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BANCA
INTESA: PIANO TRIENNALE 1999-2001 Milano, 10 maggio 1999 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa ha approvato un "piano triennale 1999-2001" che aggiorna e completa il "Master Plan" di integrazione adottato lo scorso anno. Il documento è stato presentato agli analisti finanziari e alla stampa economica dall'amministratore delegato della Banca Carlo Salvatori, dal direttore generale Christian Merle e dal responsabile dell'area pianificazione, partecipazioni e controllo di gestione Giampiero Auletta Armenise. Includendo le risultanze a fine 1998 del gruppo di aziende facenti capo a Cariparma, il Gruppo Intesa è oggi al primo posto fra i maggiori gruppi bancari italiani per raccolta diretta (con quota di mercato pari al 12, 3%), per intermediazione bancaria (quota sul MTS del 14% e sull'azionario del 7, 4%) e per factoring (quota di mercato relativa al turnover pari al 19%). Intesa si colloca inoltre al secondo posto nella classifica per patrimonio gestito (quota di mercato fondi comuni 15% e gestioni patrimoniali 16%), per ammontare di crediti erogati alla clientela (11, 7%), per operazioni di leasing (8%) e per premi assicurativi incassati nel 1998 (13%). Con oltre 2300 filiali diffuse su tutto il territorio nazionale, cui si aggiungono oltre 1000 promotori finanziari di Ambro Italia, il Gruppo Intesa è anche secondo per dimensione territoriale con posizioni di leadership nelle regioni italiane a maggior reddito pro-capite: in Lombardia, territorio di insediamento storico delle banche (Cariplo e Ambroveneto) che hanno costituito il nuovo gruppo, le quote di mercato assumono valori molto elevati e sono pari al 15% come numero di sportelli presenti nella regione e del 22% come depositi. Come emerge dal documento, il Gruppo Intesa si pone per il prosimo triennio il duplice obiettivo di mantenersi in Italia tra i primi tre gruppi bancari per capacità di generare reddito e per copertura territoriale e di diventare in Europa uno dei player più significativi nell'asset management con Intesa Sgr, nell' intermediazione mobiliare con le società Caboto e nel factoring con Mediofactoring. Per raggiungere questi risultati, Intesa punta a migliorare l'efficienza operatiuva, in particolare a migliorare la qualità del credito mediante il contenimento dei costi e la diffusione delle "best practice"a tutte le banche del Gruppo, e ad ampliare i ricavi commissionali anche attraverso lo sviluppo di nuovi servizi alle imprese quali i fondi chiusi, la corporate finance, i collocamenti azionari e i servizi a pagamento. Per quanto attiene a quelli relativi al personale, il piano prevede nel triennio una diminuzione netta di circa 3400 risorse.La riduzione dell'organico complessivo del Gruppo da 39.800 a 36.400 dipendenti sarà realizzata con politiche di incentivazione all'esodo volontario, operazioni di outsourcing e parziale blocco del turnover. Il Gruppo intende inoltre consolidare il proprio posizionamento sul territorio nazionale attraverso la diffusione presso tutte le banche del Gruppo della segmentazione per tipologia di clientela dei canali distributivi, il potenziamento della rete di Ambro Italia con acquisizione di oltre 800 nuovi promotori finanziari, l'integrazione di altre realtà bancarie regionali ben radicate soprattutto nelle aree dove il presidio di Intesa è meno forte, e l'ulteriore sviluppo di forme innovative di distribuzione dei servizi (internet, telephone banking, chioschi multimediali, ecc.) dove Intesa già detiene posizioni di leadership. Il rafforzamento del presidio del mercato nazionale si stima che possa comportare alla fine del prossimo triennio un aumento delle quote di mercato della raccolta (da 12, 3 a 13, 3%) degli impieghi (da 11, 7 a 12, 5%) e dei fondi comuni (da 15 a 19, 5%), senza tenere conto di eventuali acquisizioni di altre banche. Sul piano internazionale, Intesa svilupperà alleanze strategiche e accordi commerciali con primari operatori europei e le migliori istituzioni finanziarie, valorizzando soprattutto il potenziale di collaborazione nelle varie aree di business dei propri azionisti di riferimento, mentre non è prevista a medio termine la presenza di Intesa sui mercati europei al dettaglio. Il patrimonio del Gruppo si rafforzerà ulteriormente nei prossimi anni a seguito dell'autofinanziamento, della conversione dei prestiti obbligazionari convertibili e dell'esercizio dei warrant in circolazione, oltre che per effetto del recente aumento di capitale di circa 1235 miliardi il cui periodo di esecuzione si è di recente concluso con una forte adesione (99, 3 % dei titoli sottoscritti) da parte dei risparmiatori. Il Tier 1 è previsto per il 2001 al 6, 3% dell'attivo ponderato. Obiettivi economici e patrimoniali: il gruppo genererà nel 2001 un ROE, dopo le tasse, del 18, 3 %, con una crescita di quasi cinque punti rispetto al valore 1998 di 13, 4. L'utile netto atteso per la fine del prossimo triennio supera 1300 milioni di euro, più che doppio rispetto al dato pro-forma del 1998. Il rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione (cost/income) scenderà di oltre dieci punti percentuali, dall'attuale 68, 1 al 57, 5%, con una ulteriore riduzione al 54% stimata per il 2002.È previsto che il rapporto tra i margini servizi e intermediazione salga dal 45, 6 al 49, 7%. Grazie al miglioramento della qualità del credito, all'avvio dell'attività della società di recupero crediti e alle operazioni di securitization, il rapporto fra sofferenze e impieghi netti dovrebbe scendere dal 5, 6 al 3, 7%. Modello organizzativo: dopo avere eliminato tutte le duplicazioni societarie esistenti, verrà completata entro il corrente anno la struttura federativa del Gruppo Intesa, che prevede: un "Centro di Governo" (Banca Intesa) nel quale sono accentrate tutte le funzioni di coordinamento/controllo delle partecipazioni del Gruppo e delle filiali estere, la Finanza Bancaria, le relazioni con i Grandi Clienti e il business dei Mutui; le "Banche Commerciali" (Cariplo, Ambroveneto, Carime, Cariparma, FriulAdria) e le loro controllate, oltre alla rete di promotori finanziari Ambro Italia; le "Società Prodotto" che operano nei settori del risparmio gestito (Intesa Asset Management, Ambrofid e Italfid), dell'intermediazione mobiliare (società Caboto), del credito industriale ( Mediocredito Lombardo), del leasing (Intesa Leasing) e del factoring (Mediofactoring), della bancassurance (Carivita), del credito al consumo (Agos Itafinco) e delle carte di credito (Setefi); le "Società di Servizio": Intesa Sistemi e Servizi, alle quali sono state affidate le funzioni logistiche, le gestioni dei processi operativi, dei sistemi informatici e delle tecnologie, le infrastrutture di call center e di PC banking, e le Società di recupero crediti. Entro il 2001, sarà completata la migrazione dei processi informatici ad un unico sistema informativo di Gruppo , che permetterà di conseguire le economie di scala e di scopo previste dal piano industriale. MACEF AUTUNNO '99 DIOSSINA I GELATIERI REPLICANO AL PROF. CANNELLA |