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TUMORE
DEL SENO: NUOVA TECNICA DIAGNOSTICA RADIOGUIDATA Milano, 17 febbraio 1999 - In concomitanza con la presentazione alla stampa americana, per mezzo di un lavoro pubblicato dal Journal of the National Cancer Institute, il professor Umberto Veronesi e la sua equipe dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano hanno illustrato alla stampa italiana una nuova tecnica radioguidata, realizzata grazie ad un contributo dell'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC), per l'identificazione dei tumori, tale da far risparmiare a molte donne la rimozione totale dei linfonodi dell'ascella. La nuova metodica consente di identificare con precisione il primo linfonodo che riceve la linfa dall'area del seno colpita da un tumore (linfonodo sentinella): le moderne tecniche diagnostiche consentono di scoprire molti tumori del seno quando sono ancora piccoli e in diversi casi, al momento dell'intervento chirurgico si scopre che i linfonodi dell'ascella, normalmente rimossi per precauzione, sono sani. Si tratta di determinare con sicurezza quando l'asportazione dei linfonodi dell'ascella si può evitare. I ricercatori hanno presentato dati relativi a 376 pazienti con tumore primario del seno di diametro medio di 1, 7 centimetri, operate nel periodo marzo 1996-marzo 1998. Il giorno prima dell'intervento è stata iniettata a tutte le pazienti, nella zona vicina al tumore, una piccola quantità (5-10 MBq) di albumina umana marcata con tecnezio radioattivo (tc). Al momento dell'operazione, tramite una sonda a raggi ganmma che rileva la radioattività , è stato identificato il linfonodo sentinella, quindi isolato e asportato. In seguito sono asportati tutti gli altri linfonodi dell'ascella che sono in media 26 per paziente. L'istologia del sentinella (presenza o assenza di cellule tumorali) viene quindi confrontata con quella degli altri linfonodi rimossi . In 371 casi su 376 ( 98, 7% quindi) la tecnica radioguidata ha consentito la precisa identificazione del linfonodo sentinella, che nel 95, 5% dei casi (359 su 371) è stato in grado di predire la reale situazione dell'ascella con soli 12 falsi negativi. Gli autori, che assicurano, tra l'altro, che non esiste alcun rischio, n per gli operatori n per i pazienti, dalla radioattività utilizzata in dosi bassissime affermano che la tecnica può non solo risparmiare a molte donne una chirurgia estensiva con conseguente danno motorio ed edema del braccio, ma anche ridurre i costi sanitari grazie a periodi di ospedalizzazione inferiori. In materia di carcinoma del cancro, il professor Veronesi ha detto che i nuovi casi sono in aumento ( un milione per anno nel mondo, 250. 000 in Europa e 30. 000 in Italia) ma, grazie agli sviluppi tecnologici e diagnostici, la corrispondente mortalità è in flessione : 460. 000 per anno nel mondo, 90. 000 in Europa e 10. 000 in Italia. In Italia, la mortalità neoplastica vede in leggero calo quella relativa alla mammella, in leggera flessione quella per il tumore colon-retto e in flessioni più marcate quelle relative allo stomaco e all'utero. In netta crescita la mortalità per il tumori polmonari. Secondo gli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale entro il Duemila la mortalità per tumori nella fascia di età tra 0 e 64 anni dovrebbe stabilizzarsi per uomini e donne per il tumore colonretto e per le donne per il cancro al polmone. Invece, dovrebbe diminuire del 10% per uomini e donne colpiti da tumore allo stomaco, e per i soli uomini -10% per polmone e tumori maligni totali. In calo del 10% il tumore alla cervice uterina per le donne e del 5% per la mammella e per i tumori maligni totali. Oltre al prof. Veronesi hanno partecipato alla conferenza stampa il dottor Alberto Costa, senologo, direttore del Comitato Scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano, il dottor Giovanni Paganelli, direttore divisione medicina nucleare dell'Istituto, e il dottor Giuseppe Viale, direttore della divisione di anatomia patologica dell'Istituto stesso. "L'AUTOTRASPORTO VERSO IL DUEMILA" CARAVAGGIO A PALAZZO BARBERINI DI ROMA |