NOTIZIARIO
 
MARKETPRESS
 
Martedì  30
 
 
pagina  3
 
quotidiano  di
economia, finanza
politica
e tecnologia
ALLIANZ SUBALPINA: MENO UTILE PIÙ DIVIDENDO. PREMI IN CRESCITA

Torino, 30 marzo 1999 - Il Consiglio di Amministrazione della Allianz Subalpina, presieduto da Giulio Baseggio, proporrà all'assemblea del 28 aprile il pagamento, dal 31 maggio, di un dividendo di lire 850 (800 per l'anno precedente) per il bilancio 1998, 70mo esercizio della compagnia, chiuso con utile netto di 48, 5 miliardi (1997: 51, 1). I premi sono aumentati del 9, 8% a 1220 miliardi: per i Rami Danni +13, 4% a 897 miliardi mentre per il Ramo Vita, a fronte di una decisa ripresa della produzione da parte della rete agenziale, l'apporto del canale bancario è risultato minore per effetto del venir meno dell'accordo commerciale con il Credito Bergamasco a seguito dei mutati assetti proprietari, parzialmente compensato dalla produzione generata attraverso la rete distributiva della Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone (CRUP). Gli aspetti operativi più significativi che hanno caratterizzato l'attività svolta nell'esercizio hanno compreso la realizzazione di una tariffa personalizzata per la R. C. Auto abbinata ad un nuovo prodotto per la copertura dei rischi accessori; lancio, nel Ramo Vita, della nuova gamma di polizze, comprensiva di un prodotto tipo unit-linked; avvio del nuovo sistema informatico per la rete agenziale. La sinistralità si è mantenuta a livelli accettabili, mentre buona è stata la tenuta delle riserve. La velocità di liquidazione è aumentata specialmente nel Ramo Auto. Le spese di gestione, comprensive degli oneri di acquisizione, sono ammontate a 219 miliardi con riduzione dal 19, 9 al 18, 8% della loro incidenza sui premi. I proventi netti degli investimenti sono ammontati a 213 miliardi con una flessione del 4, 8% attribuita alla riduzione dei tassi d'interesse sui titoli obbligazionari, e agli allineamenti per rettifiche di valore, negativi per 14 miliardi (un miliardo in più sul 1997) e compensati da maggiori plusvalenze realizzate con operazioni di trading per 41 miliardi (1997: 26). Risultato netto 48, 5 miliardi sostanzialmente pari all'esercizio precedente. Investimenti in aumento di 424 miliardi a 3193 miliardi: la politica degli investimenti è adeguata alla evoluzione in atto nei mercati finanziari, aumentando la quota degli attivi rappresentata da azioni e obbligazioni a tasso fisso tenuto conto delle coperture dei futuri impegni collegati, in particolare, alle riserve tecniche del Ramo Vita. Complessivamente, gli investimenti in attività mobiliari quotate presentano plusvalenze latenti di 254 miliardi (1997: 146). Riserve tecniche nette +362 miliardi a 3054 miliardi. Patrimonio netto 388 miliardi (1997: 373) con eccedenza di 120 miliardi sul fabbisogno per la copertura dei margini di solvibilità. A fine 1998 i dipendenti erano 580, in lieve calo sulla fine dell'anno precedente. Le agenzie sono diminuite di 25 unità a 592 a seguito della razionalizzazione della presenza sul territorio con apertura di 12 nuove unità e chiusure e accorpamenti per 37 punti di vendita. Utile consolidato circa 51 miliardi e patrimonio netto +428 miliardi a 3205 miliardi. Il CdA ha detto che al momento l'andamento della gestione evidenzia presupposti che, fatti salvi imprevisti sotto il profilo tecnico o il peggioramento dei mercati finanziari, sono tali da far prevedere buone prospettive per l'esercizio in corso.

LEGACOOP LOMBARDIA: 7MO CONGRESSO. LE IMPRESE SOCIALI
Milano, 30 marzo 1999 - Intervenendo al 7mo Congresso della Legacoop Lombarda, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha promesso "strumenti finanziari innovativi" a favore delle cooperative: queste ha detto rilanciano la sfida competitiva puntando sulla capacità di "fare sistema". "I numeri (un milione di soci, più di 40.000 lavoratori in oltre 9000 cooperative) esprimono con chiarezza - ha detto Formigoni il ruolo della cooperazione in Lombardia", aggiungendo che il progetto regionale 'Promozione della Cooperativà non si ferma e, appunto, attiverà al più presto gli strumenti finanziari innovativi a favore del settore". Riferendosi all'annuncio, dato nel corso del Congresso, che sono al via le Imprese Sociali del mondo cooperativo, "strumento pensato per fare da cassa di risonanza alle azioni e politiche sociali del settore, il presidente della Camera di Commercio di Milano, Carlo Sangalli, ha detto che si tratta di imprese di fondamentale importanza per risolvere il problema dell'occupazione e per realizzare la riforma dello stato sociale". Il neo presidente Silvano Ambrosetti, eletto dal Congresso unitamente al vice presidente Pino Cova, ha detto che la Legacoop Lombarda è "un punto di riferimento insostituibile". "Dal momento che rappresenta migliaia di persone ha aggiunto è venuto il momento di far sentire la nostra voce e di promuovere i valori della cooperazione nella società ". "Le Imprese Sociali ha proseguito Ambrosetti - saranno luogo di incontro privilegiato per gli attori pubblici e privati del mondo delle cooperative che mirano a realizzare politiche e interventi concreti in campo sociale, culturale, sanitario, abitativo, ambientale e produttivo". Ambrosetti ha pure detto che " il gioco di squadra è insostituibile. Fare sistema è strategico. Lo sforzo fatto negli ultimi anni in questa direzione ci ha premiato con livelli di crescita ragguardevoli. Il mondo della Legacoop è già bene avviato sulla strada dell'integrazione tra le sue componenti. Ma occorre sviluppare la capacità di lavorare in rete, di far accorpamenti e partnership. Per vincere la sfida europea bisogna sapere offrire servizi globali e competenze intersettoriali". Ivano Barberini, presidente della Legacoop Nazionale, ha detto che "mantenere la propria identità ed essere competitivi sono due facce della stessa medaglia: "È venuto il momento ha aggiunto di ripensare la cooperazione: dobbiamo fare un salto di qualità e rilanciare il nostro modello di impresa, rendendolo capace di raccogliere le nuove sfide del mercato, dove i principi devono tradursi in azioni concrete, stando attenti a non perdere di vista le nostre radici".

 BATA SCARPE: CRESCITA EUROPEA
Padova, 30 marzo 1999 - Bata Europa, diretta da Fabio Tronchetti, ha riferito che nel 1998 ha realizzato un fatturato di 870 miliardi di lire, pari a +7% rispetto al 1997 con un risultato operativo pari al 3, 5% del turnover e +28% sull'anno precedente. Tronchetti ha detto che il triennio di consolidamento iniziato nel 1997 ha dato i suoi frutti: è stata rafforzata la presenza nei principali mercati europei, sono stati tagliati i rami secchi ed è stata rinnovata la formula al dettaglio in termini di merchandising, di servizi al cliente e di immagine. Inoltre, la razionalizzazione e il miglioramento della gestione degli stocks hanno contribuito alla crescita degli utili: "possiamo aprire al millennio ha aggiunto Tronchetti -con un importante programma di sviluppo". Attualmente Bata opera con 760 negozi di cui 650 diretti e 110 in affiliazione commerciale, suddivisi in negozi città, superstores e negozi Scarpissima. Vi sono poi i centri Athletes World, dedicati al settore sportivo. Tronchetti ha detto che nel futuro saranno privilegiate le aperture su superfici medio-grandi e grandi, formula Superstore, che, inaugurata 4 anni fa, sta dando ottimi risultati in tutta Europa. La formula prevede grandi negozi a servizio semi-assistito, prezzi competiti- vi, ampia scelta, presenza di marchi internazionali, immagine curata e visual merchandising. Per l'anno in corso sono previste 35 nuove aperture in Italia, Francia, Svizzera, Repubblica Ceca e Spagna. La formula Superstore vedrà anche lo sviluppo con il franchising nei paesi dove Bata non opera direttamente, quali Polonia, Ungheria, Croazia e Grecia. Allo sviluppo contribuiranno anche le nuove aperture di Athletes World in Italia e Francia. La Bata, unica organizzazione nel mondo di questo genere, fu fondata nel 1894 da Tomas Bata a Praga. Oggi opera in oltre 100 Paesi attraverso controllate della capogruppo che è di proprietà della famiglia Bata

WB00678_.gif (615 byte)  pag. 2