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BANCA INTESA: AUMENTO CAPITALE. UTILE CONSOLIDATO 1998 + 81%

Milano, 18 marzo 1999 - L'assemblea straordinaria di Banca Intesa, presieduta da Giovanni Bazoli, ha approvato un aumento di capitale per un importo compreso tra un minimo di nominali 145.250.663.000 lire (circa 75 milioni di euro) ed un massimo di 177.528.588.000 lire (92 milioni di euro) con emissione da un minimo di 145.250.663 ad un massimo di 177.528.588 nuove azioni ordinarie da nominali lire mille ciascuna, godimento 1 gennaio 1999. L'operazione, la cui esecuzione dovrà avvenire entro il 31 dicembre 1999, è destinata a rafforzare patrimonialmente l'istituto a supporto dell'espansione esterna e della crescita delle attività . Le nuove azioni saranno offerte in opzione ai possessori di azioni ordinarie, di azioni di risparmio non convertibili e di obbligazioni subordinate convertibili in azioni ordinarie e in azioni di risparmio non convertibili, in un rapporto che potrà variare tra un massimo di una nuova azione ogni 18 titoli posseduti ed un minimo di una nuova azione ogni 22 titoli posseduti, ad un prezzo compreso tra 6000 lire (3,1 euro) e 8500 lire (4,4 euro) ciascuna, comunque per un importo complessivo compreso tra 1000 e 1300 miliardi. Data di esecuzione dell'operazione, rapporto e prezzo di emissione saranno determinati da un prossimo Consiglio di Amministrazione, tenuto conto della situazione dei mercati finanziari. L'aumento verrà sottoscritto dai soci partecipanti al patto di sindacato per la parte di loro pertinenza e, per la parte residua, sarà garantito da un consorzio guidato da Credit Agricole Indosuez e da Caboto (gruppo Intesa). L'assemblea ha anche approvato un ulteriore aumento di capitale per massime 10 miliardi di lire (circa 5,2 milioni di euro), da realizzarsi entro cinque anni, finalizzato ad un piano di assegnazione gratuita di azioni a favore dell'alta dirigenza del gruppo. Saranno emesse massimo 10 milioni di azioni da nominali lire 1000 ciascuna da distribuire, secondo criteri e vincoli che saranno stabiliti dal Consiglio, all'alta dirigenza della capogruppo e delle controllate "che concorrerà con il proprio apporto professionale a generare performance complessive di Gruppo superiori alle aspettative di azionisti e mercati". In precedenza, l'amministratore delegato di Banca Intesa Carlo Salvatori aveva presentato al consiglio di amministrazione, presieduto da Giovanni Bazoli, gli schemi di bilancio 1998 di Banca Intesa (consolidato e dell'impresa) Cariplo e Banco Ambrosiano Veneto dai quali emerge una forte crescita della redditività . Il consolidato evidenzia un risultato lordo di gestione di 3442 miliardi (+34, 3%) e un utile netto, dopo ammortamenti per futuri oneri di integrazione per 130 miliardi e per rischi bancari generali per 40 miliardi, di 1130 miliardi (+61%). La massa amministrata per conto della clientela sale del 21, 5% a 443. 036 miliardi (229 miliardi di euro), costituita da raccolta diretta per 194. 955 miliardi e raccolta indiretta per 248. 081 miliardi: in vigorosa crescita il risparmio gestito che, grazie all'ampliamento e alla diversificazione dei prodotti, segna un aumento di oltre il 76, 4% a 142. 380 miliardi (74 miliardi di euro), pari ad oltre il 57% della raccolta indiretta. Gli impieghi con la clientela salgono del 3, 4% a 156. 789 miliardi (81 miliardi di euro). Al netto delle operazioni " pronti contro termine", la crescita è del 6, 8%. Il rapporto crediti in sofferenza/impieghi è pari, al netto delle rettifiche di valore, al 5, 74% e la percentuale di copertura specifica è del 43, 3%. Il bilancio dell'impresa, che sarà sottoposto all'approvazione dell'assemblea del 15 aprile, si chiude con un utile netto di oltre 285 miliardi (147 milioni di euro). Verrà proposto il pagamento, dal 26 aprile, di un dividendo di 80 lire alle azioni ordinarie e di 100 lire alle risparmio in aumento rispetto alle 55 e 75 lire dell'esercizio precedente e distribuito ad una base azionaria più allargata. Banca Intesa e le principali società del gruppo hanno conseguito anche nel 1998 brillanti performance in tutti iu comparti dell'attività , superiori alle previsioni di budget e con risultati che confermano il gruppo ai vertici del sistema bancario italiano e nel novero delle migliori istituzioni finanziarie europee. Il ROE si posiziona al 13, 8% (dato pro-forma 1997: 10, 4%): se si ricomprendessero nell' utile gli accantonamenti per rischi bancari generali e per oneri futuri di integrazione, il ROE salirebbe al 15, 9%. Nel conto economico, il margine di intermediazione si attesta a 10.788 miliardi (+8, 9%) e il margine dei servizi conferma la costante e forte crescita raggiungendo a fine anno 4955 miliardi (+30, 6%): questo rappresenta il 46% dei ricavi totali (1997: 38%) e copre interamente il costo del lavoro. In particolare la crescita riguarda le commissioni nette (3579 miliarfdi +41%) derivanti soprattutto dalle eccellenti performance del risparmio gestito. La crescita del margine dei servizi ha più che compensato la prevista flessione del margine degli interessi (5833 milairdi, pari a -4, 6%) nonostante lo sviluppo delle masse intermediate. Il calo è principalmente da ricondurre agli oneri connessi alla maggiore provvista della capogruppo per finanziare la costituzione di Intesa (circa 200 miliardi) e, in misura minore, all'erosione degli spread (-0, 28 punti la forbice con la clientela). I costi operativi non hanno ancora beneficiato delle economie attese dall'integrazione ma, per contro, sono stati gravati in qualche misura dagli oneri connessi all'avvio delle operazioni di integrazione: spese amministrative sostanzialmente invariate rispetto al 1997, pari a 6497 miliardi. Il costo riguardante il personale presenta una diminuzione di 43 miliardi, anche grazie alla riduzione, in termini omogenei, di 309 unità rispetto al 1997. L'incidenza dei costi operativi sul margine di intermediazione è scesa dal 65, 6 al 60, 2%. Ricomprendendo gli ammortamenti, il rapporto si modifica dal 74, 1 al 68, 1 %. L'utile delle attività ordinarie è di 2185 miliardi (+136%), dopo accantonamenti e rettifiche/riprese di valore per 1305 miliardi, di cui 99 al fondo rischi su crediti, ulteriore presidio a fronte del portafoglio crediti, e 130 miliardi alla cosiddetta riserva generica. A fine dicembre 1998 gli sportelli delle banche del Gruppo erano 2056, cui si sono aggiunti quest'anno i 314 di Cariparma per complessivi 2370 punti operativi. Si affiancano gli oltre 1000 promotori finanziari Ambro Italia. A fine anno l'organico era composto da 35. 681 dipendenti. L'attuazione del progetto di integrazione procede speditamente come previsto dal piano industriale e nel 1998 sono state portate a termine le operazioni di concentrazione riguardanti le società operative nei settori del leasing, del factoring, del risparmio gestito e dell'intermediazione mobiliare. È stata costituita una società consortile (Intesa Sistemi e Servizi) che accentra le attività informatiche, logistiche e di supporto. Ha preso avvio la società di recupero crediti ed è stata potenziata la struttura per la formazione del personale. Nel corso del 1999 saranno completate le operazioni per il settore dei crediti a medio-lungo termine e la razionalizzazione della rete estera, nonché l'accentramento in Intesa della tesoreria del gruppo e del portafoglio titoli. Nel corso del 1998 sono state realizzate due importanti operazioni di aggregazione: Cariparma (il controllo dell'acquisizione è stato acquisito nel febbraio 1999 per cui il suo bilancio non è ancora consolidato con quello di Intesa) che, con 314 sportelli capillarmente presenti in una delle regioni più forti del Paese, rappresenta una delle più importanti reti distributive del Gruppo Intesa; e Friuladria, alla quale Intesa trasferirà i circa 60 sportelli Ambroveneto del Friuli-Venezia Giulia per cui, con gli 89 sportelli già in essere e quasi 9000 miliardi di raccolta, costituirà un forte polo regionale a servizio di una delle aree più economicamente vivaci del Triveneto e dell'intero territorio nazionale. Il bilancio 1998 della capogruppo Banca Intesa si è chiuso con un risultato netto di lire 285 miliardi (147 milioni di euro): i dati non sono confrontabili con quelli del 1997 riferiti al Banco Ambrosiano Veneto. Dopo aver conferito l'1 gennaio 1998 l'azienda bancaria alla controllata Euragrind, che ha assunto la denominazione di Banco Ambrosiano Veneto, il Banco ha modificato la propria denominazione in Banca Intesa e il giorno successivo ha acquisito l'intero pacchetto di Cariplo, costituendo così il nuovo gruppo bancario. Banca Intesa svolge quindi oggi la funzione di capogruppo con un'attività essenzialmente di tipo partecipativo, caratterizzata da un portafoglio di 12. 414 miliardi (6411 milioni di euro). Nel corso del 1998 Banca Intesa ha incorporato la Cassa di Risparmio di Puglia e la Banca FriulAdria Holding. Nel corso dell'anno, il mercato borsistico ha premiato il titolo Intesa con performance attorno al 40%: l'azione ordinaria è salita da 6969 lire all'inizio del 1998 a 9914 a fine anno e la risparmio da 3664 a 5084 lire. I bilanci delle principali controllate hanno realizzato utili netti in sostanziosa crescita: Cariplo +15, 2% a 522 miliardi di lire; Banco Ambrosiano Veneto + 35, 7% a 232 miliardi; Mediocredito Lombardo +51, 7% a oltre 90 miliardi; Caboto Holding +21, 7% a 50, 5 miliardi; Caboto SIM + 270% a 63, 4 miliardi. La Banca Carime (che ha accentrato le attività "in bonis" di Caripuglia, Carical e C. R. Salerno) ha realizzato un utile netto di circa 26 miliardi contro una perdita 1997 di 12 miliardi. Nel comparto dell'asset management, il Gruppo ha realizzato la più grande operazione di fusione sinora effettuata in Italia, integrando le attività di Fondigest, La Centrale Fondi e Caboto Gestioni. Aggregando a fine 1998 i dati delle tre società , l'ammontare complessivo del patrimonio gestito ha superato 114. 000 miliardi. La nuova società , denominata Intesa Asset Management Sgr, ha registrato, con oltre 52. 000 miliardi di raccolta, il miglior progresso in assoluto del sistema, portando il patrimonio complessivo dei 61 fondi gestiti da 48. 400 a 104. 958 miliardi e la quota di mercato al 13, 8%. Con riferimento alla Bancassicurazione Vita, il gruppo Intesa, attraverso la controllata Carivita, ha raddoppiato nell'anno i premi a quasi 2400 miliardi, portando la propria posizione sul mercato assicurazioni vita dall'ottavo al quinto posto con quota di mercato del 4, 6%. Si aggiungono oltre 528 miliardi (+81%) di prodotti assicurativi collocati da Ambroveneto. Carivita ha chiuso il 1998 con utile netto di 24 miliardi (+195%). Fra le attività parabancarie, Mediofactoring è leader assoluto del mercato con turnover di 24. 233 miliardi e quota del 29, 6%. Nella classifica 1997 delle prime dieci società europee di factoring, Mediofactoring occupa il primo posto con una quota del 4, 9%. Nel 1998 è stata completata l'incorporazione di Fiscambi Factoring aumentando il turnover al 26, 3%, quasi 5 punti in più del mercato. Leasindustria ha integrato a fine anno le attività di Fiscambi Locazioni Finanziarie dando vita alla nuova azienda Intesa Leasing che ha realizzato un utile netto finanziario di quasi 29 miliardi (+25%) e si presenta come uno dei protagonisti del settore, sia per volumi intermediati (4146 miliardi, +26, 7%) sia per quota di mercato (7, 4%), sia per la qualità dei prodotti offerti.

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