PFANDBRIEF
STEP UP/ZERO COUPON EMESSO DA CABOTO/MORGAN Milano, 10 febbraio 1999 -
Caboto Holding ha comunicato che, con JP Morgan, è stato lanciato sul mercato euro un
innovativo prestito obbligazionario Pfandbrief del tipo step-up/zero coupon (rating AAA)
per conto di Dofpa Deutsche Pfandbriefbank, primario istituto bancario tedesco. È la
prima volta che si abbina una struttura step-up life style con un bond di tipo pfandbrief,
grazie al quale è possibile raggiungere sia l'investitore italiano che tedesco.
L'emissione ha un importo di 100 milioni di Euro e durata 12 anni. La struttura presenta
per i primi 5 anni coupon di tipo step-up pari rispettivamente al 4.75%, 4.875%, 5%,
5.125%, e 5.25%. Dal sesto anno in poi, il prestito obbligazionario si trasforma in uno
zero coupon con premio a scadenza pari al 26% del valore nominale. Alla fine del quinto
anno, l'emittente può rimborsare alla pari il prestito. La particolarità di questo tipo
di emissione "Pfandbriefen"è individuabile nella garanzia sugli immobili di
proprietà della banca emittente. Si tratta di una operazione particolarmente diffusa in
Germania per la notevole presenza di banche, come la Dopfa Deutsche Pfandbrief bank,
specializzate nella concessione di mutui ipotecari sia al settore privato che pubblico. La
finalità di emissioni come queste è infatti quella di consentire alle banche di reperire
le risorse finanziarie necessarie per l'erogazione dei mutui ipotecari stessi, con il
vantaggio di pesare sul bilancio delle banche acquirenti solo per il 10% del loro valore
nominale. Il prestito obbligazionario è stato collocato per il 60% in Italia e per il 40%
all'Estero presso banche tedesche, francesi, spagnole e belghe. Hanno aderito
all'operazione le banche Argentaria, BBV, Banque CPR, Credito Bergamasco, ICCREA, Banca
Popolare di Lodi, Banca Popolare di Sondrio.
BANCA POPOLARE DI BARI: RISULTATI 1998 IN CRESCITA
Bari, 10 febbraio 1999 - Secondo dati provvisori del bilancio 1998 della Banca Popolare di
Bari, presieduta da Marco Jacobini, la raccolta globale è aumentata del 18% per un totale
di circa 4800 miliardi grazie soprattutto ai prodotti di risparmio gestito, in particolare
quelli di bancassicurazione. L'obiettivo 1999 di un apporto dei servizi superiore al 50%
del margine di intermediazione è ritenuto praticamente certo. Impieghi +13% a 1650
miliardi. Sofferenze nette scese al 4, 50% contro il 7, 50 nel 1997. Si registra quindi un
elevato utile d' esercizio, in crescita notevole sul 1997, con prevedibile aumento dei
dividendi da versare ai 23. 000 soci. La Popolare di Bari è capofila di un gruppo
bancario (53 sportelli in Puglia, Basilicata, Molise, Campania e, tra breve, anche
Calabria) che comprende la Banca Popolare della Penisola Sorrentina, acquisita nel 1998,
alla quale si aggiungerà la Banca Popolare della Calabria. Inoltre sono in atto le
operazioni di fusione per incorporazione di Banca di Credito Cooperativo Valle del Calore
di Montella e della Banca di Credito Cooperativo Alto Ofanto Alto Sele di Teora, entrambe
in provincia di Avellino.
ARTEFIERA BOLOGNA: OLTRE 35. 000 VISITATORI
Bologna, 10 febbraio 1999 - La Fiera di Bologna ha riferito che sono stati oltre 35. 000 i
visitatori di Artefiera '99, Mostra Mercato Internazionale di Arte Contemporanea, svoltasi
dal 27 al 31 gennaio. Secondo il comunicato, sono itervenuti "professionals"
dell'arte contemporanea da ogni parte d'Europa, tutti artisti, galleristi, direttori di
musei e rappresentanti di grandi fiere estere, oltre a collezionisti e appassionati. Alta
e significativa la partecipazione delle istituzioni museali (oltre 11 realtà ) sia come
espositori, nella nuova sezione Musei, sia come visitatori. Realizzati numerosi acquisti.
La novità più interessante è stata quella del Salone della Scultura su 3000 mq. Un
ampio spazio è stato dedicato anche alla editoria d'arte. Sono stati anche realizzati
"incontri d'autore", basati su personaggi che hanno presentato i propri libri e
dialogato in diretta con il pubblico. La prossima edizione di Artefiera di Bologna si
terrà dal 27 al 31 gennaio 2000.
L'INVESTIMENTO NELLE TECNOLOGIE EMERGENTI: UN CONVEGNO 3I
Milano, 10 febbraio 1999 - Presso Assolombarda, promosso dalla banca di investimento
inglese 3i e da Il Sole-24 Ore, si è svolto un convegno dal titolo "Investire nelle
tecnologie emergenti", dedicato alle tendenze più recenti e alle sfide che gli
investitori e le aziende devono affrontare nel settore, con particolare riferimento alle
biotecnologie e alle tecnologie dell'informazione. Il convegno è stato aperto da Sergio
Sambonet, direttore generale 3l Italia, il quale ha rilevato che il gruppo inglese
(fondato alla fine degli anni '40 dalla Banca d'Inghilterra e tra le prime 100 società
quotate al London Stock Exchange con capitalizzazione di oltre 10. 000 miliardi di lire e
circa 40.000 azionisti) ha un portafoglio europeo di 468 aziende specializzate in
tecnologie avanzate e investe in questo settore circa 600 miliardi di lire all'anno.
Praticamente, ha detto Sambonet, 3i è il maggiore investitore in Europa di capitale di
rischio: ultimamente ha effettuato investimenti anche in Italia (Biosearch Italy,
specializzata in nuovi antibiotici, e Flashnet, che opera nel settore TLC e Internet),
candidandosi ad assumere un ruolo di leadership anche in questo Paese. Nel corso del
convegno è stato tracciato un quadro complesso e articolato di che cosa può '
significare per l'economia italiana investire nelle tecnologie emergenti, soprattutto in
termini di nuova occupazione, di crescita di lungo termine e di creazione di
competitività industriale. Tra gli argomenti trattati anche quelli della preparazione
scolastica e universitaria occorrente per sostenere una strategia del paese verso le nuove
tecnologie, il tema dell'etica, la tutela della proprietà intellettuale, le normative e
le politiche di finanziamento per sviluppare la ricerca. Tra gli oratori anche Innocenzo
Cipolletta, direttore generale di Confindustria, sul tema "Creare un clima favorevole
per gli investimenti". Si è svolta pure una tavola rotonda, moderata da Mattia Losi
del Sole-24 Ore, sul tema "Made in Italy: c'è spazio per la tecnologia? ". Sono
state proposte le esperienze di imprenditori e aziende high-tech sul finanziamento
attraverso il venture capital e la Borsa. Il convegno è stato chiuso dal professor Carlo
Rubbia, premio Nobel 1984 per la Fisica, che ha parlato sul tema "L'innovazione: la
migliore delle energie rinnovabili".