simile tendenza, inevitabilmente, sta determinando un riposizionamento dei segmenti del mercato fuori casa. Se da un lato la cucina tradizionale trova ancora spazi rilevanti questa viene affiancata da nuove aree di mercato. E' in tale ambito che deve essere collocato una nuova area di mercato: la ristorazione etnica. Un segmento in sviluppo, la cui dinamica deve essere ricondotta alla progressiva riduzione della separazione "spazio-tempo" tra cittadini e culture del mondo, grazie ai nuovi mezzi di telecornunicazione (programmi televisivi, satellite, internet) ed allo sviluppo continuo della mobilità delle persone (sia per lavoro che per vacanze). L'analisi dei dati, evidenzia come il 70% dei componenti il campione di indagine ha dichiarato di essersi recato almeno una volta presso un ristorante etnico. I tipi di cucina maggiormente frequentati sono, in ordine di importanza, quella cinese, messicana ed indiana. In particolare spicca il dato della cucina cinese, che è stata "provata" dall'85% di coloro che hanno dichiarato di essersi recati almeno una volta presso un ristorante etnico. La cucina messicana e quella indiana sono frequentate da un numero di avventori più contenuto: la prima ha ricevuto il 7% delle segnalazioni e la seconda soltanto il 4%. A livelli estremamente contenuti si collocano la cucina africana (2% delle risposte) e quella Greca (1%), mentre il restante 2% di intervistati ha indicato di essersi recato presso altri ristoranti etnici. La clientela che si è recata almeno una volta presso un ristorante etnico si ripartisce in misura quasi identica, seppur con una lieve propensione delle donne (53%) rispetto agli uomini (47%). L'impressione complessiva è che la frequentazione dei locali etnici sia dunque fortemente legata all'aspetto ludico del pasto. Infatti, tale tipologia di locale nell'ambito del pranzo infrasettimanale di lavoro/studio ha raccolto solo l' 1% delle indicazioni. Questa percentuale è invece salita al 4% nel momento in cui la domanda è stata posta per l'occasione di consumo legata al piacere od allo svago. Ma considerazioni di estremo rilievo emergono dall'analisi della propensione alta ristorazione etnica in relazione alle classi di età. I dati raccolti testimoniano, senza ombra di dubbio, come la ristorazione etnica si stia affermando nelle fasce di età più giovani. Infatti, se per i consumatori tra 18 e 24 anni, ben 9 su 10 hanno provato la ristorazione etnica, tra gli ultrasessantacinquenni il valore scende a 5. L'insoddisfazione per la cucina tradizionale italiana e la molla che spinge il 42% degli intervistati verso il ristorante etnico. Un 27% è invece attratto dalla curiosità di potere provare qualche cosa di nuovo. Soltanto una minoranza (14%) è invece spinto dalla possibilità di conoscere meglio la cultura di un paese tramite le sue tradizioni alimentari. Da notare che un 12% degli intervistati fornisce una risposta diversa da quelle previste dal questionario. In questo caso tra i motivi più ricorrenti per la frequentazione di un ristorante etnico viene menzionato il fatto che la visita al locale è stata sollecitata da amici e si è rivelata una piacevole sorpresa in termini di apprezzamento degli alimenti somministrati. I 2/3 della clientela non ritengono tuttavia giustificata una maggiore spesa rispetto al costo di un pranzo o di una cena a base di prodotti nostrani. In tal senso il ristorante etnico non sembra essere vissuto come un locale di fascia alta da parte di chi lo frequenta, ma piuttosto un allargamento dell'offerta rispetto ai locali che propongono la cucina italiana.

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