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SNAI: IN BOOM GIOCHI E SCOMMESSE SPORTIVE.EUROBANDO
PER 1000 PUNTI Milano, 28
giugno 1999 - L'assemblea della SNAI spa, società di giochi e scommesse sportive, ha
approvato il bilancio 1998, chiuso con un utile netto di 4, 7 miliardi dopo la perdita
1997 di 226 milioni. Risultato ante imposte 12 miliardi (1997: un miliardo). Fatturato
consolidato 114 miliardi (+29%).Dividendo lire 75 per azione. Il mercato italiano dei
giochi e delle scommesse sta registrando una continua crescita e ha raggiunto nel 1998 un
valore complessivo di 26.918 miliardi (1997: 21.236; 1991: 10.465). Del totale, il 45, 72%
riguarda il lotto, seguito immediatamente dalle scommesse ippiche (19, 44%) e quindi
dall'Enalotto (15, 34%. Il Totocalcio ha una quota del 6, 76% seguito dalle Lotterie
istantanee 5, 945, Totogol 5, 19%, Scommesse sportive 0, 74%, Lotterie 0, 68% e Totosei 0,
20%. I primi mesi del 1999 hanno evidenziato un trend in aumento grazie all'ampliamento
del settore, l'apertura a numerosi eventi sportivi oggetto di scommessa e l'aumento del
numero dei punti di accettazione. Tra l'altro, per il prossimo luglio è prevista la
graduatoria in relazione al bando europeo per l'apertura di 1000 nuovi punti di
accettazione sull'intero territorio nazionale. Attualmente sono 330 le agenzie italiane
che hanno ottenuto dal CONI e dal Ministero delle Finanze l'incarico di raccogliere le
scommesse sportive (278 sono le agenzie collegate a SNAI).Un altro grosso impulso è
previsto con l'avvio, imminente, dell'accettazione telefonica delle scommesse e di quella
via Internet. Per quanto riguarda il servizio telefonico è prevista la gestione entro il
2001 di scommesse per 4800 miliardi/anno.La scommessa telefonica sarà effettuata con
l'utilizzo di una speciale card personale. Secondo quanto stabilito dal Ministero delle
Finanze, attualmente è possibile scommettere su ippica, basket, calcio, ciclismo,
pallavolo, rugby, tennis e atletica leggera. Per il futuro è previsto un ulteriore
allargamento delle discipline sportive oggetto di scommessa. La SNAI, derivata dalla
antica Trenno, ha realizzato nel 1998 un incremento del 6% della sua quota di mercato con
il 95% della raccolta per le scommesse sportive e il 58% delle scommesse ippiche.Il totale
degli addetti del Gruppo è di 290 unità . Il Gruppo controlla una serie di società
operative, tra le quali Logisistem srl (53%), specializzata nella progettazione e
realizzazione di tecnologie e soluzioni d'ambiente per gli spazi dedicati all'accettazione
delle scommesse; Linkage srl (51%), dedicata alla manutenzione della rete di trasmissione
e ricezione audiovideo-dati; SNAI Com srl (89%), per la promozione del gruppo su scala
internazionale; SNAI Servizi Spazio Gioco (informatica e telematica per la diffusione dei
dati); CRAI srl (proprietaria di una rete a terra di trasmissione audio-video-dati);
SporteSpettacolo Ippico ( che in futuro sarà ridenominata Trenno) per la gestione degli
ippodromi di proprietà (galoppo a Milano e trotto a Montecatini); Consorzio SNAI
Promotion per promuovere eventi e spettacoli. Inoltre, SNAI Sat per le attività
satellitari, e SNAI International. Azionista di maggioranza della SNAI spa è la SNAI
Servizi srl con una quota del 51, 8% mentre il restante 48% è rappresentato da capitale
detenuto da investitori istituzionali esteri (Fidelity, Schroeder, Pictec e Cisalpina). I
titoli della SNAI spa, erede della quotazione in borsa della Trenno, quotano attualmente
6397 lire (16 giugno 1999) contro 4700 lire il 27 luglio 1998 (giorno dell'OPV) e 3154
lire il 12 giugno 1996, giorno dell'acquisizione del controllo della Trenno. L'assemblea
ha riconfermato il consiglio di amministrazione in carica per il nuovo triennio.
IV FORUM ITALIANO SUL COMMERCIO
ELETTRONICO
Milano, 28 giugno 1999 - Si è svolta a Milano presso l'Hotel Quark, la Quarta Edizione
del Forum sul Commercio Elettronico, organizzato da Assintel e Mate e patrocinato dalla
Camera di Commercio di Milano. Nel corso del Convegno sono stati presentati i risultati di
un'indagine sul Commercio Elettronico e sul fenomeno Internet in Italia, svolta da Mate
per conto di Assintel. La ricerca è stata realizzata su un campione di 500 aziende di
piccole, medie e grandi dimensioni appartenenti ad alcuni settori delle aree Commercio e
Sevizi considerati per il loro potenziale interesse al Commercio Elettronico e dell'area
industriale considerati per l'importanza che ricoprono in termini di propensione agli
investimenti in Information Technology La ricerca ha evidenziato come, nel campione di
aziende intervistate, il 79% è collegata alla rete Internet contro un 21% di aziende non
collegate. Dalla ricerca è inoltre emerso che il 29% delle aziende collegate ad Internet
(23% dell'intero campione) sta sviluppando progetti di Commercio Elettronico. È infatti
vero che se a livello teorico la maggior parte degli utenti ha compreso il ruolo
fondamentale del Commercio Elettronico per lo sviluppo del proprio business, a livello
pratico i progetti delle aziende legati ai siti Internet sono più che altro rivolti alla
realizzazione di "siti" destinati a fornire informazioni sull'azienda e non a
gestire processi direttamente legati al business aziendale. Tra i principali problemi
relativi allo sviluppo di sistemi di e-commerce, sia le aziende che gli utenti evidenziano
la carenza di informazione e di regolamentazione relativa agli aspetti giuridici e
normativi delle transazioni su Internet ed, in particolare, la presunta mancanza di
"sicurezza" legata ai sistemi di pagamento. Un aspetto molto importante
evidenziato dalla ricerca è l'effetto che Internet e Io sviluppo del Commercio
elettronico, stanno dando relativamente alla creazione di nuove opportunità di ingresso
nel mondo del lavoro soprattutto per quanto riguarda i giovani. È stato infatti
riscontrato che, mediamente, due persone per azienda sono dedicate allo sviluppo di
soluzioni relative all'area Internet e Commercio Elettronico.
IL COMPARTO DELLE MACCHINE AGRICOLE IN
RIPRESA
San Lazzaro di Savena Bologna, 28 giugno 1999 - I dati definitivi sulla produzione e la
vendita di macchine per l'agricoltura, il giardinaggio e il movimento terra riferiti al
'98 confermano le previsioni di crescita formulate nei mesi scorsi; produzione complessiva
a 1.404.100 tonnellate, fatturato pari a 16.368 miliardi di lire (8 miliardi e 469 milioni
di euro). Questi i dati illustrati dal presidente dell' Unacoma, Aproniano Tassinari, nel
corso dell'Assemblea annuale degli industriali di settore tenutasi a San Lazzaro di
Savena/Bologna rappresentano il miglior risultato storico per questo comparto della
meccanica, e confermano l' Italia fra i maggiori produttori a livello mondiale. L'esame
per settori evidenzia una crescita delle macchine agricole operatrici, una flessione delle
trattrici, trattrici incomplete e ricambi, un incremento consistente delle macchine per
movimento terra. La produzione di trattrici, parti e ricambi segna un calo imprevisto,
determinato soprattutto dal perdurare della crisi sui mercati asiatici e sudamericani;
mentre l'incremento del settore movimento terra è da mettere in relazione con la ripresa
delle attività edilizia e dalle grandi opere. La produzione complessiva di macchine
agricole '98 comprendente trattrici, macchine agricole operatrici, macchine da
giardinaggio, trattrici incomplete e componenti ha raggiunto le 881.100 tonnellate, con
una flessione dello 0, 99% rispetto alle 889.950 tonnellate dell'anno precedente. Il
valore corrispondente, sulla base dei prezzi al pubblico, ammonta a 11.664, 2 miliardi di
lire (6 miliardi e 24 milioni di euro), segnando un lieve incremento (+0, 22%) rispetto al
'97. Le trattrici prodotte complessivamente 81.473 unità, per un peso di 233.950
tonnellate, e un valore dì 3.699, 8 miliardi di lire segnano un decremento del 4, 10% sul
'97 (-5, 75% in peso e -2, 73% in valore); mentre un calo produttivo dell' 11, 04% si
riscontra per trattrici incomplete e componenti di trattrici, che hanno raggiunto una
produzione complessiva di 112.050 t, per un valore di oltre 1.920, 300 miliardi di lire.
In crescita il comparto delle "altre macchine agricole" comprendente le macchine
operatrici e le operatrici semoventi, le macchine e attrezzature per gli allevamenti e le
industrie agrarie, quelle per il trasporto e lo spostamento del prodotto, quelle per la
forestazione, il verde pubblico e il giardinaggio che segna una produzione totale di
535.100 tonnellate, con un incremento del 3, 74% rispetto al '97, per un valore di 6.044,
1 miliardi di lire, che migliora del 6, 55% il risultato economico del '97. Il 38% per
cento della produzione di macchinario agricolo è stato collocato sul mercato interno, e
il 62% sui mercati esteri. In termini quantitativi, il mercato nazionale ha acquistato
337.900 tonnellate, con un incremento dell' 1, 43% rispetto alle 333.150 tonnellate del
'97; mentre le esportazioni hanno raggiunto le 542.338 tonnellate (6.050, 214 miliardi di
lire, pari a 3 miliardi e 124 milioni di euro) segnando un calo del 2, 18% rispetto alle
554.396 t dello scorso anno (peraltro caratterizzato da un forte incremento dell'export,
pari al 4, 45%). La principale area d'esportazione è rappresentata dall'Europa
(comprendente i Paesi dell'Unione e 9-li extra-comunitari), che assorbe il 72, 4% in
valore del totale, seguita dalle Americhe, che detengono una quota del 15, 2%, dall'Africa
con il 5, 4%, dall'Asia con il 4, 8% e dall'Oceania con il 2, 2%. A fronte delle 542.338
tonnellate esportate, l'Italia ha importato 99.684 tonnellate di macchinari agricolo, pari
a 1.266, 9 miliardi di lire, che corrispondono ad un incremento del 16, 40% in peso e del
23, 02% in valore. Seppure in crescita, la quota d'importazione è largamente inferiore ai
quantitativi esportati, e il saldo della bilancia commerciale fa comunque registrare un
attivo di &783, 3 miliardi di lire (-5, 93% rispetto ai 5.084, 7 miliardi del '97).
Esaminando in particolare il mercato delle trattrici, si nota nel '98 un consistente
incremento delle importazioni (+34, 45%) pari a 9.172 macchine, e un decremento delle
esportazioni (-6, 75%) con un annuo complessivo di 57.577 unità. L'aumento delle
importazioni. è da mettere in relazione anche con la politica aziendale di alcuni grandi
gruppi nazionali che, avendo acquisito unità industriali in altri Paesi, hanno spostato
all'estero parte della produzione, comportando una difficoltà nel computo del rapporto
import--export. A questo proposito è opportuno rilevare come, in una logica di
globalizzazione, e in particolare all'interno del mercato domestico europeo, i concetti di
"importazione" ed "esportazione" siano destinati a stemperarsi, a
vantaggio di una sempre maggiore internazionalizzazione delle imprese. I Paesi che
registrano un incremento delle esportazioni verso l'Italia sono la Polonia, il Regno Unito
e la Germania, mentre in calo risultano gli Stati Uniti. Per quanto riguarda invece le
esportazioni italiane, sono in aumento quelle verso la Spagna, la Germania, il Portogallo
e la Francia, e in diminuzione quelle verso la Turchia, la Corea del Sud, gli Usa e il
Regno Unito. Nel settore delle macchine agricole operatrici, l'incremento delle produzione
(535.100 tonnellate, pari ad un +3, 74% sul '97) è da mettere in relazione all'aumento
della domanda interna (+2, 2% circa) e delle esportazioni (+5, 2%). Il dato relativo alle
esportazioni rappresenta il miglior risultato storico per queste tipologie di macchine,
che indirizzano verso i mercati esteri il 51, 59% della produzione totale. In particolare,
si registrano aumenti nelle esportazioni di macchine per la semina il trapianto e la
concimazione, la raccolta e prima lavorazione, gli allevamenti e il giardinaggio, mentre
in flessione risultano le macchine per la lavorazione del terreno, le protezione delle
colture, irrigazione, le industrie agrarie, lo spostamento e il trasporto del prodotto. I
volumi esportati risultano in crescita verso Germania, Francia, Spagna, Turchia ed Usa,
mentre flessioni si registrano in Corea del Sud, Repubblica Ceca, Brasile ed Austria.
L'assorbimento complessivo del mercato interno, determinato dalla somma degli acquisti di
macchine di produzione nazionale e di produzione estera, è pari a 437.584 tonnellate, per
un incremento di 4, 49 punti percentuali rispetto al '97. Le trattrici di fabbricazione
estera hanno coperto il 28, 10% del mercato italiano, con un aumento rispetto alla quota
percentuale dell'anno precedente (23, 16%); mentre per le macchine operatrici per le quali
non è disponibile un dato esatto non essendo soggette a registrazioni obbligatorie si
stima un assorbimento globale di 318.284 tonnellate, composte per l' 81, 37% da macchine
di fabbricazione nazionale, e per il restante 18, 63% da macchine di fabbricazione estera.
La produzione di macchine per movimento terra ha raggiunto, nel '98, un totale di 523.000
tonellate, fra macchine complete, incomplete, componenti e cingolature, con un incremento
dell' 8, 96% rispetto alle 480.000 tonnellate prodotte nel 1997. Il valore di questa
produzione è pari a 4.703, 9 miliardi di lire (2 miliardi e 429 milioni di euro), con un
incremento del 10, 05% rispetto ai 4274, 2 miliardi dell'anno precedente. A questo
risultato hanno contribuito in modo particolare le macchine semoventi complete (+8, 90%) e
soprattutto componenti e ricambi (+13, 63%). Sul mercato di queste macchine ha influito
positivamente la ripresa dell'edilizia e delle opere Pubbliche, che si è verificata nel
'98 tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale, e che il Cresme (Centro
ricerche economiche, sociologiche e di mercato nell'edilizia) ritiene possa continuare
anche nell' anno in corso. È da rilevare che alcune tipologie di macchine vengono
impiegate anche nelle opere di bonifica e di sistemazione del territorio a fini agricoli,
e nelle attività di manutenzione edilizia e stradale che da alcuni anni a questa parte
esprimono una domanda costante di meccanizzazione. il mercato interno ha assorbito 182.700
tonnellate complessive di macchinario per movimento terra (+17, 57% sul '97), composto
tanto da mezzi tradizionali quanto da macchine compatte: le "tradizionali"
acquistate apripista, pale caricatrici, escavatori, terne, motoruspe, motolivellatrici e
dumper sono pari a 7.700 unità, delle quali 3.500 di produzione nazionale e 4.200 di
produzione estera; mentre le compatte miniescavatori e skidsteer loader assommano a 9.500
unità, delle quali 3500 di produzione nazionale e 6.000 di produzione estera. Le
esportazioni di macchine, attrezzature, componenti e ricambi sono passate dalle 417.055
tonnellate del '97 a 456.091 tonnellate, con un incremento del 9, 36%, per un valore
complessivo di 2.829, 4 miliardi di lire (+11, 70 % rispetto ai 2.532, 9 del '97). La
crescita è dovuta alla domanda di macchine semoventi e attrezzature, e soprattutto di
cingolature (267.602 tonnellate complessive esportate).La quota più consistente di
macchine per movimento terra viene indirizzata verso il mercato Usa (21%), ma anche
l'Europa assorbe (vedi in particolare Francia, Spagna, Regno Unito e Germania) una quota
importante delle nostre esportazioni, pari al 28%.
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